15 GIORNI - La vita (ITA/ENG) 15 DAYS - Life (2 of 10)
[ITA]
Segue da : 15 GIORNI - La fine - Capitolo primo
LA VITA - Capitolo 2
1. Primo Aprile
Era il 1 aprile quando tutto ebbe inizio. Ormai ogni nazione del mondo era entrata nella fase di contenimento del virus e anche i governi più recalcitranti avevano decretato il coprifuoco totale. L'ultima fu proprio l'Inghilterra, ma la morte precoce di Boris Johnson che fino a pochi giorni prima aveva incoraggiato una quasi completa libera circolazione delle persone aveva trasformato il Regno Unito in una zona di guerra. Carriarmati nelle strade, militari dotati di gas lacrimogeni e coprifuoco totale. La situazione del mondo era molto chiara. Anche i contenimenti non sembravano dare i risultati sperati. Fu in quel clima che la Cina dicise in meno di un mese di lanciare il programma ultima speranza.
Era piena primavera quando avvennero i primi lanci aerei e per la prima volta dopo 70 anni l'intero pianeta era ritornato a livelli d'inquinamento atmosferico pre guerra. Le città con il più alto inquinamento erano tornate a vedere il cielo blu. Una magra consolazione che tuttavia dava una speranza per il futuro. Proprio in quel clima arrivarono dal cielo paracadutati un po' in tutto il mondo milioni e milioni di tute "ultima speranza". Per le quali sarebbe bastato un normale telefono cellulare per attivarle. Per lunghi giorni avevi esitato, tantissimi di quei pacchi erano depositati li per le strade intorno a casa tua. Poi gli eventi erano precipitati, i morti, le notizie che diventavano sempre più rare visti i blackout elettrici e alla linea 4G. Arrivato al 15 aprile prendeste la decisione, insieme a Sara. Vi eravate informati abbastanza, il programma consisteva semplicemente di salvare il genere umano, con voi un altro miliardo di persone aveva quella scelta davanti a sè. Entrare nelle super tute "ultima speranza" o lasciarsi morire piano piano piano dan un Virus invisibile, ma super contagioso.
2. La partenza
Fu cosi che in quel mite 15 aprile quando apriste la porta di casa, sapevate che non avreste potuto ritornare indietro. Le istruzioni erano chiare, una volta entrati nella tuta, non avreste più potuto aprirla fintanto che la tuta avesse registrato un ambiente decontaminato per oltre 15 giorni. L'obiettivo era trovare un luogo nel mondo dove ripartire. La tuta era un ritrovato di tutta la tecnologia del mondo. Vi avrebbe nutrito per oltre 6 mesi attraverso un tubicino posto vicino alla bocca, avrebbe filtrato a livello infra-molecolare aria ed acqua, vi avrebbe permesso di dormire ovunque con un confort accettabile, grazie ai micro materassini gonfiabili incorporati. Si ricaricava grazie a dei pannelli solari posti sulla superficie. Avrebbe registrato tutto, movimenti, dati esterni e soprattutto quelli relativi ai livelli di contaminazione dell'aria con l'obiettivo di trovare un ambiente non contaminato. In collegamento P2P continuo con tutte le altre tute nella zona, avrebbe comunicato in tempo reale ogni dato.
Scendendo le scale di casa non avevate notato che per terra la polvere ormai era scomparsa e che in fin dei conti erano più pulite del solito. Ogni famiglia ormai viveva barricata in casa e le uniche uscite erano quelle verso l'ospedale o peggio. Aprendo il portone del condominio la luce forte del sole vi abbaglió gli occhi per un attimo. Anche Sara sembrava molto emozionata da quegli ultimi passi che vi separavano dalla tuta. Il pacco che la conteneva aveva un aspetto familiare un semplice pacco giallo di mezzo metro di larghezza su venti centimetri di altezza. L'unica cosa che si notava era un semplice codice a barre.
Invitasti Sara a farlo per prima. Quindi Sara prese il suo cellulare e scannerizzò il codice. In pochi istanti comparve un messaggio di accettazione del contratto nel quale si toglieva ogni responsabilità in caso di esito negativo, danni a cose o persone. Un piccolo sorriso comparve sul suo viso, sapeva che in ogni caso non avrebbe mai potuto far causa all'azienda che le aveva prodotte. Quindi accettò. In pochi istanti il pacco si aprí. La tuta color verde oliva si presentava di una materia mai conosciuta prima. Sapevano che era di plastica, ma l'aspetto era piuttosto quello di un tessuto naturale tipo sisal o cotone grezzo. Anche il peso non destava grosse sorprese, circa 10 kg. Una specie di elmetto plastico avrebbe aderito completamente alla pelle e una maschera trasparente avrebbe coperto gli occhi permettendo una visione perfetta, anzi aumentata. Sara ti guardò per un ultimo istante direttamente dai suoi occhi senza maschere di plastica e contravvenendo alle più ferree regole dell'anticontagio ti baciò con una passione che non avevi mai provato prima. Una passione che ti avrebbe guidato per molto tempo e che si estese per un tempo che non riuscisti a definire. Furono alcuni secondi che costituirono un momento infinito e non sapevi che sarebbe stato l'ultimo bacio. Questa fu la partenza. Chiudesti gli occhi e prima che te ne rendessi conto Sara si era già infilata dentro alla tuta, si era tolta tutti suoi vestiti. La tuta doveva aderire perfettamente alla pelle e avrebbe regolato tutti gli sbalzi di temperatura. O almeno era quello che avrebbe dovuto garantire. Appena infilata la tuta toccò a te. La sensazione di quella materia sulla pelle non era spiacevole, era una sensazione molto confortevole. Sembrava di avere una seconda pelle. Una pelle a prova di pallottola, di caldo, di freddo e soprattutto di Virus.
Continua
Image Pixabay
3. La strada
Dove andare? Questa fu la prima domanda. Dove andare? L'obiettivo era chiaro sin dall'inizio, ma un pensiero ti ronzava in testa. Stavate fuggendo oppure stavate cercando? Questa domanda non avrebbe mai trovato una risposata chiara, perché le due cose erano unite. Cercare un posto dove ricreare la vita. Infatti gli appelli per l'uso della tuta erano abbastanza chiari, erano da preferire agire in coppia. Niente divieti soltanto un invito ad una coerenza estrema di sopravvivenza, il GPS collegato tuttavia avrebbe permesso di collegarsi in tempo reale con tutte le altre tute attivate nelle vicinanze. Non avevate veramente un piano; perché molto sarebbe dipeso anche da quello che avreste incontrate. Infatti la giornata passò senza grandi sorprese, camminavate lungo una strada di campagna in direzione sud, verso il mare. Fatta esclusione di qualche macchina abbandonata e qualche corpo in decomposizione sparso qua e là il paesaggio non sembrava cambiato per niente anzi vi stupiste del fatto che in realtà il paesaggio era molto più bello di quello che avevate lasciato in marzo quando era iniziata la quarantena forzata. Qualche carro armato ancora viaggiava in giro, appena sentivate il rumore bastava nascondersi dietro un albero o un cespuglio.
Tenevi la mano di Sara con una tenerezza che non avevi mai conosciuto prima, nonostante la tuta, potevi sentire tutto l'amore che provavi per lei ancora più forte. Il Virus si era portato via con sè una buona parte dei vostri amici e della vostra famiglia e chissà quanti altri di cui non avete più notizie, ma la vita che scorreva nelle vostre vene era più grande che mai. Protetti dietro quel ritrovato tecnologico e con un dramma umanitario senza precedenti in quelle settimane dove assistevate passivi dietro i vostri schermi l'evoluzione degli eventi, la vostra umanità era cresciuta dentro e fuori da voi. Adesso la vostra vita aveva un valore estremo. La vostra vita adesso aveva un valore di cui non eravate mai capito l'esistenza. Un valore che nasceva proprio da quel ritorno all'essenza della vita. Le migliaia di distrazioni alle quali vi eravate abituate a vivere sin dalla vostra nascita adesso non servivano più. Tutto era diventato superfluo, inutile. I vostri cuori battevano sullo stesso ritmo. I giorni passarono guidati da questa nuova consapevolezza, la primavera si installò con tutta la sua forza.
[ENG]
Follows from : 15 GIORNI - La fine - chapter first
LIFE - Chapter 2
1. April 1st
It was April 1st when it all started. By now every nation in the world had entered the containment phase of the virus and even the most recalcitrant governments had decreed a total curfew. The last was England, but the early death of Boris Johnson who until a few days earlier had encouraged an almost complete free movement of people had transformed the United Kingdom into a war zone. Tanks on the streets, soldiers equipped with tear gas and a total curfew. The situation in the world was very clear. Even the containments did not seem to give the desired results. It was in that climate that China said in less than a month to launch the last hope program.
When the first air launches took place, the weather was full spring and for the first time in 70 years, the entire planet had returned to pre-war air pollution levels. The cities with the highest pollution had returned to see the blue sky. A meager consolation which however gave hope for the future. It is precisely in that atmosphere that millions and millions of "last hope" suits arrive from heaven. For which a normal mobile phone would have been enough to activate them. For long days you had hesitated, many of those parcels were stored there on the streets around your house. Then the events had precipitated, the dead, the news that became increasingly rare given the blackouts and the 4G line. By April 15 you made the decision, together with Sara. You had been informed enough, the program simply consisted of exalting mankind, with you another billion people had that choice ahead of them. Entering the "last hope" super suits or letting yourself die slowly, slowly and invisibly, but super contagiously.
2. The departure
So it was that on that mild April 15 when you opened the front door, you knew you couldn't go back. The instructions were clear, once you entered the suit, you could no longer open it as long as the suit had registered a decontaminated environment for over 15 days. The goal was to find a place in the world where to leave. The suit was a find of all the technology in the world. It would have fed you for over 6 months through a tube placed near your mouth, filtered air and water at a inframolecular level, would have allowed you to sleep anywhere with acceptable comfort, thanks to the built-in confortable micro mattresses. It was recharged thanks to solar panels placed on the surface. He would have recorded everything, movements, external data and above all those that were realistic at the levels of air contamination with the aim of finding an uncontaminated environment. In continuous P2P connection with all the other suits in the area, he would communicate all the data in real time.
Going down the stairs of the house you had not noticed that the dust had disappeared on the ground and that in the end they were cleaner than usual. Each family now lived barricaded in the house and the only exits were those towards the hospital or worse. Opening the front door of the apartment building the strong sunlight dazzled your eyes for a moment. Even Sara seemed very excited by those last steps that separated you from the suit. The parcel that contained it had a familiar aspect, a simple yellow parcel measuring half a meter wide by twenty centimeters high. The only thing you noticed was a simple barcode.
You invited Sara to do it first. Then Sara took her cell phone and scanned the code. In a few moments a message of acceptance of the contract appeared in which he removed all responsibility in case of negative outcome, damage to things or people. A small smile appeared on his face, he knew that in any case he could never sue the company that produced them. So he accepted. In a few moments the package opened. The olive-green suit was made of a material never known before. They knew it was plastic, but it looked more like a natural sisal or raw cotton fabric. Even the weight did not arouse big surprises, about 10 kg. A kind of plastic helmet would have adhered completely to the skin and a transparent mask would have covered the eyes allowing a perfect vision, even better. Sara looked at you for a last moment directly from her eyes without plastic masks and in contravention of the most ironic rules of anti-contagion she kissed you with a passion you had never felt before. A passion that would have guided you for a long time and that extended for a time that you could not define. It was a few seconds that constituted an infinite moment and you didn't know it would be the last kiss. This was the departure. You closed your eyes and before you knew it Sara had already slipped into the suit, had taken off all her clothes. The suit had to adhere perfectly to the skin and would regulate all temperature changes. Or at least that was what he was supposed to guarantee. As soon as you put the suit on, I touch you. The feeling of that matter on the skin was not unpleasant, it was a very comfortable feeling. It seemed to have a second skin. Bullet-proof skin, heat, cold and above all Virus.
3. The street
Where to go? This was the first question. Where to go? The goal was clear from the start, but a thought buzzed in your head. Were you fugegndo or were you looking for? This question would never find a clear answer, because the two were united. Look for a place to recreate life. In fact, the appeals for the use of the suit were clear enough, they were preferable to act in pairs. Nienti prohibits only an invitation to an extreme coherence of survival, however the connected GPS would have allowed to connect in real time with all the other suits activated nearby. You didn't really have a plan; because a lot would also depend on what you met. In fact, the day passed without big surprises, you walked along a country road heading south, towards the sea. With the exception of some abandoned cars and some decaying bodies scattered here and there, the landscape did not seem to have changed at all; on the contrary, you were surprised that in reality the landscape was much more beautiful than the one you left in March when the forced quarantine began. A few tanks still traveled around, as soon as you heard the noise it was enough to hide behind a tree or a bush.
You held Sara's hand with a tenderness that I had never known before, despite the suit, you could feel all the love you felt for her even stronger. The Virus had taken away a good part of your friends and family and who knows how many others of which you no longer know, but the life that flowed in your veins was greater than ever. Protected behind that technological discovery and with an unprecedented humanitarian drama in those weeks where you watched passive behind your screens the evolution of events your humanity had grown inside and outside of you. Now your life had an extreme value. Your life now had a value you never understood existed. A value that was born precisely from that return to the essence of life. The thousands of distractions you used to live with since your birth were no longer needed. Everything had become superfluous, useless. Your hearts beat at the same rate. The days passed guided by this new awareness, spring settled with all its strength.
Molto bello il tuo racconto @lorenzopistolesi e molto attuale...
Aspetto di leggere il terzo capitolo
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Grazie mille
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