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RE: E' sempre colpa dell'ambiente che ci circonda?

in #ita6 years ago

Ci siamo già confrontati su questo argomento con posizioni un po' diverse, ma trovo condivisibili molte cose che dici in questo post (probabilmente in certi punti abbiamo idee diverse).

Sono d'accordo ad esempio sul fatto che è troppo facile e riduttivo scaricare le colpe di certi comportamenti solo agli agenti esterni, così come penso che è troppo facile e riduttivo scaricare completamente la colpa al ragazzo, oppure alla famiglia, oppure alle istituzioni. E' troppo facile e riduttivo, quindi bisogna affrontare il tema in modo più approfondito. Perché se fosse solo colpa del ragazzo sarebbe molto facile risolvere la questione, due schiaffi e via, se fosse solo colpa dei genitori lo stesso (si colpiscono i genitori), se fosse solo colpa delle istituzioni si cambiano le leggi o le persone che le gestiscono, invece il problema è serio proprio perché non si può individuare facilmente le cause di certi comportamenti violenti e antisociali.

Ma sono d'accordo con te anche su un'altra questione, e cioè che sarebbe un errore madornale (davvero grave) scaricare dalle responsabilità il ragazzo, perché in questo caso non imparerebbe mai il senso di responsabilità, che nasce dal comprendere il male che fa (ad altri ragazzi, ad altre persone, agli spazi sociali) con i suoi comportamenti violenti.

Quindi, è un compito nostro (di adulti) far capire questo al ragazzo, lo si può fare punendolo ad esempio, però ti dico una cosa, a partire da un'esperienza che io ho avuto di insegnamento con ragazzi "difficili" di 17-19 anni: non è sufficiente far capire che loro sbagliano a fare quello che fanno, bisogna essere in grado di spiegare a loro, in modo onesto, perché nella nostra società i comportamenti violenti, arroganti e anti-sociali degli adulti vengono così spesso premiati.

Perché questa richiesta (in modo molto provocatorio) i ragazzi me l'hanno fatta.

Una volta ho punito (giustamente) un alunno che aveva rubato un mouse dall'aula informatica (ha avuto diversi giorni di sospensione e ha dovuto ricomprare un nuovo mouse per il laboratorio), ma la prima reazione che ha avuto alla mia accusa, quando mi sono accorto del fatto, è stata: ma perché? tutti i software che girano in questi computer sono software pirata, la scuola non ha comprato le licenze, e non è rubare questo?

Questo non significa chiaramente che il ragazzo è giustificato nella sua azione, ma che pone dei problemi alla nostra autorevolezza nello spiegare il valore della legalità se poi lo stesso ambiente scolastico non è in grado di attuare comportamenti legali.

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Il problema è davvero molto serio, ed a volte i post, semplicemente con una virgola spostata, possono dare un'impressione diversa rispetto ad un dialogo fatto di persona.
Io ho un atteggiamento sicuramente non costruttivo al 100%, frutto della mia "educazione" alquanto primitiva, per certi versi, ma c'è un principio fondamentale nella mia vita, "non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te", e con questo ho già detto tanto.
Non tollero in alcuna maniera atti di bullismo, e se mi trovassi di fronte ad un evidente e pesante atto di tale portata, probabilmente la mia reazione sarebbe fuori controllo, perché, pur sbagliando, mi si chiude la vena e dove prendo prendo, con la volontà di dare una lezione esemplare, anche se non ho mai picchiato a morte nessuno, e spero di non doverlo mai fare.
Un paio di volte sono arrivato lungo con le mani e soprattutto i piedi, quando un pericolo violento e drammatico si era materializzato (di un fatto sarà oggetto un mio prossimo post), ed in quei casi la coscienza la mando volentieri a quel paese, in presenza di fragranza di reato.
Ha ragione perfettamente su diversi discorsi, primo fra tutti che la colpa, quando ci sono situazioni anomale, non è mai tutta da una parte, dei genitori, della scuola, del minore, ma è ripartita in diversa percentuale a seconda dei casi, ma l'impegno per cercare di migliorare la situazione deve essere da tutte le parti, ognuno deve fare il suo compito, anche oggi al TG si sente di quel ragazzo a cui hanno asportato la milza, non se ne può più di tutta questa violenza, ma non sono nemmeno giusto che rispondere con i "fiori" sia la soluzione giusta, come quella di alzare pesantemente le mani, per dare una lezione ai bulli che non se la dimenticheranno mai, forse si fa peggio, o forse no.
Al ragazzo che ha rubato il mouse, nella mia ignoranza, la prima risposta sarebbe stata "ma se tutti si buttano nel pozzo, ti butti anche te??", e, se proprio vogliamo fare una distinzione filosofica, la scuola agisce in nome della collettività, mentre lui a titolo strettamente personale.
Grazie del prezioso e fattivo contributo, caro @anedo

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