SLIDING DOORS - Il resto dello Steem 03.05.21

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SLIDING DOORS
Ronaldo salva la stagione della Juve in 10 minuti


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Per quasi l'intera durata della partita che la Juventus ha giocato ad Udine, ho immaginato che cosa avrei dovuto scrivere oggi, e i giudizi erano tutt'altro che lusinghieri. Ce l'avevo con i giocatori, molli e confusi come non mai, con l'allenatore, reo di non saper infondere un'idea di gioco valida e la giusta concentrazione alla squadra, e con la dirigenza, che non aveva sostituito Pirlo dopo la partita persa con l'Atalanta, prolungando un agonia che va avanti ormai da mesi.

Molti dei calciatori sembravano scesi in campo controvoglia, quasi perché obbligati e solo per onor di firma, come se nulla fosse più distante dalle loro menti di rischiare le caviglie per un obiettivo minore come il quarto posto. Immaginavo di scrivere che i vari Szczesny, responsabile principale del goal subito insieme alla folle deconcentrazione di tutta la difesa, Rabiot, Alex Sandro, Dybala e Bentancur apparivano già con la testa al mare e alla loro prossima destinazione, che li avrebbe portati lontano da Torino.

E poi avrei dedicato un capitolo a parte a Ronaldo, ormai da almeno un mese abulico, nervoso e privo di qualsiasi voglia di lottare per la squadra. Le parole sarebbero suonate più o meno così:

Caro Cristiano, è stato bello vederti giocare con la nostra maglia, ma adesso basta. Non sappiamo cosa farcene di una superstar che non lotta e che decide di impegnarsi solo quando le cose vanno bene. I matrimoni sono tali perché tutte le parti danno il meglio di sé "nella buona e nella cattiva sorte", altrimenti il tutto diventa un'inutile farsa.

Ero sicuro che un po' tutti i tifosi juventini in quel momento l'avrebbero pensata come me e che buona parte di essi si sarebbe spinta addirittura a chiedere di non schierare più in campo nelle ultime giornate chi, come CR7 (ma ce ne sono anche altri), non avesse voglia di lottare fino all'ultimo pallone e di espellere ogni goccia di sudore per la maglia. Insomma, la misura era davvero colma. Perdere in quella maniera e finire quasi certamente fuori dalla Champions League dell'anno prossim senza averci nemmeno provato stava diventando più di una semplice sconfitta, un'umiliazione.

Tutto questo prima di quegli ultimi dieci minuti, nei quali, come spesso accaduto nel calcio in passato, ogni cosa si è improvvisamente rovesciata. Paralleleamente a quanto visto nel film Sliding Doors, un finale tragico e di rabbia si è trasformato in lieto fine insperato: Ronaldo ha provocato il rigore del pareggio, tirando una punizione che è stata deviata col braccio da De Paul, e si inventato il colpo di testa del 2-1, trasformando una palla lunga di Rabiot in un goal che solo lui e pochi altri avrebbero potuto segnare.

Dettagli fortunati di una partita pessima che non possono cambiare il giudizio, penserà qualcuno, e questo è vero per ciò che riguarda l'aspetto tecnico, che tuttavia è spesso collegato a quello mentale. La qualità del gioco dalla Juve sarebbe stata da giudicare infima con la sconfitta e la sua valutazione non è migliorata troppo con la vittoria, ma quella corsa finale di Ronaldo verso la panchina, quel vamos urlato al piovoso cielo friulano, quell'abbraccio di gruppo tipico di chi ha visto l'inferno ed è appena ritornato sulla terra, mi hanno fatto cambiare il modo di guardare le cose.

La squadra era e rimane un'armata brancaleone senza capo né coda e questo, mi spiace dirlo, principalmente per colpa del tecnico, incapace di reggere quando la pressione è aumentata nella seconda parte della stagione, ma alcune considerazioni vanno riviste. L'intensità di quei festeggiamenti al secondo goal di CR7 è servita quanto meno a togliere dalla testa dei tifosi i sospetti di un mancato impegno o della scarsa propensione del gruppo a ricalibrarsi verso obiettivi minori.

Il quarto posto è un traguardo fondamentale per i progetti futuri della società, e questo tutti lo hanno compreso. Semplicemente, questa è la mia ipotesi, la squadra aveva perso fiducia in sé stessa, e si ritrovava bloccata mentalmente dopo l'ultimo mese da incubo. Proprio l'importanza di non fallire anche l'ultimo obiettivo stagionale stava pesando come un macigno sulla testa dei giocatori, spesso responsabili di errori banali da principianti, tipici di chi ha le gambe tremolanti per la paura.

Intendiamoci, la Juve di quest'anno non è mai stata squadra da vertice, date le troppe carenze di qualità e quantità in rosa, ma nemmeno così scarsa da perdere con Benevento e Udinese. Credo che Pirlo, comunque vada a finire la stagione, abbia comunque le ore contate, ma non mi stupirei se la rimonta di Udine facesse da anticamera ad una strepitosa partita col Milan. Se così sarà la mia tesi espressa qui sopra ha buone probabilità di essere corretta, altrimenti, quanto accaduto in terra friulana, si potrà ascrivere ad un'unica voce: fortuna.

FONSECA AL CAPOLINEA
Colloquio a Trigoria con la dirigenza, addio scontato

Ha tutta l'aria di un addio, tanto triste quanto scontato, il colloquio tenuto nel pomeriggio tra Paulo Fonseca, accompagnato dal suo procuratore Marco Abreu, e la dirigenza giallorossa al completo. La squadra, dopo la batosta rimediata a Manchester giovedì scorso in Europa League, è incappata anche nell'ennesima prestazione deludente in campionato, venendo sconfitta (quinta volta nelle ultime otto partite di campionato) 2-0 dalla Sampdoria dell'ex Claudio Ranieri, ed è ora tallonata in classifica dal Sassuolo, distante solo 2 punti.

Per quanto siano escluse decisioni immediate, appare evidente che le strade del portoghese e della Roma si divideranno a fine stagione; la dirigenza ha preteso tuttavia dal tecnico conferme sul controllo della squadra e chiesto il massimo dell'impegno per affrontare le ultime gare di campionato (tra le quali spicca il derby con la Lazio alla penultima giornata), in modo da conservare almeno il settimo posto, ultimo valevole per la qualificazione alle competizioni europee, nella neonata Conference League.

Per la prossima stagione il progetto di rinascita giallorosso verrà affidato con ogni probabilità a Maurizio Sarri, che prima ad Empoli poi a Napoli ha saputo dimostrare le sue doti straordinarie nel plasmare un gruppo grezzo. Di certo anche l'ex tecnico della Juventus e del Chelsea dovrà augurarsi che alla squadra non capitino troppi infortuni, come successo durante questa stagione, cosa che può certamente aver influito nel finale di stagione al ribasso della squadra.

Chissà se ora per il tecnico lusitano, arrivato nella capitale con le stigmate del fenomeno per quanto era stato in grado di fare in patria e in Ucraina, si apriranno le porte di un ritorno allo Shaktar, squadra con la quale aveva vinto tre campionati, tre coppe nazionali e una supercoppa (nonché sposato il capo ufficio stampa Kateryna Ostroushko) e che nelle settimane precedenti aveva contattato anche Roberto De Zerbi, o se ad aspettarlo ci saranno nuove avventure, magari ancora nel campionato portoghese.

La mia sensazione è che Fonseca sia un tecnico valido e a suo modo anche innovativo, ma che ancora una volta per un allenatore straniero non sia stato facile adattarsi al calcio italiano e alla poca pazienza che notoriamente contraddistingue tutti i presidenti. Non è un caso che la Roma in questa stagione abbia offerto proprio in Europa le prestazioni migliori, dove Fonseca è stato libero, con meno pressioni, di proporre le proprie idee di calcio basate su una difesa altissima e sul possesso palla.

Il suo addio (credo definitivo) al calcio italiano impoverirà dal mio punto di vista ulteriormente la Serie A, quanto mai bisognosa di tecnici europei per crescere anche nelle idee e nelle competizioni continentali.


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TRENTAMILA IN PIAZZA DUOMO, COMMERCIANTI FURIOSI

Sarebbero circa trentamila le persone confluite in Piazza Duomo durante la giornata di ieri, giunte da ogni parte della regione per celebrare lo scudetto dell'Inter, diventato ufficiale al termine della partita tra Sassuolo e Atalanta.
Fin dai primi minuti successivi al fischio finale del Mapei Stadium infatti, i sostenitori nerazzurri hanno cominciato ad inscenare caroselli di automobili e capannelli di persone nel punto nevralgico della città, per lasciar scatenare la gioia di una festa attesa undici anni.
Come logica impone, non sono in pochi, specialmente tra i negozianti e i ristoratori, ad aver notato l'ennesima assurda contraddizione delle autorità, che pretendono dai proprietari delle attività una rigida vigilanza sui clienti, ma che poi si rivelano incapaci di fare altrettanto nelle zone di loro competenza.
Per una stagione intera inoltre i vari provvedimenti che si sono succeduti hanno impedito l'ingresso di poche migliaia di persone, distanziate e secondo ben precisi criteri di sicurezza, all'interno degli stadi, ma più di una volta non si sono opposti di fatto ai ritrovi dei tifosi nelle piazze o all'esterno dei centri sportivi (come accaduto nelle ultime ore ai sostenitori del Torino e della Roma). Questa stagione da incubo volge fortunatamente al termine, speriamo di non doverla rivivere mai più.

E' DI NUOVO FORMULA MERCEDES

Siamo certi che questa stagione di Formula 1 si rivelerà più appassionante della precedente in virtù del duello tra Verstappen ed Hamilton, o anche quest'anno si assisterà al solito monologo della Mercedes?
Dopo solo tre GP stagionali, le certezze iniziali degli appassionati di corse sulle quattro ruote stanno già cominciando a vacillare, alla luce di una ritrovata netta superiorità della casa tedesca, mostrata ieri alle telecamere di tutto il mondo nella pista portoghese di Portimao.
Come negli anni precedenti, la capacità degli ingegneri di Stoccarda di porre rimedio ai piccoli problemi sorti in pista si è rivelata di prima qualità, e le vetture di Hamilton e Bottas hanno dominato il week end, dalle prove libere alla gara, passando per le qualifiche.
Un plauso deve comunque essere rivolto all'olandese Max Verstappen, secondo sul traguardo anche se staccato di mezzo minuto, autore comunque della solita gara al limite delle potenzialità della sua macchina. Ancora male le Ferrari, che avevano fatto ben sperare sabato in qualifica, ma che si devono accontentare del sesto posto di Leclerc e dell'undicesimo di Sainz, primo dei non doppiati.
Tra una settimana si torna in pista per il GP spagnolo di Jerez, dove si spera di non assistere all'ennesimo successo in solitaria della squadra tedesca.


ALTRE NEWS
Le ultime dal mondo dello sport


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  • Dopo l'ultimo GP di Jerez, Fabio Quartararo è stato sottoposto ad accertamenti medici al braccio nel quale aveva già subito un'operazione nel 2019.
  • Dopo gli assembramenti di ieri in Piazza Duomo, il governo italiano valuta la riapertura degli stadi per le ultime due giornate di campionato.
  • Vincenzo Nibali correrà al Giro d'Italia; lo ha ufficializzato la sua squadra, la Trek-Segafredo.
  • L'arbitro italiano, Daniele Orsato, dirigerà la semifinale di Champions League tra Chelsea e Real Madrid.

LENTE D'INGRANDIMENTO
I migliori post sportivi della giornata su Steemit

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ACCADDE OGGI - 3 MAGGIO
Gli avvenimenti sportivi più rilevanti del passato

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  • 1956: Cominciano, a Tokyo, i primi campionati mondiali di Judo.
  • 1985: La Microsoft lancia il foglio di calcolo Excel.
  • 1997: Lo scacchista Gary Kasparov vince la prima partita contro il supercomputer IBM "Deep Blue".
  • 2014: Il Napoli, vince la Coppa Italia battendo la Fiorentina, ma l'evento è segnato dalla tragica morte, poche ore prima della partita, del tifoso partenopeo Ciro Esposito.

FRASI CELEBRI
Parole indimenticabili dei protagonisti di oggi e di ieri

  • “Non riuscivo a trovare l'auto sportiva dei miei sogni, così l'ho costruita da solo.”
    (F. Porsche)

  • “Lo sport non è sacrificio ma scelta di vita.”
    (I. Basso)

  • “Io sono made in Italy da esportazione.”
    (F. Briatore)


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LETTERE AL DIRETTORE
Le mie risposte alle vostre domande

Rispondo al quesito di Giorgio da Livorno

Caro Direttore,
l'Inter di Conte può aprire un nuovo ciclo di vittorie come fatto a suo tempo dalla Juve?

Stimatissimo Giorgio,
potrebbe succedere, ma sarà più difficile che accada per via di alcune incongnite. L'Inter risolverà i suoi problemi finanziari? Il Gruppo Suning tornerà ad investire nel calcio? Conte e Marotta rimarranno in nerazzurro? Se a tutti questi interrogativi la risposta sarà affermativa, l'Inter è seriamente candidata ad aprire un ciclo vincente, altrimenti la vedo dura.

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Ottimo lavoro come sempre e un ringraziamento per aver citato il mio post 😉 Un saluto by @kork75

Non conoscevo quella storia, sono io che ringrazio te x avermela fatta scoprire, alla prossima 😊👍

it seems that inter is already a champion
but there is a big battle for the second place,even if i am not a supporter of any particular group, I quite enjoy quality football...Napoli has commited a suicide with kaliagri but still got chances...last few matches will have a lot of suspense in the Italian league

Yes, my friend! The next few days will be very interesting, on Sunday there will be Juventus-Milan, on the penultimate day Juve-Inter and on the last day Atalanta-Milan. Napoli has the best schedule of them all, but they often get lost, as you mentioned.

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girolamomarotta
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