The Ruthless Silence: serie fotografica

in #ita6 years ago (edited)

In questo articolo di alcuni giorni fa accennavo, tornando a parlare di serie fotografiche, alla prima vera e propria serie fotografica che composi.
E' passato un anno da quella mattina in cui mi svegliai trovando la nebbia ad invadere il paese e la spiaggia, giorno in cui iniziai a ragionare più approfonditamente sul significato di fotografia, significato soggettivo che più volte e sotto più aspetti ho cercato di esternare nel corso dei post.
E' passato un anno durante il quale presi la decisione di distaccarmi dai social network ed in particolar modo da Instagram cancellato il mio profilo ben nutrito di follower e la pagina facebook ad esso collegata in discreta crescita, in cui ho abbandonato la mobile photography per acquistare la mia prima mirror less, un anno in cui iniziai ad approfondire in modo spinto le mie competenze tecniche e culturali inerenti la fotografia.
Ogni pomeriggio, dopo il lavoro, uscivo e fotografavo, cercando di affinare in modo razionale le mie capacità. Divisi gli aspetti inerenti la fotografia in compartimenti, e mi esercitavo in questi compartimenti in modo metodico. Alcuni giorni uscivo per fotografare persone, altri giorni architetture, o riflessi, ombre, bianco e nero o colore, textures o paesaggi. E' un approccio che ancora oggi pratico, che trovo funzionale all'incrementare la capacità di vedere la realtà circostante da parte della mente.
Un anno dopo, esattamente l'estate dopo, cominciavo ad avere un nutrito archivio fotografico, diviso in tipologie e stili fotografici.
Un pomeriggio dell'estate successiva a quella di quel primo prototipo di serie fotografica uscii di casa, era sabato, macchina in pugno per continuare ad esercitarmi. Le ombre si stavano allungando e in quei giorni stavo facendo fotografie solo ed esclusivamente di silhouettes. Camminai verso il mare per cercare persone e strutture da fotografare in controluce.
Avanzavo con passo tranquillo quando giunsi a qualche decina di metri dalla rotatoria su cui termina il viale che si allunga fino all'inizio della marina.
Improvvisamente si alzò ed iniziò ad avanzare da mare un gigantesco muro di nebbia, nel momento stesso in cui lo notai la reazione fu immediata, cominciai a correre come un pazzo verso la spiaggia comprendo il più rapidamente possibile la parte di viale che mi rimaneva da percorrere per giungere sul litorale.
Se si può parlare di trance in qualche modo la stavo vivendo. Nel momento in cui notai il cambiamento meteorologico, ed un cambiamento di tale portata, mi focalizzai istantaneamente su un' altra tipologia di foto. Non ero ovviamente più interessato a silhouettes che erano, per ovvie ragioni di condizioni di luce, sparite. Ero invece focalizzato sul cercare di estrapolare il più possibile, con le immagini dell'anno precedente che mi tornavano alla mente, il silenzio totale di quei momenti. Non solo, cercai, come moto istintivo, di fotografare con ben presenti in mente tutte le considerazioni, anche di significato, che avevano permeato le riflessioni compiute su quelle prime foto.
Avevo già in mente il nome per questa serie, e in quel momento avevo finalmente l'occasione per mettere realmente alla prova il mio occhio che avevo allenato in tutti quei mesi.
La serie di immagini prende il nome di “The Ruthless Silence”, e se mi si chiedesse di cosa parla e quali riflessioni mi ha smosso e smuove, beh, parla di solitudine, di crescita individuale, di evanescenza, di un'infanzia che di disgrega e si disperde nel tempo, di sospensione.
Sono cresciuto in una coltre di isolamento, ho capito perché ho iniziato a fotografare e ricercare determinati luoghi e atmosfere silenti, decadenti e spietate.
I boschi sul mare dove andavo da ragazzino quando venivo spedito a male parole fuori di casa. La pioggia, il freddo e l'umido delle piante. Il mare roboante e l'infinita fila di legni e conchiglie morte lasciate dalla marea sulla battigia. Quel che c'è stato di bello viene progressivamente coperto e sopraffatto da silenzio e solitudine. Le giostre dei bambini non si muovono più, le persone sono solo forme indistinte, non ci sono sentieri definiti da percorrere.

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tutte le foto sono di proprietà dell'autore

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Such beautiful desolation you've captured. the second to last image would make an interesting desktop wallpaper or even a wall mural!

Thank you so much @speckonarock sadly print large photos it's fucking expensive :\

Congratulazioni! Il tuo post è stato scoperto dal Team @OCD e inserito nella sua rassegna quotidiana international daily compilation 123 Puoi seguire @ocd per saperne di più sul progetto e vedere altri post preziosi! Ci sforziamo per la trasparenza. Se desideri che i tuoi post siano rilanciati da @ocd e raggiungano un pubblico più grande, utilizza il tag # ocd-resteem, non deve essere il primo. Per saperne di più puoi leggere qui ](https://steemit.com/ocd-resteem/@ocd/ocd-introducing-ocd-resteem-get-resteemd-by-ocd). @ocd adesso è anche witness. Puoi dare il tuo voto a @ocd-witness con SteemConnect oppure su Steemit Witnesses per aiutare a sostenere altri autori sottovalutati!
Grazie!

grazie mille @sardrt avevo appena notato e ho commentato di la. Grazie infinite per la condivisione di questa serie.

alcune sono molto evocative!

que lindas fotos. El silencio y presencia se respira en esta serie

che belle foto. Il silenzio e la presenza sono respirati in questa serie

thank you for you comment @dabird

This is my kind of photography! Very very beautiful!

thanks @soyrosa good content you have on your profile too, keep in touch!

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