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THE BORN FROG

the bored frog stood alone on the bank of the pond,
leaning against a leaf, with the little body inside the water and only the head out,
between a snort and a yawn she moved her eyes to the right and left admiring and envying the other animals that all seemed happier and luckier than her.
uff ... what a beard ... he repeated in a low voice while admiring the horse of the farm that passed in front of her.

• if I were a horse I ... I ... well ... other than this pond ... other than this leaf ...
• what do you? '
  she heard a voice behind her.
  it was a small toad, who, feeling it muttering, wanted to prick her a little.
  what do you want to know what i think ... retorted the frog,
• you have no ambitions, you have no imagination, you wouldn't understand, even if I explained to you ...
• ok, try it, if you were a horse ... what would you do?
• well, if you really want to know, I would gallop all day, or at least until I feel like it, and then, of course, I would pass very slowly by the pond, to be admired by small toads like you, who would crack with envy.
• so in your opinion, does that horse walk slowly in front of us to make us crack with envy?
  his friend put it away.
• look dear, that being a horse is not so beautiful.
• always better than being a frog, like me, forced to stay in this pond, where nothing ever happens, really nothing interesting ... never ...
  if you were that horse, you would have to do whatever your masters order you to do, you would gallop all day, sure, but to bring them back and forth from the country, not to mention the days when the mule is sick, in which you should push also the cart of fruit and eggs to bring to the market.
  the frog listened to him in silence,
• that poor horse, does not pass by here to be admired, this is his only moment of rest during the whole day ... other than sitting by the pond mumbling and puffing all day.
  the frog replied
• yes, maybe you're right, the horse is not the luckiest animal in the world, in fact I ... I've already changed my mind, I don't like horses ... I want to be a bird.
• really…?
  the friend replied,
• and what kind of bird would you like to be?
  the frog looked around, looking for inspiration, suddenly he replied,
• obvious, silly, I would like to be a blackbird ... a black blackbird, nice big, just like the one there
  ' of course…
  replied the friend
• and why? we feel…
• of course, because he can fly free ... free ... where he likes ... I if I were him, I wouldn't even stay a second on the shore of this ugly and boring pond, I would go around the country, spying on the cornices inside their houses, I could know everything about everything and then ... I would let myself be admired from above by small toads like you, who would crack with envy ...
• ahhh ... here we go again with the story of the envious toad ... '
  replied the annoyed toad,
• I do not envy anyone, if anything, you are always here on the shore dreaming of the lives of others, without making your own, and then ... if you really want to know, that blackbird does not go around having fun, is looking for food for its young, and it's a big job these days, it flies from the ground to the nest, all day, ah ... and if you really want to know, it is the blackbird female who builds the nest for the young, and at every nest change one, then, you ... if you were a blackbird ... you would have things to do ... other than sitting by the pond muttering and puffing all day.
  The frog was silent, for quite some time, that toad was a spoiler, but he was right,
  every animal has its problems, and he, if they had been chatting all day, would have listed them all, those problems, of every single animal they would have seen.
  suddenly he asked
• but how do you know all these things?
• obvious my dear, I observe, I don't dream ... and if you paid more attention to things, you would notice it too, how wonderful your life, your life is, don't waste time envying that of others, try at all times to live your ... to the best of your ability ...
  then concluded,
• it was late for me, I salute you ... think of what I told you ... and you will see that you will be better ...
• Yes, yes…
  snorted the frog
• I'll think about it, go now ... since it's late for you ... late for what ... what will you have so important to do? '
  the toad did not reply, went away in silence.
  the frog, on the other hand, sat there alone for a few more moments to think.
  how many things that toad knew, how many adventures he must have lived and what an important person he must have been inside the pond if at some point he was in a hurry to leave,
  who was waiting for him?
  what was he supposed to do?
  all that mystery made her die of curiosity.
  he looked around for a few more moments, then, a second before disappearing underwater he told himself
• I decided ... I want to be a toad, cultured and mysterious just like him, so I would go around the pond to give advice to frogs like me, who would crack with envy.

ITA

LA RANA ANNOIATA

la rana annoiata, se ne stava tutta sola sulla riva dello stagno,
appoggiata ad una foglia, con il corpicino dentro l’acqua e soltanto la testa fuori,
tra una sbuffata ed uno sbadiglio muoveva gli occhi a destra e sinistra ammirando ed invidiando gli altri animali che le sembravano tutti più felici e fortunati di lei.
uff… che barba… ripeteva a bassa voce mentre ammirava il cavallo della fattoria che le passava davanti.

• se fossi un cavallo io… io… beh… altro che questo stagno… altro che questa foglia…
• tu cosa? ‘
  sentì una voce dietro di lei.
  era un piccolo rospo, che sentendola borbottare voleva punzecchiarla un po’.
  cosa vuoi saperne tu di quello che penso io… ribatté la rana,
• non hai ambizioni, non hai fantasia, non capiresti, nemmeno se ti spiegassi…
• ok, provaci, se tu fossi un cavallo… che faresti?
• beh, se proprio lo vuoi sapere, galopperei tutto il giorno, o per lo meno finchè mi va, e poi, passerei, ovviamente molto lentamente vicino allo stagno, per farmi ammirare dai piccoli rospi come te, che creperebbero d’invidia.
• quindi secondo te, quel cavallo passeggia piano piano qui davanti per farci crepare d’invidia?
  ripose l’amico.
• guarda cara, che essere un cavallo non è poi così bello.
• sempre meglio che essere una rana, come me, costretta a stare in questo stagno, dove non succede mai niente, proprio niente di interessante… mai…
  se tu fossi quel cavallo, dovresti fare tutto quello che i tuoi padroni ti ordinano di fare, galopperesti tutto il giorno, certo, ma per portarli avanti e indietro dal paese, senza contare poi i giorni che il mulo è malato, nei quali dovresti spingere anche il carretto della frutta e delle uova da portare al mercato.
  la rana lo ascoltava, in silenzio,
• quel povero cavallo, non passa di qui per farsi ammirare, questo è il suo unico momento di riposo durante tutta la giornata… altro che starsene seduti in riva allo stagno a borbottare e sbuffare tutto il giorno.
  la rana rispose
• si, forse hai ragione, il cavallo non è poi l’animale più fortunato del mondo, infatti io… ho già cambiato idea, i cavalli non mi piacciono… voglio essere un uccello.
• ma dai…?
  ribattè l’amico,
• e quale tipo di uccello vorresti essere?
  la rana si guardò in giro, in cerca di ispirazione, ad un tratto rispose,
• ovvio, sciocchino, vorrei essere un merlo… un merlo nero, bello grosso, proprio come quello lì
  ‘ eh, già…
  rispose l’amico
• e perché? sentiamo…
• ovvio, perché può volare libero… libero… dove gli pare… io se fossi in lui, non me ne starei nemmeno un secondo sulla riva di questo stagno brutto e noioso, andrei in giro per il paese, a spiare dai cornicioni tutte le persone dentro le loro case, potrei sapere tutto di tutto e poi… mi farei ammirare dall’alto dai piccoli rospi come te, che creperebbero d’invidia…
• ahhh… ci risiamo con la storia del rospetto invidioso… ‘
  ribattè il rospo scocciato,
• io non invido proprio nessuno, tu semmai, sei sempre qui sulla riva a sognare la vita degli altri, senza per questo fartene una tua, e poi… se proprio lo vuoi sapere, quel merlo non va in giro a divertirsi, sta cercando cibo per i suoi piccoli, ed è un lavoraccio di questi tempi, vola da terra al nido, tutto il giorno, ah… e se proprio lo vuoi sapere, è la femmina del merlo che costruisce il nido per i piccoli, e ad ogni nidata ne cambia uno, quindi, tu… se fossi una merla… ne avresti di cose da fare…altro che starsene seduti in riva allo stagno a borbottare e sbuffare tutto il giorno .
  La rana fece silenzio, per un bel po' di tempo, quel rospo era un guastafeste, però aveva ragione,
  ogni animale ha i suoi problemi, e lui, se fossero rimasti a chiacchierare tutto il giorno, glieli avrebbe elencati tutti, quei problemi, di ogni singolo animale che avrebbero visto.
  ad un tratto chiese
• ma tu come sai tutte queste cose?
• ovvio mia cara, io osservo, non sogno… e se facessi più attenzione alle cose, te ne accorgeresti anche tu, di quanto la vita, la tua vita sia meravigliosa, non perdere tempo ad invidiare quella degli altri, cerca in ogni momento di vivere la tua… al massimo delle tue possibilità…
  poi concluse,
• per me si è fatto tardi, ti saluto… pensa a quello che ti ho detto… e vedrai che starai meglio…
• si… si…
  sbuffò la rana
• ci penserò, vai ora… visto che per te è tardi… tardi per cosa poi… cosa avrai di così importante da fare? ‘
  il rospo non rispose, si allontanò in silenzio.
  la rana invece rimase lì seduta da sola ancora ancora qualche istante a pensare.
  quante cose sapeva quel rospo, quante avventure doveva aver vissuto e che personaggio importante doveva essere all’interno dello stagno se ad un certo punto aveva fretta di andarsene,
  chi lo stava aspettando?
  cosa doveva fare?
  tutto quel mistero la faceva morire di curiosità.
  si guardò in giro ancora qualche istante, poi, un secondo prima di sparire sott’acqua si si disse
• ho deciso… voglio essere un rospo, colto e misterioso proprio come lui, così andrei in giro per lo stagno a dispensare consigli alle rane come me, che creperebbero d’invidia.