Vi presento la Macchia Umana

in #ita6 years ago (edited)

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L'immagine è tratta da wikimedia commons ed è liberamente utilizzabile

In un modo assolutamente inverosimile, ciò che non avrebbe dovuto accadere era accaduto e ciò che avrebbe dovuto accadere non era accaduto.

Philip Roth, Pastorale Americana

Chi lo ama alla follia lo sa bene. Il Re non è morto oggi. Il Re è morto nel 2010 quando ha dato alle stampe Nemesi, la sua ultima opera e contemporaneamente ha reso noto che la sua vita da scrittore finiva lì. Dopo è diventato quello che mai avrebbe voluto essere: un monumento della letteratura mondiale. Certo, è vero, l'enorme successo di pubblico c'era già da tampo, ma negli ultimi anni era arrivato anche quel successo di critica che con Roth non poteva essere mai dato per scontato. Per esempio nel 2017 la Gallimard lo ha pubblicato, da vivo, nella sua Bibliothèque de la Pléiade. Un onore che pochissimi hanno avuto e ciò attesta inoppugnabilmente che era diventato il monumento a se stesso. Suo malgrado, non ho dubbi.

Mi piace però pensare che questi ultimi anni di vita per l'uomo Philip Roth siano stati dolci e sereni, finalmente libero dalla "tremenda solitudine" del suo studio-prigione che lui considerava una piscina nella quale scrivere in apnea. Scrivere soffrendo era il suo destino perchè quando si guardano - con la freddezza del chirurgo - le ferite purulente della nostra società non si può che soffrire in silenzio e solitudine.

La sua produzione letteraria è davvero sterminata ed ha attraversato tutta la seconda parte del secolo scorso scandagliando tutta l'inquietudine dell'uomo del nostro tempo, la sua atomizzazione, la sua ipocrisia che nasconde i vizi privati dietro le supposte virtù pubbliche. La struttura della sua narrazione ha sempre seguito un doppio canovaccio: da un lato ha raccontato la società americana e occidentale sia sotto l'aspetto politico che sociale con la potenza dei grandi dell'Ottocento, ma contemporaneamente - e parallelamente - ci ha fatto vedere il viaggio interiore dell'individuo, le sue inquietudini, i suoi complessi, le sue ipocrisie. Ma la grandezza di Roth dal punto di vista letterario sta anche nel fatto che, a mio avviso, ha saputo reintrepretare in chiave contemporanea la più bella e affascinate corrente letteraria del Novencento; il Modernismo teorizzato da quel gran genio di Thomas Stearns Eliot.. Anche nel linguaggio utilizzato è stato un innovatore; il suo stile asciutto e privo di qualsiasi orpello retorico vuole facilitare la comprensione del testo ai suoi lettori. A differenza di altri che hanno sempre preferito specchiarsi narcisisticamente nella loro bravura, forse anche per mascherare il vuoto dei contenuti.
Lascia a mio avviso un grande erede, quel giovane Jonathan Littell autore del più dirompente romanzo di questo primo scorcio del nuovo millennio: Le Benevole. Un romanzo che prende la struttura narrativa "a doppio binario" tipica di Roth: da un lato l'affresco storico, politico e sociale tipico dei grande romanzo ottocentesco e dall'altro lato il viaggio interiore tipico del modernismo novecentesco.

Le sue opere per me più belle rimangono, La Macchia Umana e Pastorale Americana. Due spietate disamine della storia degli USA e dell'Occidente, visti sia dal punto di vista individuale dei protagonisti sia dal punto di vista sociale. Personalmente rimango affezionatissimo alla commovente figura di Coleman Silk, la Macchia Umana sulla quale si scatena una folle e terrificante caccia alle streghe in ossequio alla dittatura del Politicamente Corretto che null'altro è che il tallone di ferro dell'Ipocrisia che schiaccia e opprime l'Occidente tutto. Una caccia alle streghe che con la perizia di un anatomo patologo Roth indaga in profondità fin nei suoi meccanismi psicologici più reconditi. Un vero capolavoro della letteratura universale che è anche un importante documento storico della nostra epoca.

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Bibliografia

Antti Hiitti, American Tragedies in Philip Roth’s “American Trilogy”
Giulio Aicoli, Tra allocuzione e (de)mistificazione: retoriche dell'intrattenimento in Philip Roth

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