Miyamoto Musashi e gli scritti prima della morte 6ª parte.

in #ita6 years ago (edited)

Eccoci al penultimo post sui 21 precetti che Miyamoto Musashi, il più grande stratega giapponese conosciuto ad oggi ci ha lasciato prima di morire. Scriverò e commenterò i precetti ai quali mancano gli ultimi 3 per completare questa serie di post (se vi mancano gli altri non preoccupatevi, farò un altro post con i top che reputo possano accompagnarvi oggi nella vita moderna, approfittandone per mettere una lista di link ai 7 post contententi tutti gli altri).


Origine immagine: Pxhere CC0 public domain.

Precetto sedici.

Non collezionate armi e/o non fateci pratica oltre ciò che è necessario.

Questo precetto si ricollega al 14 dove Miyamoto ci consiglia di non tenerci oggetti di cui non si ha più bisogno. Collezionare armi inteso come conservarle o portarle con se era secondo Musashi una cosa inutile, se contiamo che la sua arma preferita era in genere ricavata da un remo o altri oggetti di legno capiamo il perché di questo precetto. Inoltre Musashi capiva perfettamente che fare pratica con un'arma oltre il necessario era completamente inutile, cosa che la maggior parte delle scuole samurai del tempo non condividevano, focalizzandosi solo su certe armi o certi stili.

Probabilmente come ogni buon guerriero errante Musashi portava con se katana e spada corta, ma questo era più uno standard che una scelta personale, il resto delle armi disponibili a detta di Musashi tornava utile imparare a usarle ma non portarsele in giro e nemmeno concentrarsi sul loro uso (ricordo che uno stratega, conoscendo le vostre preferenze o stili di combattimento ha già un punto di vantaggio rispetto a voi). Il motivo per allenarsi giusto il necessario con diverse armi? innanzi tutto la probabilità di trovarsi disarmati o a dover combattere con qualcosa di diverso da solito, in secondo luogo far sapere al nemico che sapete usare ogni arma e diversi stili rende la sua vita più difficile di quanto non lo sia.

Precetto diciassette.

Non temete la morte.

La paura della morte è una cosa del tutto naturale, che sia generata dal lasciare qualcosa di incompiuto o dall'ignoto che ne segue. Non era così per Musashi che molto facilmente non la provava (probabilmente per traumi vissuti da giovane), ci invita quindi con questo precetto a non temere la morte in nessun caso, sicuramente per l'ostacolo che essa provoca nel guerriero/stratega. Penso che gli sia capitato più di una volta di leggere quella paura negli occhi di qualche avversario, cosa che come tutto il resto può essere usata a proprio vantaggio, magari qualche frase provocatoria del tipo "hai già perso"; questa anche se non cita la morte direttamente implica che perdere equivaleva a morire. Infatti nella cultura giapponese perdere ma restare in vita era un grosso disonore, tanto che l'harakiri (o seppuku), ovvero il suicidio era praticasto costantemente dal perdente.

Nel nostro caso possiamo adottare il precetto, piuttosto però che non avere paura della morte è più semplice accettarla come assoluta e inevitabile. Magari non focalizzandosi troppo su cosa succeda dopo (cosa che nessuno può sapere con certezza), ma sulla sua semplicità come fase naturale a finale della propria vita. Pensare alla morte e pian piano accettarne l'inevitabilità, l'imprevedibilità e la naturalità può essere la chiave giusta di lettura per questo precetto dove non avere paura della morte si tramuta in un enorme vantaggio nei confronti degli avversari. Anche se non è prettamente correlato, vedo in questo precetto anche un consiglio che è quello di non avere paura di fallire nelle cose della vita, il fallimento è quello che ci insegna a migliorare e ad imparare cose che senza quella esperienza probabilmente non avremmo imparato mai.

Precetto diciotto.

Non ricercate il possesso di beni o feudi per la vostra vecchiaia.

Il distaccamento per i beni materiali in generale è una costante nella vita di Musashi e nei suoi 21 precetti, i motivi? diversi; innanzi tutto penso che essere attratti da beni e immobili finisce per renderci avari e peggio ancora corruttibili, essere corrotti non è una cosa negativa a prescindere, è il messaggio che si manda al nemico e anche agli alleati che rende la propria posizione meno "sicura". Una persona corruttibile è prevedibile e nella maggior parte dei casi accetterà il pagamento che gli viene proposto in cambio di favori particolari, questo per uno stratega è inaccettabile perché può metterci in una posizione di pericolo.

Ma il motivo più importante è la durata stessa della vita, nel periodo in cui Musashi si batteva una semplice ferita di striscio poteva portare alla morte. La vita media era molto più corta di quella che vediamo oggi, lo stratega è ben cosciente della brevità della vita, inoltre mettere da parte beni e immobili per il futuro andrebbe contro gli altri precetti dove non ci si lega a cose di cui in realtà non si ha bisogno.


Alla prossima :)


Canali social e contatti:

Twitter: https://twitter.com/Charles73710680
[email protected]

Mi trovate anche su koinsquare:

https://www.facebook.com/groups/125929638106816
https://twitter.com/koinsquareNews
Email: [email protected]

Coin Marketplace

STEEM 0.35
TRX 0.12
JST 0.040
BTC 70351.33
ETH 3563.43
USDT 1.00
SBD 4.72