Umm Ruwaba

in #writing5 years ago (edited)

Umm Ruwaba 24 aprile 2014.

La terra era arida, i campi spogli di ogni frutto o vegetazione.

Calpestavamo un suolo che presentava crepe che lasciavano pensare che la terra avesse tremato solo pochi minuti prima.

Un mosaico giallo e sabbia con seghettature nere e profonde come se un pittore del tardo '400 avesse voluto creare un puzzle malriuscito.

Sembrava di essere su Marte, se cosi immaginate il pianeta rosso.

Una landa desolata.

Gli alberi erano talmente spogli da non riuscire a proiettare alcuna ombra.

Nel mezzo di quell'agghiacciante aridità dei sorrisi splendenti abbagliavano il cielo.

Erano sorrisi di bambini senza padre, senza madre, senza speranza eppure capaci di scaldare il cuore e ravvivare un'intera terra.

Bambini magrissimi, denutriti e affossati dalla fortuna.

Non c'era nulla per loro se non essi stessi. Come predatori nella savana dovevano attendere, scrutare e agguantare la loro preda immaginaria per potersi sfamare, per poter innaffiare il loro corpicino esile dentro e fuori e non morire di fame o sete.

In quel villaggetto ai margini di grande e spenta città del Sudan pochi uomini e donne donavano la loro esistenza affinchè quei pargoletti sorridenti potessero averne una quantomeno decente.

Il problema non era vivere ma sopravvivere.

Per noi che avevamo perso mezzagiornata qualche settimana prima per scegliere quale fosse il colore più adatto ad illuminare il nostro soggiorno era stato un colpo mortale al nostro essere, al nostro avere, al nostro modo di vivere.

Quelle crepe nel suolo si trasformarono in crepe nell'anima che solo quei sorrisi indifesi riuscivano a rimettere a posto.

Ci sono poche cose nella vita che riesci a decidere istantaneamente, a comprendere subito senza bisogno di ragionare, razionalizzare.

Lo sguardo della donna che ami e che in un attimo deciderai di amare per sempre. Un film che ti fa battere il cuore già dai titoli di apertura. Una città che ti fa respirare aria nuova e contemporaneamente di casa sin da quando atterri e metti piede in aereoporto.

Ci guardammo negli occhi ed in un istante, senza parlarci decidemmo che saremmo tornati in quel villaggio tutte le volte che sarebbe stato necessario finchè non saremmo rientrati in Italia con almeno un sorriso, uno di quei sorrisi accanto a noi.

Fu proprio quel giorno che girovagando attoniti tra quel villaggio arido ma colorato da quei bambini meravigliosi ci imbattemmo in 2 piccoletti che si rincorrevano tra le capanne.

Immagine priva di diritti di copyright

Si fermarono di colpo prima di scontrarsi sui nostri stivali.

Ci accovacciamo per guardarli negli occhi.

Ci sorrisero.

Porgemmo loro 2 caramelle che per noi erano insignificanti.

Per loro furono il regalo più bello del mondo.

I loro occhioni diventarono ancora più grandi.

I loro sorrisi ancora più larghi.

Non sapevano neppure cosa fossero, come scartarle e che gusto avrebbero avuto quelle 2 Golia, eppure quella bomba di zucchero e freschezza li rese felici.

Verona, 16 Dicembre 2018.

Siamo in questo negozietto di dolci a 2 passi da piazza delle erbe.

E' pieno zeppo di gente stressata per l'avvento del Natale. Regali da comprare, zuccheri da ingerire, tavole e calze da riempire.

Una bambina fa i capricci.

Vuole una scatola di cioccolatini con la confenzione del suo personaggio dei cartoni animati preferito.

Costa molto e fa solo scena e la madre dice no.

Lei continua a fare i capricci.

La mamma continua a dirle no.

I capricci si trasformano in pianti simulati e urletti.

La mamma cede.

La bambina ha ottenuto quello che voleva ma non è felice.

Ha già adocchiato una calza per l'Epifania con i pupazzetti del cuore.

Ripensiamo a quel giorno nel villaggetto.

Ci accovacciamo come allora per guardare negli occhi Sasha e Ryan.

Porgiamo loro 2 gianduiotti.

Loro ci guardano con gli occhi ancor più grandi, i sorrisi ancor più larghi.

Felici come allora.

Con questo post partecipo al contest settimanale di @spi-storychain, ovviamente fuori concorso provando a proseguire la storia che avevo iniziato qualche settimana fa aderendo al tema suggerito da @piumadoro questa settimana.

Qui trovate i 2 episodi precedenti.

Capitolo 1

Capitolo 2

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Mi è piaciuto! Saluti kork75.

Felice che ti sia piaciuto, grazie.

Gradevole racconto, che nasconde una grande verità, quella di come non siamo mai contenti di quello che abbiamo, mentre in tante zone del mondo quello che per noi è insignificante per loro diventa fondamentale e vitale.

Eh si purtroppo non ce ne rendiamo mai conto lungo lo scorrere delle noste vite ma il mondo è spaccato in 2

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Molto tenero questo tuo racconto. Bravo.

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