Miyamoto Musashi e gli scritti prima della morte 7ª e ultima parte.

in #ita6 years ago

Ed eccoci finalmente alla puntata finale dei precetti di Miyamoto Musashi, ho scritto e commentato tutti i 21 precetti che ci sono stati lasciati da quello che è uno dei più grandi strateghi (se non il più grande) in Giappone. Lascio qua la lista dei post precedenti per usare questo finale come riassunto di tutto quel che ho scritto, inoltre dedicherò un post a quelli che secondo me possono aiutarci anche nei tempi moderni.

https://steemit.com/ita/@charlesx/miyamoto-musashi-e-gli-scritti-prima-della-morte

https://steemit.com/ita/@charlesx/miyamoto-musashi-e-gli-scritti-prima-della-morte-2-parte

https://steemit.com/ita/@charlesx/miyamoto-musashi-e-gli-scritti-prima-della-morte-3a-parte

https://steemit.com/ita/@charlesx/miyamoto-musashi-e-gli-scritti-prima-della-morte-4a-parte

https://steemit.com/ita/@charlesx/miyamoto-musashi-e-gli-scritti-prima-della-morte-5a-parte

https://steemit.com/ita/@charlesx/miyamoto-musashi-e-gli-scritti-prima-della-morte-6a-parte


Origine immagine: Pxhere CC0 public domain.

Precetto diciannove.

Rispettate Buddha e gli dei senza contare sul loro aiuto.

Molte delle filosofie orientali si basavano sulla saggezza ereditata dal Buddha, Musashi capisce che prendersela con una divinità (a prescindere dalla propria fede) è totalmente controproducente per due motivi. Il primo è che se la divinità esiste e intercede con la nostra vita, il fatto che la si offende non ci mette in buona luce; il secondo è che parole negative e offensive ci portano ad essere negativi e a lamentarci continuamente. Questo in generale è un precetto che può essere usato nella vita di tutti i giorni, rispettare le divinità (o la singola nel caso delle religioni monoteiste) non solo ci libera da imprecazioni e pensieri negativi ma ci evita anche di offendere o cadere in discussioni infinite e inutili con ferventi credenti.

Fondamentale la seconda parte del precetto, non pensate che il rispetto verso le divinità faccia si che queste corrano in vostro aiuto nel momento del bisogno. Il detto "aiutati che dio ti aiuta" può riassumere il pensiero racchiuso in questo precetto, mai affidarsi a divinità ma contare solo su se stessi e sulle proprie capacità.

Precetto venti.

Potreste abbandonare il vostro corpo ma dovete preservare il vostro onore.

In Giappone e anche in classi di guerrieri e cavalieri dell'Europa l'onore è una delle cose fondamentali che hanno da sempre animato i codici secondo i quali queste persone si comportavano. L'importanza di questo precetto è fondamentale, se è conosciuto l'onore di una classe di persone (come i samurai) allora quando se ne incontra uno si è certi del tipo di persona che si ha davanti; tanto che per fare un accordo o un patto di alleanza basta la stretta di mano e niente di più, la persona che segue un codice e che ne conserva l'onore centenario non verrà meno alla sua parola, il samurai che conosce la morte come scopo finale della sua vita non la teme, se sconfitto preferisce la morte che è l'unica via per conservare il proprio onore. Purtroppo il concetto di onore è andato perso sempre più e oggi sembra quasi una cosa aliena, pochi quelli che ancora credono nella sua importanza e nell'utilità di preservare il proprio onore intatto.

Non è facile scegliere un codice d'onore e tanto meno è seguirlo alla lettera, ma penso che l'uomo che si realizza deve fare del proprio meglio per tendere alla perfezione, questo vuol dire sforzarsi in tutti i modi di seguire il proprio codice e allenarsi per fare in modo che non si fallisca, rischiando di intaccare il proprio onore in modo indelebile.

Precetto ventuno.

Non allontanatevi mai dalla Via.

Dove per Via si intende quella che avete scelto di percorrere nella vostra vita, nel caso di Musashi era quella del guerriero errante, e sono proprio i 21 precetti che avete letto fin'ora quelli che formavano la sua Via, le regole che si è promesso di seguire sicuramente forgiate da tutta una serie di esperienze e insegnamenti ricevuti negli anni.

Allontanarsi vuol dire smettere di inseguire i proprio obiettivi e i propri sogni, vuol dire rinunciare a chi vogliamo essere, smettere di credere in quello che abbiamo deciso di credere. Con queste parole Musashi ci ricorda che bisogna sempre restare concentrati sulla strada che si percorre nonostante le avversità e le difficoltà. Si potrebbe interpretare anche come un consiglio sulla propria carriera/missione, così diventando una forzatura in una società come la nostra dove un giorno ci si può occupare di una cosa e il giorno dopo si decide di dedicarsi ad altro.
Una buona via di mezzo è scegliere quali sono le nostre regole e seguire quello che crediamo a prescindere da cosa succede e da quello che la vita ci pone davanti, in linea con quello che crediamo fermamente.


Spero che questa serie di post vi sia piaciuta, alla prossima!


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In questi ultimi 3 precetti ti sei davvero superato, caro @charlesx, in quanto li hai corredati di considerazioni realmente di alto livello, come quella relativa al primo di questi ultimi precetti, quello sulla religione e sul rispetto da avere nei confronti delle divinità, ottima esposizione del concetto

Grazie mad! sono contento che ti sia piaciuto anche l'ultimo, adesso tocca solo che mettere in pratica quelli che si ritiene avere un senso nella propria vita :D

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