Turning point.
Ci sono motivetti che senza un perché ti entrano in testa e non escono più, in particolar modo alcuni che associo a determinati momenti.
Vi ho già raccontato che ho una storia a distanza e questo implica che nel weekend io e il mio fidanzato a turno ci spariamo 200 km, io in autobus, lui in macchina. Al mese sono due volte ciascuno.
Quando sto per arrivare a Roma parte in automatico Roma Capoccia di Venditti, non c’è niente da fare. Una dichiarazione d’amore a questa città che seppur con i suoi centomila problemi ti spacca il cuore a metà. È un incanto soprattutto al tramonto quando: "l'arancia rosseggia ancora sui sette colli e le finestre so’ tanti occhi che te sembrano dì quanto sei bella".
Quando sto per ripartire invece parte Domani degli Articolo 31, in particolare: “L’autostrada scivola veloce, sto mangiando quel gelato che ti piace”. A ripetizione.
Che poi con il cavolo che sto mangiando un gelato, al massimo ho un bambino dietro che mi punta le ginocchia sullo schienale, una sorta di massaggio shiatsu non richiesto e davanti un ragazzo adolescente che sta sulle sue.
E io persa nei miei pensieri. Ieri sera in particolar modo ero altrove. (Quando nomino la parola altrove vado con i Bluvertigo, sono una specie di jukebox ambulante, l’associazione mi parte in automatico).
Pensavo alla mia situazione, ai sacrifici che faccio e al mio essere combattuta. Causa lavoro ancora non posso trasferirmi e devo vivere a metà, una storia d’amore spaccata e anche una situazione a casa vissuta al 50%. Mi sembra di non essere mai abbastanza, di non avere una situazione appagante sotto nessun punto di vista: a casa dicono che non ci sono mai. E hanno ragione: torno quasi sempre alle nove di sera e nel weekend mi dileguo.
Sentimentalmente non mi basta solo il finesettimana , voglio di più, voglio il quotidiano insieme al mio futuro compagno, voglio litigare con lui perché non ha comprato abbastanza basilico per fare il pesto o perché dimentica di pulire il lavandino della cucina.

Voglio che mi veda con la faccia stropicciata la mattina appena sveglia e il mio mutismo che mi caratterizza. Voglio che esca e che abbia una vita sua, non esistono le catene quelle al massimo vanno bene nell’abbigliamento (io le toglierei anche da lì). Voglio che torni una sera ubriaco dopo una serata con gli amici e che mi racconti come è andata. Voglio due vite parallele ma che si intreccino, non una dedizione assoluta e totale. Non sono un santo da venerare o una bambina che non sa stare da sola. Voglio i miei spazi e lui deve avere i suoi, dobbiamo completarci non odiarci e sperare che durante il sonno sparisca la persona che abbiamo vicino e che sopportiamo per abitudine.
Voglio che vada ai concerti che ama così tanto con e senza di me, così anch’io: voglio la libertà nella coppia, la possibilità di essere un individuo con interessi senza gelosie o interferenze.
Voglio migliorare le nostre vite incastrandoci nel modo giusto, nel rispetto.
Voglio tutto questo e adesso posso averne solo un pezzetto, un piccolo pezzo della torta.
Ho il lavoro che mi tiene legata ad una casa che sento sempre meno mia, un lavoro che non mi da grandi soddisfazioni anzi ma mi consente un’indipendenza che mi permette di guardarmi allo specchio ed essere fiera di me perché quello che conquisto lo raggiungo da sola: la macchina, la mia Kia nera, è tutta farina del mio sacco, rata dopo rata sono riuscita a pagarla ed è stato un mio piccolo traguardo.
Ho paura, una paura matta del salto, di quel momento in cui dovrò prendere vestiti e otto milioni di libri che mi seguiranno ovunque andrò e partire per poi rimanere, restare. Nessun ripensamento o tentennamento, o la va o la spacca. Non ci sarà spazio per i "forse" o per i "ma si poi vediamo", il cambiamento sarà brusco e radicale. Fare finta che non abbia paura sarebbe come nascondersi dietro un dito, qualsiasi cambiamento mi fa mancare la terra sotto ai piedi ed avvertire le vertigini, io che non le ho nemmeno in alta quota.
Non so se sto facendo bene o male ad aspettare: chi mi dice: "prendi e vai", chi: "il lavoro è importante pensaci bene", chi non mi ricordo più cosa, io so solo che trovarsi nella mia situazione non è facile. Fare i conti con il proprio portafogli e aspettative è un pochino diverso e soprattutto la cosa che mi fa più paura è farmi mantenere, mi vengono i brividi solo a pensarci.
L’amore è importante ma per me lo è ancora di più quello per me stessa, mi sono sempre messa al primo posto della classifica e continuerò a farlo.
Attendo il mio momento, anche se significa soffrire un pochino più adesso, l’occasione della svolta arriverà al momento giusto e finalmente potrò tagliare il cordone ombelicale e andare verso il futuro che mi tende la mano. Il mio.

Sembra un pò la storia d'amore alla base di La La Land!
Come finirà?
Speriamo non come il film, quando ci penso ancora piango!!!
Aldilà di quanto possa essere simile alla tua storia io ho trovato quel finale un capolavoro unico! In un certo senso un finale di vero amore nonostante l'epilogo.
Ah se parliamo del film mi trovi d’accordissimo!
Ho pianto si ma l’ho trovato così reale, così struggente e quel film mi è entrato nel cuore.
Sono di parte perché amo i musical ma questo... veramente unico.
Uno dei miei film preferiti. Veramente stupendo. E Damien Chazelle è destinato a fare la storia del cinema.
Cara @ge-mi-ni qualunque decisione importante come quella descritta ci fa mancare la terra sotto i piedi proprio perche siamo ad un bivio della nostra vita , lo faccio ? , non lo faccio ? , é chi puó saperlo a priori quale decisione é quella giusta , sono passaggi che tutti noi prima o poi dobbiamo affrontare.
È vero, ognuno di noi prima o poi si trova davanti un bivio che fa paura.
Solo che io non vorrei vivere di rimorsi, questo no!
Grazie per essere passato di qui ❤️
Saprai fare la scelta giusta.
Ed ecco che ci troviamo ancora a pensarla uguale :)
Ti suona familiare eh ❤️
mamma mia, avrei potuto scrivere le stesse identiche cose. dai, teniamo duro <3
Carissima, tu sai come la penso.. per me rischiare è vivere...hai le palle per farlo, lo dimostri ogni giorno con i tuoi post, appena ti sentirai di farlo lo farai...credimi...è questione di attimi..
Anche secondo me. È peggio il prima, quando ti fai prendere da mille ansie e dubbi.
Arriverà e saprò cosa fare.
Grazie cara @bariki ❤️❤️
Mi dispiace da matti che tu debba vivere in questa situazione di perenne dualismo, con queste due fondamentali esigenze che non coincidono, geograficamente parlando.
Sinceramente non so cosa consigliarti, forse il cuore potrebbe esserti di grande aiuto, in ogni caso bellissima esposizione dei tuoi sentimenti, complimenti @g-e-m-i-n-i
Grazie caro @mad-runner ❤️
Spero in un po’ di fortuna ✌️
No fear gemini, le tue intenzioni sono lodevoli e il modo di porti quello giusto. Vivi fino in fondo senza porti troppi problemi e non fermarti davanti a nulla.
Grazieee ❤️
Senza farmi troppe paranoie, vivo il momento
Un saluto ❤️
Non mi trovo esattamente nella tua situazione, ma anche io dovrei andare a convivere.
Ho Delle situazioni in casa che mi permettono di assentarmi per poco e, di conseguenza, il mondo del lavoro, per il momento, l' ho dovuto abbandonare.
Diciamo che anche se per ora sarebbe un trasferirsi per gradi, il cambiamento fa paura.
Fa paura il cosa lasci e come, il fatto di andare incontro ad una situazione importante. I cambiamenti mi fanno sempre paura, ma alla fine arrivano sempre per un motivo e portano sempre qualcosa di bello.
Come può esser bella la quotidianità insieme alla libertà che dici tu insieme al tuo compagno.
Credo che solo tu sappia quando sarà il momento giusto e credimi arriverà.
So che sarà così anche per me...nel frattempo continuo a pensare e fantasticare!
Come sempre bel post 😍
Cara @acquarius30 leggendoti ho capito che hai un presente adesso un po’ complicato, ho letto tra le righe e non e mi dispiace, sei arrivata da poco ma mi hai colpita da subito.
Forse perché sei una persona speciale e l’ho capito dalle prime righe.
Arriverà il tuo momento d anche il mio.
Ti abbraccio forte cara ❤️
Ti ringrazio di cuore.
Nel frattempo continuo a leggerti perchè è sempre bello ed emozionante.
Un abbraccione ❤️
Non so se ti può fare coraggio...ma io sono figlio, di una storia a distanza. I miei genitori si sono conosciuti a Rimini, in un locale da ballo. Mia mamma di Rimini, mio babbo di Milano...
Veramente?? Ma daiii!
Grazie per avermelo detto... aiuta a pensare in modo positivo ❤️
Si si! Si sono conosciuti la sera di ferragosto 1969. Sposati nel 72. Lascio indovinare l'anno in cui sono nato :-)
Mmmm troppo difficile :D
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