Il modello OSBR, detto anche comunicazione nonviolenta o comunicazione giraffa

in #ita7 years ago (edited)

Il modello serve a mediare conflitti, riconoscere il proprio stato emotivo e connetterlo a dei bisogni. Il risultato, se si inizia da una situazione di sentimenti non piacevoli, consiste in un sollievo che si manifesta in varie forme: calo della tensione muscolare, espirazioni, dissoluzione di nodi alla gola, allo stomaco, macigni sul petto, etc. E’ stato utilizzato con successo anche durante tentativi di stupri, per mediare omicidi fra tribù.



Uno dei motivi per cui si chiama linguaggio giraffa, sta nel fatto che l’autore usava uno sciacallo e una giraffa per simulare i dialoghi. Lo sciacallo rappresenta la parte “violenta”, ossia quella che disconnette da sentimenti e bisogni, portando a parole che allontanano dalla comprensione mutuale; la giraffa rappresenta la parte che cerca di utilizzare la comunicazione “nonviolenta”. Dopo qualche decennio l’uso dello sciacallo è stato abbandonato per vari motivi. Fonte immagine

Ho conosciuto il modello o comunicazione nonviolenta (CNV), più di 3 anni fa nel libro di Jeremy Rifkin La società empatica. Lo chiamo modello OSBR perché voglio rimuovere il concetto a mio avviso soggettivo della parola “violenza”. Un paradosso della matematica ha confermato i miei dubbi circa l’indefinibilità degli aggettivi.

I motivi del nome

OSBR perchè contiene diversi passaggi, di cui uno opzionale.

  • Osservazioni: quando vedo/sento/leggo/etc. che fai X
  • Sentimenti: mi sento Y. Esempi di sentimenti: irritato, mortificato, gioioso, sorpreso, etc. Esempi di non sentimenti: tradito, preso in giro, usato, etc.
  • Bisogni: perché valorizzo, ho bisogno, vorrei Z. Esempi di bisogni: rifugio, accettazione, apprezzamento, rispetto, etc.. Esempi di non bisogni: soldi, casa, lavoro, telefono, etc.
  • Richieste: hai voglia di, ti senti disponibile di, etc. ? Esempi di non richieste: devi/ se non fai X allora, etc. Ingrediente opzionale che dipende dalla situazione.

Il modello serve per trasformare frasi senza ingredienti OSBR in frasi che possono aiutare la comprensioni di se stessi o la comprensione fra un gruppo di persone. Vediamo qualche esempio con qualche sua possibile traduzione:

  • Sei uno stronzo: quando vedi che commenti la foto di altre ragazze mi sento insicura perché vorrei apprezzamento. - Richiesta opzionale - Hai voglia di ripetermi che mi ami?
  • Lei è un italiota: quando ho letto ciò che ha scritto, mi sono sentito fortemente preoccupato perché valorizzo l’onestà.
  • Spero che gli immigrati che proteggi un giorno verranno a violentare sua figlia: mi sento molto arrabbiata perché ho bisogno di comprensione, considerazione. Ti va di provare a ripetere come mi sento?

Nell’ultima richiesta ho inserito un elemento del modello che non sento mai nelle conversazioni quotidiane. Lo chiamerei controllo e in base alla mia esperienza ha più utilità di quanto ci si immagina. Ho visto diversi sollievi dopo la risposta che segue la domanda.

La comunicazione più diffusa

Quanti di voi hanno notato l’inefficacia nel discutere posizioni politiche, religiose, economiche, etc.?
Vi spiego un motivo. E confesso che anche io in diversi casi “cado” in abitudini che vorrei modificare, nonostante conosco la CNV da anni.
Spesso si argomenta con dati o altre strategie ignorando del tutto la sorgente della posizione dell’altro: dei sentimenti non piacevoli e dei bisogni non soddisfatti. Prendiamo un esempio cliccato di recente, i vaccini. Riporto una frase e una sua possibile traduzione.

I vaccini causano l’autismo -> non mi sento sicura perché ho bisogno di sicurezza, rassicurazione, fiducia

Il tipo di risposte che si vedono di solito, per lo più, rientrano a mio avviso in queste categorie che reputo inefficaci e distanti dal modello

  • Insulti
  • Ma no signora, guardi qui (link con dati, studi, etc.)
  • Ironia

Ad esempio per me Burioni rientra in tutte e tre le situazioni, e lo trovo particolarmente distante dal modello, così come Mentana.
A delle frasi che nascondono sentimenti e bisogni, si tende a rispondere senza provare ad indovinare i sentimenti e bisogni dell’altro, causando una parte di quelle conversazioni semi-infinite che occasionalmente si osservano sui social o alle tavolate di natale.

Alcune fondamenta del modello

L’autore della CNV, o del modello OSBR, Marshall Rosenberg, parte da alcuni assunti che potremmo chiamare assiomi

  • Le strategie rappresentano i mezzi per soddisfare i bisogni. La soddisfazione o insoddisfazione dei bisogni causa i sentimenti. Dire mi hai fatto arrabbiare confonde lo stimolo, una frase ad esempio, con la causa, ossia il bisogno. La causa dei sentimenti sta nei bisogni e non negli stimoli.
  • Insulti, botte, guerre, bullismo, etc. rappresentano espressioni tragiche di bisogni non soddisfatti. In altre parole, quando uno non conosce più strategie su come soddisfare i propri bisogni, inizia a farlo al costo dei bisogni degli altri.
  • Le strategie possono risultare in conflitto coi bisogni, i bisogni non risultano in conflitto con loro stessi. Ad esempio, se lancio un destro alla faccia di una persona che non mi piace, mi sentirò appagato perché ho soddisfatto il mio bisogno di considerazione, ma il suo bisogno di integrità fisica risulterà insoddisfatto. E magari si sentirà anche piuttosto arrabbiato. Per quanto riguarda i bisogni, non possono risultare in conflitto con loro stessi per il prossimo punto.
  • I bisogni rappresentano condizioni psico-fisiche all’interno delle quali una persona identifica il proprio benessere. Magari io soddisfo il bisogno di divertimento ascoltando musica, tu sparando ai piccioni, un’altra persona mangiando nduja e pastiere.

La riflessione dei sentimenti e bisogni di un’altra persona

Durante i conflitti, ma anche con se stessi, esiste una tecnica che io chiamo riflessione, ma i libri chiamo processo di empatia o auto-empatia. Praticamente si tratta di capire i sentimenti e bisogni dell’altro o di noi stessi. Dunque rappresenta una delle applicazioni principali del modello OSBR.
Tornando ad un punto precedente, se alcuni medici provassero a riflettere sentimenti e bisogni di alcune mamme / papà preoccupate/i, prima di dire a ma io c’ho la laurea quindi c’ho ragione io, penso che altri medici avrebbero meno clientela. Proprio per questo in ambito CNV si usa lo slogan

Connection before explanation

Ossia

Connessione prima della spiegazione

Dove con connessione intendono la riflessione, quindi il processo di empatia

A chi conviene usare il modello

Penso a tutti. Negli anni ho visto coppie, insegnanti, genitori, attivisti, colleghi di lavoro, usare il modello. Mi piacerebbe vederlo di più in politica.

Alcune esperienze di vita che ho successivamente ritrovato nei libri

Possiedo oltre 3 libri sulla tematica e mi sento disposto a prestarli. Negli anni ho capito e letto che

  • Percepisco il mediatore, ossia la terza persona in un conflitto fra due persone, di una importanza fondamentale quando entrambe le parti non riescono a riflettersi o a darsi empatia. Succede. Se non si ha a disposizione una terza persona, consiglio molto, ma molto caldamente di allontanarsi fisicamente dalla zona dove è nato il conflitto. Risulterà difficile ricordarsi di queste parole durante i momenti di rabbia.
  • Se imparerete il modello, tenderete ad usarlo maggiormente con sconosciuti piuttosto che con conosciuti e familiari. Noto una certa inerzia comunicativa con le persone che già si conoscono.
  • Avete presente il detto della palestra I risultati derivano l’80% dalla dieta e il 20% dall’allenamento? (Pur se delle persone non condividono le percentuali). Qui penso che l’80% si fa silenziosamente, il resto verbalmente. Nel senso che, se avrete la mia esperienza, penso che vi ritroverete maggiormente a pensare in CNV piuttosto che a parlare in CNV.
  • Ad alcune persone non piace il concetto di bisogno, perché lo percepiscono come una carenza personale piuttosto che una condizione umana. Persino l’autore del modello non apprezzava la parola. Per questo in alcuni casi, quando rifletto, cerco di non usare le parole del modello (tipo perché hai bisogno di X)
  • Con gli anni si impara a riflettere o dare empatia usando anche una forma diversa da quella di un paragrafo precedente e del punto precedente.

Se avrò voglia, più avanti farò un nuovo articolo con nuovi spunti, perché con gli anni ho fuso diversi insegnamenti al modello.

Sort:  

Molto interessante. Sono insegnante e mediatrice familiare e so quanto quello di cui parli faccia la differenza. Grazie del tuo post, la cultura della mediazione va diffusa più possibile.

conoscevi già il modello?

Non formalizzato in questo modo, ma i principi base sì.

Ottimo tema, mi trovo molto in alcune frasi da te descritte. Sicuramente per alcuni hanno molto da imparare al riguardo. Come hai anche detto spesso è questione di controllo in alcune situazioni "scomode".

credo nella prevenzione più che nel controllo. Persino gente che ha fatto anni di training ha sbottato in alcuni casi ;)
Per questo ho detto che un punto ce lo si dimentica durante i momenti di rabbia ;)

Assolutamente d'accordo!
La comunicazione giraffa, mi era del tutto sconosciuta non ne avevo mai sentito parlare, da approfondire.

Interessante, non ne sapevo nulla! Dovrebbe essere diffusa il più possibile

Davvero molto interessante! Molte cose che ho letto le vedo e sento tutti i giorni.. non so se devo preoccuparmi.. ciò che credo io (non mi offendo se mi correggi) è che al giorno d'oggi utilizziamo la forma "aggressive" per chiedere aiuto/conferme/ attenzione o peggio "l'aggressivo passivo" che usa il sarcasmo nero semplicemente perché vogliono attirare l'attenzione di una certa persona e non ci riescono in nessuna maniera.
Naturalmente è solo un mio modesto parere..

Si. Come scritto, alcune forme rappresentano dei modi estremi per farsi considerare e/o capire. Tipo quando ci si taglia le vene.

Davvero molto triste!

Sulle ipotesi per cui lo si fa, l'autore dà diverse ipotesi. Tipo la cultura. In particolare la cultura gerarchica, per cui, ad esempio, se il re ti chiede una cosa O la fai o perdi la vita, indipendentemente da come ti senti a riguardo.

Molto interessante. Mi occupai per un certo periodo di conflict resolution in angola e effettivamente si sperimentavano giochi di ruolo e simulazioni linguistiche. Ma questa mi sembra molto più pertinente perchè si basa sulla gestione dell'emotività. Grazie

prego :) Vuoi il libro "Le parole sono finestre oppure muri"?

Molto interessante.

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