Che "bella" prospettiva!!

in #ita6 years ago


Immagine CC0 creative commons

Nel mio lungo peregrinare alla ricerca di un posto di lavoro mi fu proposta effettivamente la possibilità di essere "assunto", lo metto fra apici perché presto capirete il perché, come magazziniere di una squadra calcistica della mia zona, il racconto si riferisce a qualche anno fa.
Mi presento un lunedì mattina di metà settembre, ad inizio campionato, direttamente al campo di gioco, nonché sede principale della zona di eventuale competenza lavorativa, ed iniziammo a parlare di questa proposta di lavoro, se così vogliamo chiamarla.

Una stretta di mano ed il tizio parte subito ad elencare quelle che sarebbero state le mie mansioni, con compiti che non erano proprio semplici ed immediati, come controllo dell'accesso al campo da calcio, gestione dell'abbigliamento di tutte le squadre della società calcistica, lavaggio e stiratura del medesimo abbigliamento, seguito di due trasferte mensili della prima squadra, ed altro ancora.

Dopo averlo sentito parlare per un buon quarto d'ora, e mi aveva già fatto girare la testa e non solo, chiedo, logicamente, quanto sarebbe stato il mio compenso per le mie prestazioni, e qui inizia a cascare il classico asino, e partono frasi come "bisogna vedere anche quello che vali..", "devi pensare non solo al compenso...", "pensa anche che lavori in prospettiva...", "perché a maggio siamo tutti a spasso, e magari hai una possibilità di fare la stagione perché dietro a noi c'è la.....", e altre menate del genere, e la mia perplessità aumentava.

Ahhh, dimenticavo un altro particolare, trattavasi di società dilettantistica, per cui si era a posto con lo stato italiano semplicemente con una foto identificativa e l'apposizione di un cartellino, con il quale veniva riconosciuto il mio stato di magazziniere, per cui il mio compenso era retribuito mediante semplici rimborsi spese, senza il versamento di alcun contributo pensionistico.

Lui era convinto, io avevo ottime referenze e potevo iniziare anche subito, sulla parola, io invece volevo vederci chiaro, per cui rimandai la mia decisione definitiva a metà settimana, e la mattina seguente incontrai un mio conoscente, che era già loro magazziniere, al quale mi sarei dovuto affiancare causa mancanza del secondo magazziniere, che sarei dovuto essere io, nella loro testa, ma non nella mia, ancora....

Il martedì mattina quindi incontrai questo ragazzo, ed incominciammo a parlare effettivamente di quel lavoro, degli incarichi, responsabilità, doveri, pulizie, tutto insomma, e quando gli chiesi il suo compenso, mi caddero letteralmente le braccia: lui il mese scorso aveva percepito 500 euro, tutto incluso (ricordate?? niente contributi), e sperava che questo mese, visto che era rimasto da solo, gliene dessero almeno 700, e gli chiesi anche quante ore facesse.
Da un rapido conto della serva, faceva almeno 11-12 ore al giorno, tutti i giorni, perché il martedì avrebbe dovuto essere il suo giorno di riposo ma non riusciva a stare dietro a tutto, e lo utilizzava per lavare e stirare.

Se tutto gli andava "bene", avrebbe guadagnato 700 euro per 350 ore circa, quindi un "bel compenso" di ben 2 euro all'ora, ma se andava bene, altrimenti, con 500 euro, sarebbero stati 1,50 euro scarsi all'ora.
L'ho salutato, gli ho detto che non faceva al caso mio, e lì pensavo che fosse finita, ma dopo 2 giorni mi squilla il cellulare, era il factotum della socità che mi richiamava.
Era sempre convinto che io incominciassi immediatamente a lavorare per loro, facevo quasi fatica ad interromperlo, era una macchinetta per sfornava compiti, e quando finalmente si rese conto che io non ero disposto a lavorare per loro, partì con un altro iper commento e considerazione senza fine, con la gemma finale di questo tipo:

"Comunque, non vedo perché non vieni a lavorare da noi, ricorda, tu sei lì sul divano a marcire ed a grattarti il c...o, almeno qua prendi qualcosa e vedi gente!!!"

"Ti ringrazio, ma se così deve essere, lo voglio scegliere io da chi farmelo mettere nel c..o!!"

Due secondi e la telefonata finì, non avevamo più nulla da dirci, ma vi lascio il mio, di commento a tutta questa situazione.

Schifo, sdegno e pena, questo è quello che mi provoca ripensare a questa "proposta di lavoro", ma che può essere considerata a tutti gli effetti sfruttamento legalizzato, perché avere tutte quelle responsabilità, perché di quelle si trattava, per una miseria di salario, essere sempre impegnato, anche se non 11-12 ma almeno 8 ore, a loro discrezione, in quanto sarei andato spesso "a chiamata", per 300/350 euro al mese (questo alla fine è quello che mi sarebbe stato proposto), non so voi come la pensate a tal proposito, ma per me siamo al confine dello schiavismo vero e proprio.

Tutta questa situazione è figlia di un mercato del lavoro che ha le caratteristiche della malattia, perché propone contratti di lavoro a giovani under 29 a 450-500 euro al mese, contratti a termine di un mese, salari al limite della soglia della decenza, situazione come quella che si è presentata a me non sono così sporadiche, in quanto ci sono tantissime aziende e tantissimi imprenditori che sfruttano al meglio le opportunità che il perdurare di questa crisi offre, reclutando manovalanza a basso costo ed approfittandosi meschinamente della necessità che le persone comuni hanno di lavorare.

E' una vera indecenza, non c'è limite a questo fenomeno, che accomuna irremediabilmente Nord e Sud, tutta la penisola unita in numerosissime offerte di lavoro, a volte mascherate con annunci equivoci, a volte proprio espliciti, ma non nella natura sessuale, quanto nella vera e propria tipologia di lavoro a retribuzione ridicola.
Mi è rimasto impresso un annuncio su uno dei siti di lavoro on-line che frequentai nella vana ricerca di un'occupazione, dove si era alla ricerca di una ragazza, di bella presenza, per una agenzia di scommesse, erudita sulle dinamiche di gioco, disponibile nei fine settimana e festivi, conoscenza inglese e francese (non so a cosa possa servire), orario full-time (40 ore), retribuzione 9.600 euro netti all'anno, e veniva tassativamente specificato di astenersi perditempo e gente non disposta a lavorare nei fine settimana.
800 euro al mese, sabato e domenica fissi lavorativi, per meno di 5 euro all'ora, con richiesta anche di qualifica professionale, ma è solo uno dei tanti annunci di "offerte di lavoro", e non ho più altro da aggiungere.

Sort:  

I diritti delle persone sono ancora ben lontani dall'essere tutelati. e non solo quelli del lavoro. Perchè dietro questo genere di proposte c'è un'assenza totale di considerazione del diritto umano al rispetto :)

Bellissima considerazione, con due sole righe di commento hai espresso diversi concetti di importanza fondamentale, perché troppo spesso si fanno le cose quasi in automatico, perché è così e basta, perché lo dice la legge, o il regolamento, o il protocollo, ma, senza arrivare ad allungare troppo il discorso, ma queste normative non le ha fatte un dio soprannaturale, le hanno fatte gli uomini, e se una norma va corrisponde al comune sentore della gente, o di una buona parte, si potrà avere il legittimo diritto di contestarla, perché le cose non vanno assolutamente per il verso giusto??
Grazie del prezioso e gradito commento, cara Francesca

Purtroppo non esiste tutela alcuna. Se non hai le competenze ti sottpagano perchè "devi fare esperienza"... Se competenze ne hai tate non ti assumono perchè preferiscono prendere un ragazzo alle prime armi. Intanto una persona che passa i 45/50 anni, nel nostro Paese, non serve più...

Perfetto questo piccolo intervento, caro @marcuz, hai ragione, in qualsiasi modo gliela presenti, non va bene, e te la rigirano sempre come fa più comodo a loro.
Intendiamoci, io sono per la libera imprenditoria, ma il rispetto deve essere da entrambi le parti, datore di lavoro e dipendente, se vogliamo proprio, il dipendente deve essere un po' più rispettoso verso chi gli dà effettivamente il lavoro, ma negli ultimi tempi si sta arrivando ad una situazione generale che ci sa facendo tornare indietro di 40-50 anni, quando non c'era nessuna tutela per il lavoratore.
Grazie del gradito commento

Fino a quando non si comprende che l'economia può ripartire solo dando moneta alle famiglie e quindi lavoro, possiamo parlare all'infinito... Purtroppo.

Che c'era uno schifo al mondo lo sapevo già, ma cavoli! tu ne hai preso uno da top 10... Il lavoro di oggi non è lavoro, è un cruccio. Ti auguro il meglio e tanta fortuna.
un saluto, nicola

Grazie Nicola, a me piace il rispetto e voglio anche essere rispettato, ci sono due frasi che esprimono bene quello che in realtà sono, che mi hanno detto un amico ed un nemico.
La prima, è quella che io sto bene da solo, ad avere il mio negozietto, in cui faccio quello che voglio e servo i clienti accogliendoli amichevolmente, in un ambiente quasi famigliare, la seconda è che io sono un pessimo datore di lavoro, perché se avessi a che fare con molti dipendenti, sarei un disastro, perché non sono capace ad imporre le regole, mi lascio condizionare troppo dalle persone e non trasmetto autorità.
Non voglio mettere sotto nessuno, è effettivamente nel mio carattere, raramente ho avuto qualche dipendente, e spesso quando non facevano bene il loro lavoro, mi mettevo a farlo io per loro, ma senza dare rimproveri.
Grazie del passaggio e del commento, un caro saluto

E' una storia quella del precariato che si ripete all'infinito, sfruttamento, paga misera...approfittano della povera gente che magari ha anche una gran voglia di lavorare, ma soprattutto ha bisogno di lavorare per proporre l'improponibile! Non pensare che a noi liberi professionisti vada meglio...che amarezza Mad.
Post ben fatto, complimenti.

Cara @bariski, ho cercato lavoro, ma sono sempre stato un autonomo, per cui non posso che apprezzare chi come te appartiene al mondo dell'imprenditoria e del professionismo, avremo anche la libertà e l'indipendenza, ma quanto costa cara in certi momenti!!
Ti auguro il meglio, e quando lo riterrai giusto, la miglior ripresa possibile del tuo importante lavoro!!

Con la scusa di bisogna avere voglia di lavorare le condizioni dei lavoratori in genere, si fanno sempre più precarie. E temo che il fondo ancora no lo abbiamo toccato

No, purtroppo penso che tu abbia ragione, caro Dave, che al peggio non c'è mai fine, perché non vedo dei grandi segnali di miglioramento, quando si entra in questi discorsi con altre persone, viene ad esempio considerata come normale una mezz'ora o perfino un'ora di straordinario al giorno non retribuita, altro sinonimo di una situazione di pressione sul lavoratore

Ciao Mad! Ho purtroppo un sacco di amici che vivono queste situazioni lavorative alla stregua dello schiavismo, ragazzi laureati, qualificati e pieni di risorse costretti a lavorare anche 12 ore al giorno in condizioni di grande responsabilità a salari ridicoli... Purtroppo c'è un gioco forza tra la domanda e l'offerta e un circolo vizioso da cui pare non si riesca ad uscire.
Anch'io come @bariski sono una libera professionista ed è dura, ma almeno sono io a gestire me stessa e posso anche decidere di rifiutare un lavoro che non reputo "giusto".

L'indipendenza del libero professionismo, come del lavoro autonomo, è impagabile, un po' come succede qui su Steemit, dove viaggiamo con la nostra velocità e come ci pare e piace.
A titolo personale, a volte vorrei avere un tranquillo lavoro, con la mia paghetta anche bassa, purché sia almeno decorosa, piuttosto che la situazione di forte instabilità che tuttora sto vivendo, ed anche guardando nel breve/medio periodo, le prospettive non sono molto rosee, si stringono i denti ma non sempre è facile, anche solamente arrivare alla fine del mese.
Grazie del prezioso commento, un caro saluto

di esempi ce ne sono tantissimi, purtroppo, e come dice Dave il peggio deve ancora arrivare.
ormai la dignità umana e lavorativa è considerata poco o nulla.

Ci sono anche parecchie realtà positive, questo è fuori discussione, ma queste altre situazioni anomale dovrebbero essere semplicemente un'eccezione che conferma la regola, invece di avere una così forte connotazione.
Grazie per il tuo graditissimo commento, caro @ciuoto

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