Le Sale Vuote

in #ita-cinema6 years ago

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C'era una volta l'antica abitudine di recarsi al cinema per vedere un film. Orde di cinefili elettrizzati da quel gigantesco schermo amavano accomodarsi su poltroncine rosse, magari con popcorn e coca cola, e distrarsi per qualche ora, o meglio ancora rubare alla vita un paio d'ore dove poter ammirare, sognare e immergersi nelle atmosfere del film di turno.

C'erano una volta file interminabili di appassionati, pronti a pagare il biglietto per vedere l'ultima fatica di Frank Capra o John Ford, Francis Ford Coppola o Martin Scorsese. Un'abitudine che ha attraversato oceani e intere generazioni prima di venire a sbattere con l'avvento del nuovo millennio, dell'era digitale e delle nuove tecnologie.

Da allora la poltroncina rossa del cinema ha lasciato spazio al divano di casa, il grande schermo a monitor sempre più piccoli e quelle 2 ore di sogno rubato ad ore e ore di fruizione senza sosta e di qualità sempre più bassa.

I piccoli cinema sono stati costretti a chiudere a raffica, troppo grandi erano le spese per riadattare le sale "analogiche" alle mirabilie digitali e sempre meno erano gli spettatori da cui batter cassa.

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Le case di produzione e distribuzione, quelle si, han continuato a crescere, producendo sempre più, spendendo sempre più ma investendo sempre meno nell'industria cinematografica tutta e sull'indotto.

E cosi arriviamo ad oggi con un dato raccapricciante che fa riflettere e detestare noi stessi, noi amanti del cinema. Nell'ultimo anno sono stati strappati circa il 44% di biglietti in meno rispetto all'anno precedente. Tanti biglietti in meno nonostante tantissimi film in più, tantissimi film distribuiti e molteplici nuove produzioni. Non serve Pitagora per capire che gli incassi sono stati miseri e che dunque anche i nuovi introiti per l'industria tutta si ridurranno di parecchio. 

Ma come si è arrivati a questa situazione disastrosa?

I motivi sono semplici e avvolte ovvi, quasi banali, ma sarebbe bene ricordarli e farne tesoro se davvero qualcuno vorrà portare nuovamente la gente ad accarezzare le emozioni del grande schermo.

Digitalizzazione e Nuove Tecnologie

Non sempre ce ne rendiamo conto ma l'epoca del digitale è nata da poco, pochissimo. Parliamo di circa 15-20 anni, non un anno di più. Pensate al cinema del vostro paesino, un complesso semplice in stile Nuovo Cinema Paradiso. Una struttura raccolta, qualche centinaio di posti a sedere, un grande schermo e la comunità tutta spesso riunita a vedere il film del momento. Ebbene, con l'avvento del digitale i proprietari del vostro Nuovo Cinema Paradiso avrebbero dovuto mettere via vecchi proiettori, annessi e connessi per fare spazi a schermi di nuova generazione, materiale che fosse compliant con le nuove tecnologie e tutta una serie di accessori da adattare alla nuova tecnologia. Parliamo di esborsi di decine se non centinaia di migliaia di euro. Poi ci chiediamo perchè i piccoli cinema siano spariti...

Avvento dei Multisala

Quanti multisala esistevano 20 anni fa? Probabilmente nessuno. Oggi la domanda sarebbe inversa. Quanti piccoli cinema conoscete? Qualcuno forse ma fareste fatica a raggiungere il numero di dita di una mano.

Oggi chi va al cinema va allo space, all'UCI Cinema et similia. Hai scelta, hai comfort, hai iniziative apparentemente eccezionali. Se ho delle vere e proprie multinazionali che gestiscono le sale e mi offrono tutto questo allora perchè dovrei scegliere di andare al mio piccolo Nuovo Cinema Paradiso? Ed ecco che i piccoli esercenti, gia vessati dal riadattamento al digitale iniziarono a chiudere per mancanza di spettatori.

Ma allora gli spettatori hanno solo migrato da un cinema ad un altro mi direte voi?

Eh no, perchè in tanti amavano il Nuovo Cinema Paradiso e adesso vedono nel gigantesco Multisala un mostro impersonale che toglie ogni atmosfera.

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Rincaro Biglietti

Inutile nasconderci dietro aspetti programmatici e rivoluzione digitale, un altro aspetto fondamentale che ha generato disaffezione è stato un notevole rincaro dei biglietti. L'avvento di 3D e IMAX ha innalzato notevolmente i prezzi dei biglietti, portandosi dietro innalzamenti anche sui ticket standard, con buona pace dello spettatore medio. Oggi andare al cinema è un passatempo che costa. Vedere un film a settimana equivarrebbe ad una spesa che si aggira intorno ai 500-600 euro annui, e con un costo della vita sempre più alto a fronte di stipendi medi che restano invariati, diventa impensabile essere un frequentatore assiduo delle sale.


Migrazione delle idee ad altri medium

Fino a 10-15 anni fa il cinema era l'unico e solo a monopolizzare il mercato delle idee creative e originali. Qualunque regista, sceneggiatore, produttore, fino ad arrivare agli attori avrebbe voluto prima o poi partecipare ad un film di successo. La strada per la fama era ed è difficile ma da tutti gli addetti ai lavori era vista come l'unico Santo Graal a cui attingere e mirare.

Oggi c'è stato uno spostamento in blocco verso un altro medium: la tv. Prima la HBO, poi le tv via cavo in generale, seguite da qualche progetto interessante sulle tv generaliste fino ad arrivare alle piattaforme di streaming: tutte avevano ed hanno in comune progetti televisivi a budget sempre più alto, grande libertà di azione al reparto creativo, pochissimi paletti e assunzione di rischi enormi nel mettere in piedi produzioni fondate su script originalissimi che prima in tv nessuno avrebbe trasmesso.

E cosi oggi la tv non è più vista come un cimitero degli elefanti da registi e attori, ma come una gallina dalle uova d'oro che sforna progetti sempre più intriganti e prove attoriali e registiche da fare invidia alle produzioni hollywoodiane. Non a caso oggi, sfogliando il nostro catalogo Netflix o Amazon, incontreremo titoli con protagonisti registi come Chazelle, Woody Allen, Spike Lee, David Fincher e attori come Kevin Spacey, Nicole Kidman, Anthony Hopkins e tanti altri.

Sarebbe stato impensabile fino a 10 anni fa. Oggi è la regola.

Piattaforme di streaming e tv via cavo

E come se non bastasse arrivò Netflix e le sue gemelle Amazon, Hulu, Infinity ecc. Perchè dovrei pagare 10 euro per vedere un singolo film al cinema, agghindarmi, prendere l'auto, fare la fila quando con 10 euro al mese posso vedere tutto quello che voglio seduto comodamente in pantofole sul divano di casa mia?

Non fa una piega.

Ecco perchè anche i Multisala iniziarono a svuotarsi.

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E allora dove finiremo?

I nostri nipoti assaporeranno mai quell'atmosfera calda e avvolgente che solo un grande schermo e quelle poltroncine rosse sanno dare? Vivranno il brivido di innamorarsi tra quelle file gremite di spettatori? Daranno mai il loro primo bacio adolescenziale mentre sul grande schermo scorrono immagini di un film da Oscar? Usciranno mai da una sala pensando a cosa gli abbia lasciato quel determinato film?

Ovviamente si, ma sempre più di rado, sempre più come una nicchia e meno come attori di una bella abitudine durata 100 anni. Prepariamoci ad un mondo dove sempre più film usciranno prima in tv e poi al cinema o in contemporanea o addirittura (come succede con Netflix) solo in tv e mai al cinema.

Giuseppe Tornatore del suo film premio oscar disse:

 Il segreto del successo di Nuovo Cinema Paradiso è dovuto al fatto che generazioni di persone in tutto il mondo ritengono la sala cinematografica un luogo di educazione.  

E allora quel -44% sarà solo un antipasto di una disfatta sempre più grande che si sta consumando davanti ai nostri occhi anno dopo anno e che forse un giorno culminerà con la chiusura di moltissimi Multisala e alla riapertura di tante agorà che chiameremo Nuovi Cinema Paradiso, dove tornare a sognare, ad educare e a innamorarci. 

In fondo come diceva il protagonista Alfredo:

 Il progresso! Sempre tardi arriva. 


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Articolo molto interessante. Personalmente, mi piace andare al cinema, sedermi sulla poltroncina rossa (o nera, a seconda del luogo), con una confezione maxi di pop corn belli caldi, a fianco della persona che amo. Però, c'è un però: la qualità. Ad oggi l'industria cinematografica sembra avere esaurito le idee, propinandoci l'ennesimo sequel del reboot del prequel dello spin-off di un film, il nono capitolo di Star Wars (non me ne vogliano i nerd che amano questo franchise, ma ormai stiamo raschiando il fondo del barile), o il solito cinepanettone in periodo natalizio.
E, allora, "chi me lo fa fare di spendere dei soldi per vedere quel film, quando poi tra pochi mesi me lo trovo in prima visione in TV?".
La domanda è: il calo della qualità, in favore di un aumento della *quantità di film distribuiti, è dovuto ad una riduzione dell'interesse verso questo medium da parte dei consumatori, o viceversa?

Ottimo spunto che in parte ho provato ad analizzare all'interno del post. Secondo me più che uno scarso interesse degli spettatori verso il medium cinematografico sta accadendo l'esatto opposto. Mentre prima il massimo dell'originalità che potevo aspettarmi da una serie tv era un magnum p.i. o un hazzard o un E.R. oggi posso contare su titoli originali basati su idee spesso geniali e rischiose. A me capita sempre più spesso di vedere film, anche molto belli, ma che arrivano in ritardo rispetto a cose che ho visto in tv. Prima succedeva l'opposto. Secondo me oggi è la tv che ha rubato la scena al cinema. Game of Thrones, mad men, breaking bad, sons of anarchy, this is us, black mirror ecc ecc ecc... ce ne è per tutti i gusti e questo mi permette di scegliere di guardare a casa contenuti originali e innovativi.
Detto ciò io credo che negli ultimi 2 anni ci sia stato un notevole incremento della qualità dei contenuti cinematografici. Guarda i candidati all'oscar. Tolto Get Out che a me non è piaciuto, troviamo tutti film d'autore in un modo o nell'altro. Li ho visti tutti e tutti avevano qualcosa da raccontare.
Mi aspetto una grande nuova era per il cinema, al netto di blockbuster e spinoff e reboot che sono intrattenimento e non cinema d'autore.
Io trovo che rincaro prezzi, depersonalizzazione, digitalizzazione, avvento nuove piattaforme ecc siano tutte in egual misura delle cause totalizzanti di questa disaffezione.

Ciao @serialfiller! Amo il cinema e amo andare al cinema, mi è sempre piaciuto. A Milano, dove vivo, c'è un Nuovo Cinema Paradiso che si chiama Beltrade, è una sala parrocchiale gestita da un gruppo di ragazzi molto in gamba che ha una programmazione sempre molto interessante e alla ricerca di gioielli da proporre che altrimenti non arriverebbero mai nelle sale "normali" figurati nei Multisala. C'è sempre tantissima gente alle proiezioni e c'è grande entusiasmo. Ma tutto questo avviene perchè c'è chi ci crede veramente in questi piccoli e meravigliosi progetti e li porta avanti nonostante le difficoltà di cui tu parli ampiamente. Io sono ottimista e continuo ad andare più che posso... non posso immaginare un mondo senza cinema :)

Ciao @isakost, ne avevo sentito parlare del Beltrade, mi fa piacere sapere from inside che la situazione è cosi bella. Magari qualche volta avrò il piacere di vedere u film li da voi. Anche io un mondo senza cinema non potrei accettarlo..

Perdonerai il mio cinismo ma :
Le piccole sacche culturali possono esistere in tempi di economia florida, a 10/15 euro a biglietto il multisala diventa l'unica scelta e pure una tantum.
Inoltre credo che ci sia sullo sfondo quella sorta di nostalgia immotivata.
Se ci pensi "Netflix" e il cinema in pantofole è sempre esistito ed era il noleggio delle cassette prima e dei dvd poi. Che ci sia meno interazione è indubbio ed è l'unico aspetto veramente negativo.

Ti perdono ti perdono :). Netflix sostituisce i vecchi blockbuster? Si e no secondo me. Netflix e le sue gemelle sono li, ti aspettano, non ti abbandonano mai con la loro ricchissima offerta. Rientri dal lavoro, mangi qualcosa e via, il tuo film è li che ti aspetta. Nessun bisogno di recarti al negozio per noleggiare, nessuna ansia di restituire.
Il cinema è nostalgia, in quanto essa è il ricordo di qualcosa di bello che non c'è più o ha mutato forma. Una nostalgia non è mai immotivata a mio modo di vedere. Personalmente amo il cinema e dispiace leggere queste cifre, vedere che tutto si sta sgonfiando come un palloncino sfiorato da uno spillo.

Io penso che sia immotivata poiché legata all'individuo ed al suo periodo storico. Chi verrà dopo di noi non conoscerà nemmeno i multisala come noi non conosciamo i tempi in cui il "cinema" dovevi andare a vederlo dal vivo nei teatri romani per dirne una. Credo sia solo mera evoluzione.Per me Netflix è indifferenza, non provo simpatia ne odio. Sai su cosa non concordo? Hai elencato solo punti a sfavore e ti assicuro che li condivido.
Comunque ci sono anche milioni di punti a favore in qualsiasi evoluzione. Il più importante a mio avviso è che prima ti sciolinavi quel che ti passavano, oggi hai scelta se sai scegliere. Questo non è secondario. Se guardo al passato ed a certi "capolavori" oggi non posso che chiedermi: lo erano veramente o quello passava il convento? E' un discorso che calza bene nella musica ed il boom del formato mp3/internet, adesso sta succedendo la stessa cosa con la vecchia pellicola, lo streaming e il nuovo modo di fare video. Perdiamo molto ma personalmente guardo anche gli aspetti positivi.

Spunti interessanti che condivido nella logica ma un pò meno se guardiamo il mondo in un'accezione più romantica e partecipativa. Andare al cinema per me è un piccolo evento, una piccola gioia. Fare la stessa cosa al PC con gli auricolari o sul divano di casa vorrei che fosse solo uno dei modi, una delle scelte e fortunatamente oggi lo è ancora. Temo però che presto sarà l'unico modo conosciuto dalla next generation per fruire di un prodotto cinematografico. Sul tema qualità il dibattito sarebbe infinito. E' indubbio che oggi al cinema si facciano spesso film facili, prodotto di ricerche di mercato e target da soddisfare, cinema di intrattenimento e poco cinema d'autore. In passato il cinema era autoriale per definizione e se non seguiva la strada del classicismo allora si tuffava in svariate sperimentazioni che generavano evoluzione e dibattito. La qualità la trovavi allora come adesso, ma forse è cambiato il modo di approcciarsi alla produzione di un film e alla visione dello stesso. La quantità è sinonimo di maggiore scelta ma spesso finisce per cozzare con la qualità.

Io condivido quel che dici e sono abbastanza e forse sono più vecchiardo di te nel ricordare il tempo passato in ogni sua forma. Forse a differenza tua e per il lavoro (precario) che faccio sono più a contatto con le nuove generazioni. Posso dirti che tutto si trasforma, che non ci piaccia il nuovo "freddo" lo trovo normale. Non è la nostra epoca, ed è giusto così.

Essere vecchi è solo sintomo di maggiore saggezza e di esperienza, non è sintomo di obsolescenza.
Sul tema evoluzione e trasformazione condivido. La mia voleva essere solo una riflessione sul perchè ci troviamo ogni anno a constatare di una flessione clamorosa del numero di biglietti venduti.

Articolo votato tra i migliori nel post it del 21 marzo https://steemit.com/postit/@steempostitalia/postit-n-28. Grazie a tutti voi che lo avete apprezzato.

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