Miyamoto Musashi e gli scritti prima della morte.
Ho scritto tempo fa sulla storia di Miyamoto Musashi e della sua opera più celebre, il libro dei cinque anelli.
https://steemit.com/ita/@charlesx/miyamoto-musashi-uomo-guerriero-leggenda
Uomo controverso e particolare, Musashi non lasciò solo il libro dei cinque anelli. A pochi giorni dalla morte, quando sentiva che la fine era vicina, scrisse esattamente 21 precetti.
Il motivo per questa scrittura era quello di lasciare al suo allievo preferito le linee guide principali per vivere una vita degna di essere vissuta come samurai, mostrando tramite questi la strada per diventare un vero maestro nell'arte della strategia e del combattimento.
Alcuni precetti sembrano estremi, altri valgono più oro di quel che si possono pagare. Ho deciso di creare una nuova serie di post fornendovi 3 precetti per volta completi della mia analisi e dalla mia opinione, dunque oggi leggerete i primi tre comprensivi del mio commento, poi tre alla volta fino al completamento.
Origine immagine: Pxhere CC0 public domain.
Precetto 1.
Accetta tutte le cose nel modo in cui sono fatte.
Il primo precetto penso fosse un invito a focalizzarsi sulla realtà delle cose, non pensare a come una cosa potrebbe o dovrebbe essere ma solo a come è.
Quando in ballo c'è la propria vita, sul campo di battaglia, vedere le cose per quello che sono e accettarle è fondamentale per evitare di fare errori che possono portare alla propria morte o quella dei propri compagni. Non è facile accettare tutto per quel che è, specialmente al giorno d'oggi dove social network, internet, televisione e via dicendo ci riempono la testa di fantasie e visioni alternative della realtà che non hanno alcun fondamento.
A mio avviso per seguire questo precetto bisogna per prima cosa accettare se stessi, il cambiamento è sempre possibile, ma certe cose sono in un certo modo oggi e lo saranno anche nel futuro.
Precetto 2.
Non ricercare il piacere fine a se stesso.
La ricerca eterna del piacere, insita nell'essere umano, rischia di diventare un ostacolo a tutto quello che ci proponiamo di fare. I piaceri nella vita sono molti, di questi tantissimi diventano dipendenze oppure semplicemente ci rubano tantissimo tempo che potrebbe essere impiegato per imparare e allenarsi.
Quindi cosa vuol dire Musashi tramite questo precetto, che dovremmo rinunciare a tutti i piaceri che fanno parte della nostra vita? probabilmente si, dopo aver letto questo precetto ho avuto ben chiaro che la vita passata seguendo questi precetti è una vita sacrificata totalmente al miglioramento e al lavoro su se stessi. I piaceri distraggono, i piaceri diventano un ciclo nel quale si cerca sempre qualcosa di "più", perché quelli precedenti iniziano a non fare più lo stesso effetto.
Musashi di certo non sapeva quello che sappiamo oggi noi sul funzionamento delle sostanze chimiche che nel cervello ci fanno provare "piacere", eppure a livello intuitivo sapeva bene che non cercare il piacere fine a se stesso era necessario.
Precetto 3.
In nessuna circostanza, dipendere da un sentimento parziale.
Cosa è un sentimento parziale? a volta una intuizione, a volte qualcosa che proviamo momentaneamente, una semplice impressione.
Come nel primo precetto, dovete provare a mettervi nei panni del samurai che rischia la vita continuamente. Agire basandosi su un sentimento parziale può sicuramente costarvi la vita; la parola "dipendere" vuol dire che vi legate a questo sentimento per qualcosa di importante, per compiere una decisione che potrebbe cambiarvi la vita. Questo non vuol dire che i sentimenti parziali siano sempre da evitare o ignorare, ma dipendere da questi è sempre una pessima idea.
Spero che questa serie di precetti vi piaccia, continuate a seguire il mio blog per non perdere i prossimi!
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Ho seguito alla lettera i tuoi discorsi e lo sviluppo dei tuoi concetti, nell'ottica schietta e diretta in cui dovevano spesso operare i samurai sono frasi che hanno una collocazione ben precisa, e dal punto di vista prettamente militare non fanno una piega.
Ai tempi odierni, una visione della vita vagamente ispirata a questi concetti forse non sarebbe male, troppo spesso ci sono evidenti segni di impoverimento nella nostra natura umana, molto degradata e degenerata con il passare dei secoli.
Aspetto il divenire dei prossimi post, intanto complimenti per la vittoria nel Post.IT e per questo lavoro!!
Sempre gentilissimo, grazie mad e complimenti anche a te :)
Storia molto interessante, per quanto riguarda l' intuizione, anche se solo momentanea, io sono per ascoltarla.... tante volte ti può salvare :-D
Si, diciamo che c'è una differenza tra un sentimento parziale e una intuizione, la linea è sottile ma concordo con te sul fatto che a volte fa la differenza ;)
Capisco, è che a volte abbiamo un istinto, e poi ci pentiamo di non averlo seguito.... invece i bambini lo seguono di piú....:-D