Sulle Navi! Diario di bordo 13 maggio 2018

in #ita6 years ago (edited)

Bene! Sto sistemando tutte le carte e gli appunti sul tavolo, dopo quasi due mesi dal mio ingresso su steemit.

Ho deciso che la serie "Sulle Navi!" sarà una sorta di diario di bordo, che collegherà anche gli altri post che scriverò sul filo conduttore di questo progetto.

Avevo promesso un post che parlasse di come immagino i possibili coinvolgimenti in questo momento, in parte ho già detto alcune cose nel mio post introduttivo (Annuncio di un viaggio), ora voglio approfondire un paio di concetti.

Avevo parlato di moderato, buono e massimo coinvolgimento, che potrei anche tradurre in: confronto, partnership e collaborazione.

Ricordo che questi "coinvolgimenti" li sto cercando sia in steemit che fuori da steemit.

confronto

Il confronto è quello già in corso con molti steemitiani, e procederà nello stesso modo, sono scambi di idee, di proposte, di opinioni intorno a tutto ciò che riguarda la creazione e la valorizzazione dei contenuti.
Per ora, su steemit mi trovo solo a questo livello, non c'è ancora un qualcosa che riguarda gli altri due livelli di coinvolgimento.

partnership

foto1.jpg

La partership è già qualcosa di più avanzato, perché ha bisogno di obiettivi concreti e di progetti (o attività) già in fase di sviluppo che possono incrociarsi (anche rimanendo indipendenti, cioè avendo obiettivi diversi, ogni partner il suo) per aumentare le opportunità di tutti nel raggiungere determinati risultati. In questo momento, non sono in grado di proporre partnership su steemit (mentre fuori da steemit sto già cercando di farlo), questo dipende anche dalla mia scarsa conoscenza degli aspetti tecnici più profondi legati alla piattaforma e alla tecnologia blockchain, su cui sto cercando via via di colmare le lacune.

Sto, tra l'altro, valutando il progetto di @marcodobrovich e attendo i suoi prossimi interventi in merito per capire meglio come e se quel progetto può essere integrato al mio percorso.

collaborazione

La collaborazione, invece, sarà con chi mi vorrà aiutare a portare avanti questo o altri progetti che ho intenzione di sviluppare. Quello che io cerco non è il professionista che ha competenze tecniche specifiche (avrò modo di spiegare in altri contesti perché) ma la persona che condivide la visione (la linea editoriale) che propongo e che poi potrà intervenire secondo il suo interesse e il suo saper fare. Quindi, questo significa che non c'è un filtro d'ingresso per competenze ma c'è un filtro d'ingresso sulla condivisione della visione.

foto2.jpg

Questo aspetto, invece, non è necessario - anzi sarebbe del tutto controproducente - all'interno delle partnership (anche partnership tra persone, non solo gruppi). Considero come partnership (anche se è sbagliato questo modo di intenderlo, non corrisponde al significato comunemente usato, ma anche su questo mi spiegherò meglio in altre occasioni) anche la relazione professionale standard per cui chiedo a un professionista un intervento a fronte di un pagamento.

Nel post "Annuncio di un viaggio" avevo anche citato alcuni steemitiani, ora sulla scia di quanto detto voglio aggiungere alcune mie considerazioni.

Su @marcodobrovich ho poco d'aggiungere, lo ritengo una risorsa importantissima, con lui sto in fase di confronto finalizzato (almeno dal mio punto di vista) a valutare la possibilità di collaborare (livello massimo di coinvolgimento), vediamo dove porta questo confronto (almeno in riferimento alle attività prossime, da qui a fine anno).

Su SPI e Progetto DaVinci anche qui c'è un confronto, ma più finalizzato ad eventuali partnership, questo significa che eventuali coinvolgimenti avranno bisogno di progetti che siano reali opportunità per tutti (e questo non è facile, quindi vedremo se nasceranno occasioni in tal senso).
Nel frattempo io sono un felice "utilizzatore" dei loro servizi!

Sugli altri che ho menzionato aggiungo questo: mi attendo che chi è interessato anche ad un semplice confronto, metta sul tavolo i propri interessi, passioni e obiettivi, il mio tentativo non è quello di far lavorare le persone su ciò che serve al mio progetto, ma di trovare il modo (se si riesce) di inserire le esigenze di un eventuale collaboratore o parner all'interno del mio progetto. Non solo perché sono buono e bravo, ma anche perché ritengo che sia l'unico modo di creare relazioni di qualità (forti).

Facciamo un esempio: un fotografo che vuole collaborare con me non deve farmi vedere le proprie foto a mo di curriculum, per dimostrare la propria abilità tecnica ma deve raccontarmi il suo progetto (il suo percorso) con la fotografia, perché sarà questo che io prenderò in esame per vedere se sarà coerente con il mio progetto. Questa coerenza è un giudizio soggettivo e non tecnico, perché non posso giudicare un fotografo (o un altro professionista) sul settore di loro competenza, un giudizio soggettivo che ha che fare con l'orizzonte di scelta (la linea editoriale) che fa parte del mio percorso.

Lo stesso discorso vale per un giornalista, per un comunicatore, un videomaker, uno scrittore, ecc. Da loro mi piacerebbe sapere perché stanno facendo quello che fanno, non come e con che abilità lo stanno facendo.

Ora faccio riferimento a due steemitiane che io stimo molto, si tratta di @martaorabasta e @pataxis, in modo da rendere esplicito l'approccio che ho spiegato sopra.
Quello che dico, naturalmente, è a prescindere dalla disponibilità (di tempo) che una persona che lavora può realmente avere (che naturalmente condizionerà opportunità e tipologie di collaborazioni, ci tengo a dire che non condizionerà negativamente, nel senso che non considero negativa la disponibilità di 10 minuti rispetto a quella di due ore, non ne faccio una questione di quantità).

foto3.jpg

Sicuramente loro hanno forti competenze e capacità, ad esempio sulla scrittura e sulla capacità di analisi su vari argomenti, ma quello che a me sollecita di più è la loro linea editoriale, cioè la visione (non detta esplicitamente, ma che credo di comprendere dalla lettura dei loro post) che le portano a scrivere quello che scrivono legandolo alla loro vita (professionale e non), è quì il valore aggiunto, secondo me, dei loro post, è in questo che mi sento di poter dire che quei contenuti che loro scrivono sono adatti ad alcuni dei miei progetti editoriali. (Naturalmente, non sono le uniche che hanno queste caratteristiche e le sto citando un po' come esempi per il mio discorso).

Questo loro approccio alla scrittura è interessante per me perché i progetti che vorrò realizzare punteranno più a ripensare i contenuti a partire dal coinvolgimento culturale dell'autore con il proprio ambiente (vissuto attraverso le proprie attività) piuttosto che sviluppare contenuti a partire da analisi sociali professionali (dello studioso che analizza la società), perché la mia scelta editoriale mi spinge a lavorare proprio su questo. Ma la linea editoriale di cui sto parlando è proprio l'argomento del Project Model Open che ho annunciato con questo viaggio, e quindi ne riparlerò.


TUTTE LE FOTO SONO DI MIA PROPRIETA'

Ps: è in corso una sfida (un gioco) fotografico con @martaorabasta per cui da questo post curerò di più le fotografie che saranno inserite (tutti miei scatti naturalmente), però devo ammettere di aver fatto ricorso ad una furbata, mentre martaorabasta inserisce nei suoi post 5-10 fotografie, io ne inserisco una che poi taglio in altre tre di formato quadrato, la foto è sempre la stessa, sembra un esercizio stilistico ma è solo un modo per usare una sola foto per post, tra le foto che ho scattato infatti dovrò rinunciare a quelle che ritraggono persone (perché dovrei chiedere una liberatoria) e che sono la maggioranza delle mie foto. Naturalmente, il mio livello è amatoriale e non ha alcuna pretesa particolare oltre il divertimento.
La sfida, per ora, non ha regole ma è semplicemente nata dalla mia reazione: ah lo fai tu?! allora anch'io!! (un po' fanciullesca che sta appunto nello spirito del gioco).

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Ciao anedo. Intanto grazie per avermi citata nel tuo post come una tra le persone che stimi sul piano della proposta di contenuti e dello stile di scrittura. Ti propongo due temi importanti - per me - quello della coesione e quello dello sviluppo. In questa fase della mia (modesta) collaborazione con Steempostitalia sto lavorando sulla coesione. Mi impegno cioè, per quello che posso dare come testa e come tempo, a rafforzare le relazioni interne non in senso intimistico (che ciascuno lo fa per sè), ma in senso culturale. Mi impegno per creare una coesione di visione e di contenuti, per promuovere la scrittura e la ricerca di spunti nuovi, per sollecitare la riflessione delle persone di SPI e spingerle a scriverne.
E' chiaro che tutto questo rischierebbe di essere fine a se stesso se non mirasse anche a un orizzonte più ampio. Guardo con favore le proposte, i progetti e le iniziative che su questa piattaforma prendono forma. La tua, quella di @marcodobrovich che conosco anche personalmente e con cui collaboro anche nella vita reale, quelle di molti altri che si stanno facendo avanti con idee e spunti. Credo che Steemit, e nello specifico SPI che è l'opportunità che pratico in modo più concreto dentro Steemit, possa essere un volano di opportunità di sviluppo su almeno tre fronti.

  1. il più banale, ma non meno importante, riguarda il reddito di ciascuno e il potere di interlocuzione nel sistema;
  2. il secondo fronte è quello progettuale. Questo è un pezzo del linguaggio con cui si costruisce il futuro. Un linguaggio con poteri risistemati in modo diverso dal sistema analogico dei vecchi "poteri forti", dove l'economia ruota in altri universi e produce opportunità di crescita che il sistema tradizionale non offre. Quindi guardo con interesse, nella mia ignoranza oceanica, alle possibilità di promuovere progetti culturali, progetti sociali, di fare raccolta fondi per iniziative di cooperazione allo sviluppo, per azioni di rafforzamento di comunità socialmente ed economicamente fragili;
  3. infine, poichè sono una sognatrice, penso che uno dei fronti di sviluppo di questa piattaforma è quello che traspare anche dalle tue proposte di "viaggio". Siamo qui anche per viaggiare insieme, esplorare contenuti, appropriarci di temi e parole che non troviamo nei social tradizionali nè, tanto meno, nel mondo dell'editoria tradizionale. Il fronte di sviluppo numero 3 per me è la produzione di cultura, cioè di idee nuove, di mappe concettuali inedite, qualcosa che sogno di poter lasciare anche alle generazioni che verranno dopo di me. Una sorta di rinascimento delle idee che, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a sviluppare su questi schermi.
    A presto!

felice del tuo commento, non sai quanto siano importanti per me contributi come questi! Da persona che lavora a contatto col mondo editoriale da più di trent'anni penso che il sogno che traspare dal punto 3 del tuo commento possa essere oggi (e ancor più nel futuro) il nucleo (gli obiettivi, il senso) della produzione editoriale, senza lasciarci coinvolgere troppo da ansia di prestazione/risultato, ma allo stesso tempo unendo il punto 3 con i primi due. A presto :)

Ed ecco qui l'inizio del viaggio.
Come ripeto sin dall'inizio io ci sarò, in maniera inizialmente "anarchica" senza impegni fissi in termini di tempo e spazio ma ci sarò, portando il mio contributo ogni giorno sulle cose che mi appassionano o semplicemente mi colpiscono. Cinema e tv certo ma anche di più visto che la settimana scorsa ho sperimentato 7 post in 7 giorni con tag diversi, dalla politica alla musica, dalla poesia alla società.
Sono un pesce piccolo ma so nuotare.
Partiamo e vediamo dove possiamo arrivare.

Giusto approccio👍, ti seguo e siamo in contatto... col tempo, durante il viaggio, si concretizzeranno opportunità anche meno "anarchiche" (e sicuramente alcune verranno da te, da tue proposte, sei un steemitiano molto attivo anche nel versante delle idee), ma bisogna dare tempo al tempo (non si parte tanto per partire).

Sono un pesce piccolo ma so nuotare

Attenzione! siamo umani e marinai, i pesci li peschiamo e fanno parte della nostra dieta, i delfini ci accompagnano come fedeli e simpatici alleati, gli squali li evitiamo e le balene ci spingono (bontà loro) la barca in assenza di vento.

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Un artista bolognese, che si fa chiamare Blu, ha prodotto un splendido murales sui muri di un'orrenda scuola di Sassari. Te ne faccio dono, dopo una mia personale reinterpretazione, nella quale ho colorato tutti gli elementi più squallidi. Non so se ho migliorato l'originale, ma l'ho reso più conforme alla mia idea di scuola. :) buona serata

Grazie mille, conosco Blu di fama e qui a bologna è un po' una star, del resto è considerato tra i migliori street artist del mondo, grazie del dono, ricambierò quando troverò qualcosa che penso sia giusto per te! 😍

Il mare ed il mondo delle navi mi è sempre piaciuto. Seguirò le prossime evoluzioni con curiosità.
Bravo

🙂 👍

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Sono molto contenta di aver un tale estimatore su Steemit e spero di essere all’altezza delle aspettative. Non mi sono ancora chiarissime le linee del progetto, ma il fatto che tu cerchi di valorizzare l’esistente mi sembra già significativo e credo di poter dare il mio contributo se le maglie sono, come mi sembra, così morbide. Inoltre, come ti dissi a commento del primo post, nei viaggi ci si arricchisce sempre, ben oltre le mete che ci si propone. Mi convince in particolare la metafora che hai usato, quella della barca: non è lo stesso che salire su un treno o su un aereo, dove ci si può limitare a guardare fuori il panorama o, al massimo, a fare due chiacchiere col vicino di posto. In mare ognuno ha il suo ruolo e navigare diventa possibile e piacevole per tutti se tutti danno il proprio contributo. Dunque eccomi, magari come cuoco di bordo o mozzo 😉

Grazie mille a te pataxis e a presto, segui il diario di bordo 😉

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