Il Gioco di Ruolo: la libertà di essere chiunque [ITA]steemCreated with Sketch.

in #games7 years ago

Nell'ambito dei videogiochi, quando parliamo di GDR, si intende una categoria a sé, alla quale fanno parte capolavori come i vari Baldur's Gate, Fallout, Final Fantasy, The Witcher, World of Warcraft, Ultima online e chi più ne ha più ne metta. Ma non è di questo che voglio parlare oggi.


Memoriale di Gary Gigax, padre putativo dei giochi di ruolo - click for source

Ben prima della nascita dei videogiochi di ruolo, in assenza di schermi, joypad e tastiere si usavano solo fogli di carta, matite e tanta, tanta fantasia. Quando nel 1974 il compianto Gary Gygax creò la prima versione di Dungeons & Dragons, scrivendo di proprio pugno il regolamento e montando a mano le scatole della prima tiratura, diede inizio ad un ciclo. Ha dato gli strumenti base per permettere a migliaia di bambini, ragazzi e adulti di CREARE INTERI MONDI.

Cos'è un gioco di ruolo?

Il termine gioco di ruolo è in qualche maniera auto-esplicativo: si tratta di un gioco (possiamo chiamarlo "da tavolo" ma non necessariamente lo è) nel quale ogni giocatore interpreta il ruolo di un personaggio in un mondo diverso da quello in cui viviamo. Avete mai sognato di mettervi nei panni di Robin Hood mentre assalta la carrozza di Re Giovanni? O tessere trame politiche interpretando Ditocorto nel Trono di Spade? O, andando più sul classico, sfidare le lusinghe dell'Unico Anello nei panni di Frodo Baggins?


Pronti ad una gita nelle terre di Mordor? - click for source

Beh, in un gioco di ruolo potete farlo. Ovviamente, le ambientazioni non devono essere per forza già esistenti o preconfezionate ed i personaggi non necessariamente stereotipati. Ci sono giochi di ruolo dove puoi interpretare un Vampiro in un mondo simile a quello di Anne Rice (qualcuno ricorda "Intervista col Vampiro"?) o diventare un predone in un futuro post atomico alla Ken Shiro. Tutto quello che la fantasia vostra e del vostro Master riescono a partorire.

La figura del Master è quella che più crea mistero intorno ai giochi di ruolo. Sì perché, al contrario di un gioco da tavola classico, non si gioca tutti contro tutti, o tutti contro il gioco, ma l'avventura stessa, il mondo che i nostri eroi percorreranno, gli amici che li supporteranno e gli antagonisti che dovranno affrontare sono tutti mossi dal "Master" o dal "Narratore". Quindi i giocatori interpreteranno i protagonisti dell'avventura, ed il master deciderà come le loro decisioni influenzeranno il mondo.

Le differenze con un videogioco sono essenzialmente due, che descriveremo con due semplici parole:

  • Fantasia
    Non avrete schermi o filmati a narrarvi il mondo nel quale giocherete. Se il master è ben fornito, è possibile avere una plancia di gioco con qualche miniatura, qualche modellino di costruzione, il bel disegno stampato con il drago che andrete ad affrontare o una mappa del reame... ma i GDR sono un gioco di fantasia. Il vostro personaggio è una scheda di carta sul quale segnarvi i punteggi, il denaro, l'equipaggiamento. Le vostre azioni vengono eseguite con il drammatico lancio di uno o più dadi, di forma diversa a seconda del tipo d'azione. I villaggi che visiterete saranno descritti dal narratore "a voce", così come le persone, le situazioni ed i mostri che incontrerete.


    Dadi, carta e matita: tutto ciò che basta per un'avvincente serata con gli amici - click for source

    "Che palle" vi sento già dire. Può essere vero: in un mondo dove anche ai bambini di quattro anni, invece di raccontare la favoletta, gli si da in mano l'iPad con Candy Crush è sempre più difficile "Immaginare". Ma vi assicuro che lo sforzo viene ripagato come nessun videogame può fare.

    Ovviamente se il vostro master sa quello che sta facendo.

  • Libertà
    Altra differenza essenziale dai giochi tradizionali: in un gioco di ruolo la storia la scrivono i protagonisti, che hanno la libertà di fare praticamente quello che vogliono nei limiti del ragionevole.

    Faccio un esempio: sono un pistolero che ha appena disarmato il proprio acerrimo nemico e che ora è alla mia mercé. Posso decidere di dargli il colpo di grazia, oppure consegnarlo alla giustizia... lasciarlo andare disarmato nel deserto, trascinarlo nudo legato al cavallo. Posso ridargli la pistola e dirgli di farsi una nuova vita. Se il mio personaggio ha una vena di follia, posso anche decidere di consegnargli le mie armi e arrendermi a lui. Qualunque cosa è possibile, e ad ogni azione corrisponderà un diverso futuro per il mio personaggio e per la storia del mondo.


    Il mio storico party di D&D si prepara ad affrontare la Dea Shar con il possente Mythallar nello sfondo... tristemente rappresentata da un trooper con fucile laser con una Nastro Azzurro nello sfondo - foto di proprietà dell'autore

    Qui il ruolo del master diventa essenziale: un buon narratore deve permettere ai propri PG di essere liberi di fare quello che vogliono, anche se questo rovina (in parte o in toto) le trame e la storia immaginata. Perché i giocatori devono sentire che le loro azioni valgono qualcosa... che possono cambiare il mondo, se lo vogliono. Un buon master non deve limitarsi ad essere contento quando le sue trame vengono svolte alla perfezione ma anche e sopratutto quando i suoi giocatori sono soddisfatti e non vedono l'ora di giocare la prossima partita.

Cosa ci insegnano i Giochi di Ruolo

In passato molte comunità religiose cattoliche (e non) bollarono D&D come gioco satanico; bambini che giocavano a lanciare incantesimi pagani ed evocare demoni è una pratica sicuramente vietata dalla Bibbia. Purtroppo non analizzarono mai il gioco come un modo per crescere e spaziare con la fantasia, oltre ad un pretesto per stigmatizzare e rendere palese la differenza tra il bene ed il male.

In realtà il gioco di ruolo può insegnarci molto: stimola l'immaginazione e la fantasia, ci permette di sviluppare capacità interpretative e relazionali, migliora la velocità di pensiero di fronte a situazioni stressanti e stimola il pensiero laterale. Ci insegna il rispetto per il lavoro altrui e la fiducia nelle decisioni dei nostri amici. Crea un gruppo forte e affiatato, ed un'avventura ben riuscita crea un senso di appartenenza molto forte.


La torta con la quale festeggiammo i tre anni di campagna a D&D - foto di proprietà dell'autore

Il gioco di ruolo crea dei legami di amicizia che difficilmente si perdono nel tempo... e sopratutto, cosa assolutamente da non sottovalutare.

Giocare di ruolo è divertentissimo :)


Next week -> Consigli sulle tipologie e temi dei giochi di ruolo -> @gianluccio

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Un mio caro amico una volta mi disse: "why waste your time by not gaming?" ahahha Giocare e'importante e se riesci a trasformare la vita in un gioco puoi ottenere tanto e divertendoti

"Trova un lavoro che ti diverte e non lavorerai un giorno della tua vita" dice il saggio :) Sul giocare con me sfondi una porta aperta!

Io giocavo a D & D con un amico che era fortissimo a fare il Master. Pensa che avevamo circa 11 anni. Poi ne comprai uno che si chiamava cyberpunk perchè volevo fare io il master ma non ci ho capito una mazza e l'ho abbandonato. Oggi mi piacerebbe poterci rigiocare con qualcuno che potrebbe creare ambientazioni suggestive!!!

Come in Stranger Things! Basta che il tuo master non sia finito nel sottosopra :) cyberpunk lo conosco ma non ci ho mai giocato, sullo stesso stile ho giochicchiato "Mutant Chronicles" e "Shadowrun". Comunque il master fa davvero tanto in una campagna... se dovessimo racimolare un gruppetto di giocatori potremmo anche imbastire una one-shot prima o poi ;)

Che figata Cyberpunk, ci ho giocato tanto con mio cognato (allora non ancora tale) come master. Ora purtroppo, con il lavoro e due figli piccoli, non riesce più a trovare il tempo.

Bellissimo articolo!anni fa giocavo spesso ai dungeon..che spettacolo! stimola una sacco la fantasia..e ti diverti un casino con amici tutti uniti con un unico obiettivo comune..anche se non reale... nulla a che vedere coi giochi moderni.. purtroppo crescendo si hanno sempre più impegni e trovarsi in un po' di amici quelle 5/6 ore è diventato impossibile... quanti bei ricordi!😉👏

Eh, io non sono mai riuscito veramente a smettere. C'è stato un periodo dove giocavo due campagne cartacee (di cui in una ero master) e due live :D Ora ho allentato parecchio... ma da un mesetto gioco a Deadlands (ambientazione western) ed a breve ricomincerò D&D con il mio gruppo storico e personaggi epici. Il lupo perde il pelo...

Buone giocate allora!viva la fantasia!🙂

Mio marito è un appassionato di D&D 😁 ha un sacco di libri! Un paio di volte mi ha anche mostrato come si giocava. Io purtroppo sono "cresciuta" con Ps e giochi al pc quindi non ho quell'attaccamento che ha lui.

Ma ancora ci gioca o ha smesso? Se ha dei manuali di D&D 3.5 di cui si vuole sbarazzare, fammi un fischio! (Ma se conosco abbastanza bene il tipo, se li terrà ben stretti :D ).

Seeeeeee stai scherzando? 😂 non li lascerà mai!

È appena uscita la 5a edizione in italiano, edita da Asmodee Italia (sono sempre gli stessi della 3.5, ma hanno cambiato casacca) ;)

Me ne hanno parlato un gran bene, rispetto alla quarta edizione (sulla quale, al contrario, ho sentito solo pareri negativi)... certo io ormai la 3.5 la so praticamente a memoria, con la 5a dovrei trovare il tempo di parlarne e studiarmela col resto del gruppo!

Ma quello spettacolo di torta è vera??

Verissima! Fatta in casa dopo ore di lavoro ed un mucchio di pasta di zucchero nera 🙂

Sottoscrivo tutto di quest'articolo, parola per parola.
Purtroppo, oltre alla fama negativa che non sembra mai andare via del tutto (specie qui in Italia, dove i pregiudizi sono più difficili a morire), il gioco di ruolo soffre anche di un'altra cosa: è un hobby che richiede sforzo mentale e impegno in termini di tempo. Molta gente ama ogni tanto fare una partita a qualche vidogioco, o gioco da tavolo o gioco di carte, ma non vuole prendersi l'impegno di trovarsi ogni tot tempo per giocare una campagna.
Per questo, i giochi di ruolo rimangono giochi per una nicchia di appassionati.
Anche se, ora, esistono molti nuovi giochi che sono più rapidi, immediati e leggeri dal punto di vista dell'impegno (specie per il master) dei classici D&D, Vampiri e simili. Prima o poi ne parlerò. ;)

Grazie Marco :) Hai perfettamente ragione riguardo l'impegno, ma è anche vero che quando ti prende non riesci più a farne a meno, e può essere un pretesto per vedersi periodicamente con alcuni vecchi amici. Per quanto riguarda giochi meno impegnati, mi viene in mente il buon vecchio Heroquest :) Attendo comunque il tuo post!

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