Cop28: Scontro Emirati-Onu (by @kork75)

in Italy9 months ago
Conferenza sul Clima: Al Jaber difende le fonti fossili

La Cop28, la conferenza internazionale sul clima che si sta svolgendo a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, è stata scossa da una bufera mediatica e politica.Il presidente della conferenza, Sultan Al Jaber, ministro dell'Industria e amministratore delegato della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, è stato accusato di approfittare del suo ruolo per negoziare accordi nel settore dei combustibili fossili con diversi paesi partecipanti. Questa notizia ha suscitato le proteste dell'ONU e delle organizzazioni ambientaliste, che chiedono un impegno chiaro e credibile per eliminare gradualmente le fonti fossili, principali responsabili del riscaldamento globale e del cambiamento climatico.

Industria, Inquinamento Ambientale, SmogCreative Commons

Le accuse: documenti segreti rivelano le trattative sulle fossili

L'inchiesta che ha scatenato lo scandalo è stata condotta dalla BBC in collaborazione con il Centre for Climate Reporting (CCR), un'organizzazione giornalistica indipendente specializzata sul tema del clima. I reporter hanno ottenuto da un informatore anonimo una raccolta di 150 pagine di documenti preparati dal comitato organizzatore della Cop28 in vista di alcune riunioni con Al Jaber tra luglio e ottobre 2023. A queste riunioni, secondo i documenti, hanno partecipato almeno 27 governi stranieri, tra cui Cina, India, Russia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Giappone, Canada, Australia, Brasile, Messico, Indonesia, Nigeria, Egitto, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Oman, Bahrain, Algeria, Libia, Angola e Venezuela. I documenti mostrano che Al Jaber avrebbe approfittato di queste occasioni per proporre ai suoi interlocutori delle opportunità di collaborazione nel settore del gas naturale liquefatto (GNL) e di altri prodotti derivati dal petrolio, offrendo loro vantaggi economici e politici. Tra le proposte più rilevanti, ci sarebbe quella fatta alla Cina di partecipare a progetti congiunti di GNL in Mozambico, Canada e Australia, tre paesi che sono tra i maggiori esportatori di questa fonte energetica. Inoltre, Al Jaber avrebbe cercato di convincere gli altri paesi produttori di petrolio a formare un'alleanza per difendere i loro interessi e contrastare le pressioni per ridurre le emissioni di gas serra. I documenti contengono anche delle slide che illustrano le strategie di comunicazione da adottare per presentare le fossili come una soluzione per la transizione energetica e per il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima.

Le reazioni: sdegno dell'ONU e delle ONG, silenzio o negazione degli stati
La pubblicazione dell'inchiesta della BBC ha provocato una forte indignazione da parte dell'ONU e delle organizzazioni non governative che si occupano di clima e ambiente. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha definito le affermazioni contenute nei documenti "gravissime e assolutamente preoccupanti, sull'orlo del negazionismo climatico". Ha aggiunto che "la Cop28 deve concludersi con un impegno senza compromessi per una giusta eliminazione di tutti i combustibili fossili: carbone, petrolio e gas. Non c'è posto per l'industria fossile nei negoziati globali sul clima". Anche Greenpeace ha espresso la sua "profonda allarme" per la nomina dell'amministratore delegato di una compagnia petrolifera alla guida dei prossimi negoziati globali sul clima. "Questo crea un pericoloso precedente, mettendo a rischio la credibilità degli Emirati Arabi Uniti e la fiducia che è stata riposta in loro dalle Nazioni Unite e dalle generazioni attuali e future", ha dichiarato Tracy Carty di Greenpeace International. Altre ONG, come WWF, Oxfam, Amnesty International e 350.org, hanno chiesto la rimozione di Al Jaber dalla presidenza della Cop28 e l'apertura di un'indagine indipendente sulle sue attività. I governi coinvolti nelle presunte trattative, invece, hanno reagito in modo diverso. Alcuni, come Cina, India, Russia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Giappone, Canada, Australia, Brasile, Messico, Indonesia, Nigeria, Egitto, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Oman, Bahrain, Algeria, Libia, Angola e Venezuela, non hanno voluto commentare o fornire chiarimenti. Altri, come l'Emirati Arabi Uniti, hanno negato le accuse e hanno definito i documenti "inesatti e non verificati". Un portavoce della Cop28 ha sostenuto che "usare documenti non verificati non è degno della BBC" e ha ribadito che "la Cop28 si impegna a lavorare con tutti i paesi per accelerare l'azione climatica e raggiungere il limite di 1,5 gradi".

Dimostrazione, Fridays For FutureCreative Commons

La bufera scatenata dall'inchiesta della BBC ha messo in serio pericolo il successo della Cop28 e la credibilità del processo multilaterale sul clima. Se le accuse fossero confermate, si tratterebbe di uno scandalo senza precedenti, che minerebbe la fiducia tra i paesi partecipanti e la legittimità della presidenza emiratina. Inoltre, si creerebbe un forte contrasto tra gli obiettivi della conferenza, che dovrebbe stabilire un piano d'azione concreto e ambizioso per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, e gli interessi di alcuni paesi, che vorrebbero continuare a sfruttare e promuovere le fonti fossili. Questo potrebbe portare a un blocco dei negoziati o a un accordo al ribasso, che non sarebbe sufficiente a evitare le catastrofiche conseguenze del cambiamento climatico. Per questo, è fondamentale che la Cop28 si svolga in modo trasparente e partecipativo, coinvolgendo tutti gli attori interessati, compresa la società civile, e che si basi su dati scientifici e principi di giustizia ed equità. Solo così si potrà raggiungere un consenso globale per eliminare gradualmente le fonti fossili e passare a un modello energetico pulito, sicuro e sostenibile.

Fonti e approfondimenti

Cop28, bufera su audio del presidente Al Jaber: senza petrolio si torna alle caverne
https://www.msn.com/it-it/notizie/other/cop28-bufera-su-audio-del-presidente-al-jaber-senza-petrolio-si-torna-alle-caverne/ar-AA1kXfV0.
Bufera COP28, il presidente Al Jaber: “Senza petrolio si torna alle caverne”. Duro scontro Emirati-Onu https://quifinanza.it/green/bufera-cop28-presidente-jaber-senza-petrolio-torna-alle-caverne-duro-scontro-emirati-onu/777546/
Cop28, bufera sul petrolio. "Senza si torna alle caverne"
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/cop28-bufera-sul-petrolio-senza-si-torna-alle-caverne/ar-AA1kX7Tc.
L'impatto dei combustibili fossili sulla Terra | National Geographic https://www.nationalgeographic.it/l-impatto-dei-combustibili-fossili-sulla-terra.
Stop globale fonti fossili: phase out, chi vuole cosa alla Cop28?
https://www.rinnovabili.it/ambiente/politiche-ambientali/stop-globale-fonti-fossili-cop28/.
Le cause dei cambiamenti climatici - Climate Action
https://climate.ec.europa.eu/climate-change/causes-climate-change_it.
Cause del cambiamento climatico - ONU Italia
https://unric.org/it/cause-del-cambiamento-climatico/.

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Greetings by @kork75👋

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Se non sbaglio hanno anche rimesso in ballo la questione del nucleare, triplicarlo entro il 2050.. ma davvero pensano che crediamo a tutte le loro chiacchiere sul clima?
Io ormai non ho più grandi speranze..

È tutta solo politica, del clima non frega nulla a nessuno.

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