Il cammino di Santiago – giorno 3 -DA SANTA MARIÑA A DUMBRìA
Questo che sto scrivendo è un diario di viaggio a posteriori. Durante il cammino i pensieri sono troppi, le idee sovraffollate e nello stesso tempo concentrate su poche, essenziali cose: camminare, passo dopo passo; respirare, inspirare ed espirare soffi di aria pulita, limpida, profumata; godersi un pasto, guardando le nuvole che passano sulle colline o gli sconfinati campi di grano. E rendersi conto di quanto possano essere essenziali le cose che contano davvero. Avevo iniziato a scrivere on the road, ma al secondo giorno ho pensato a vivere quei momenti. Scrivere dopo qualche settimana mette a fuoco quelli che sono stati i momenti salienti (aiutati dal nostro diario di bordo) e i ricordi che resteranno sempre lì, a lungo.
GIORNO 3 – Martedì 19 luglio 2016
DA SANTA MARIÑA A DUMBRìA
22,14 KM
Il 3 giorno di cammino comincia con un componente in più: al nostro gruppo, rinominato “Qui, Quo e Qua e il Cammino di Santiago” si unisce un capogruppo: Choi, il nostro nuovo amico coreano. Facciamo colazione insieme e intanto ci racconta di lui. è un patent broker coreano, affascinato e incuriosito dalla cultura europea, ha pensato che il modo migliore di conoscerla fosse appunto questo: viaggiare a piedi dai Pirenei all’oceano lungo il cammino francese. Non a caso, il cammino è diventato patrimonio dell’Unesco proprio per questo: ha contribuito, lungo i suoi sentieri, alla costruzione dell’idea di Europa e di una cultura europea. Persone provenienti dai più disparati paesi del continente europeo (Italia, Germania, Francia, Inghilterra, etc) nei secoli scorsi si sono incontrati sul cammino verso Santiago, condividendo nel percorso idee, lingue, convinzioni, suggestioni, culture e pensieri. L’UNESCO riconosce come Patrimonio dell’Umanità tutti i beni di conservazione prioritaria per il loro spiccato valore universale. Per questo lo stesso Cammino di Santiago è stato iscritto nell’elenco dell’UNESCO.
Partiamo da Casa Pepa alle 7 del mattino. Choi è il nostro capogruppo e ci adeguiamo al suo passo: spedito con calma. La nebbia ci avvolge. Le temperature sono calate di circa 10 gradi dal giorno precedente e questo, per noi, è un bene. Si cammina freschi nelle felpe abbottonate fino al collo, ammirando i paesaggi che sembrano avvolti da nuvole di cotone. L’impressione è davvero spettrale. Forse è per questo che la presenza di streghe e creature magiche si sia inserita nell’immaginario collettivo dei galiziani. Uscire di casa all’alba per recarsi nei campi e vedere tutto ricoperto da quest’aria grigia che non fa vedere a un palmo, riporta alla mente incantesimi ancestrali di streghe e maghi.
Man mano che camminiamo, qualche raggio di sole si insinua nella nebbia, diradandola. 46 km ci separano da Fisterre. Choi, curioso e colto, inizia a canticchiare un ritmo conosciuto. La canzone è Santa Lucia, con parole coreane. Inizia così un coretto di canzoni napoletane che, sulle note di “O sole mio”, accompagna l’uscita del sole sui campi galiziani.
Questa è una delle giornate più belle. I colori, l’aria frizzante, il verde e il blu del cielo, i suoni del bosco che si sveglia, gli horreos nei campi di grano: i punti panoramici sono tantissimi, si scorge il fiume Xallas all’orizzonte. I nomi si confondono: il monte Aro, Campo Valado, Abeleiroas, Corzòn.
Camminando tra raggi di sole e banchi di nebbia, incontriamo un nuovo compagno di viaggio, Adolfo, di Saragozza, che in realtà condivide con noi il cammino già da Negreira. Con lui camminiamo addentrandoci nella cultura galega. Ci racconta degli horreo, delle credenze della Galizia, di come ogni anno faccia il cammino. Ti entra dentro, è una passione, quasi una necessità.
Insieme arriviamo al ponte Olveira e poi ad Olveiroa, dove scatta la foto ricordo del nostro strampalato gruppo.
Sono le 11, è ora di riposare e di fare una ricca colazione/pranzo: I circa 10 km di fila appena compiuti andavano leniti con la giusta ricompensa. Da ricordare il menu di Choi delle ore 11 del mattino: zuppa di lenticchie, merluzzo, dolce al latte di riso, immancabile cerveza al limon, tutto spruzzato ovviamente dallo sgrassante chupito.
Lasciamo Adolfo a Olveiroa: la sua filosofia è brevi, ma intense, tappe e riposo per godersi la Galizia. Lui ha tempo, noi no.
Il clima fresco ci aiuta nel proseguire: con Choi passeggiamo attraverso vallate incantate, magnifici boschi e vedute magiche che ispirano Choi e lo portano ad esibirsi su un ponticello in un breve ma intenso concerto per ocarina.
Questa parte del cammino è stata forse la più suggestiva. Come fare un salto nel tempo e ritrovarsi in una vallata preistorica. Solo verde, il fiume, il cielo e noi, piccoli piccoli che passo dopo passo ci avviciniamo alla prossima meta. La sensazione è di perdersi e nello stesso tempo ritrovarsi nel tutto. Ascoltare il suono della natura e capire che non siamo altro che parte di essa, anche se spesso lo dimentichiamo. Ci sono molti silenzi nel gruppo, ognuno perso nei propri pensieri ad ammirare ciò che ci circonda. Il cammino, credo, è anche questo. Al di là dei motivi per cui lo si intraprende, si resta ugualmente colpiti da ciò che vedi, dal mondo che ti circonda. Non c’è religione, ideali, divertimento, solo la consapevolezza di quanto sia bella la realtà.
Attraversiamo il fiume da Hospital e arriviamo a Logoso, dove lasciamo Choi. Nonostante i tentativi di depistaggio di altri pellegrini e della proprietaria di un albergue, (che pressavano per farci restare a Logoso), ripartiamo in direzione Dumbrìa.
Dopo qualche chilometro appare la rotonda dove si biforcano i cammini che portano a Fisterra e Muxia.
Dumbrìa è sul percorso verso Muxia, la prima meta del nostro viaggio. Attraversiamo il Rego de Vao Salgueiro, si alterneranno strade di asfalto e rurali. Scendiamo fino a As Carizas, Rego de Cheo e saliamo fino a Dumbrìa, dove ci fermeremo per la notte.
A Dumbrìa l’albergue municipal è fantascientifico e ha pure la piscina, alla modica cifra di 6€: una struttura nuovissima, pulita, attrezzata con tutti i comfort, dove finalmente possiamo riposarci con un meritato tuffo in piscina per trascorrere il pomeriggio stesi a dormire su un prato verde.
Cena al ristorante L’Argentino, uno dei due del paese, il migliore secondo Tripadvisor. Frigoriferi spenti, luci spente, acqua calda, strana cameriera, ma la signora padrona di casa si rivela una discreta cuoca: paella e pollo frito all’aglio. La cena leggera del pellegrino.
Ritorniamo all’albergue prima del coprifuoco delle 22:00. Una chiacchierata con i nuovi amici italiani che reicontreremo durante le prossime tappe del cammino e Morfeo prende possesso di noi.
Queste le tappe del nostro cammino
Perché il Cammino di Santiago? Il Cammino dei Cammini
GIORNO 1 - DA SANTIAGO A NEGREIRA
GIORNO 2 -DA NEGREIRA A SANTA MARIÑA
GIORNO 3 -DA SANTA MARIÑA A DUMBRÌA
GIORNO 4 -DA DUMBRÌA A MUXIA
GIORNO 5 – DA MUXIA A LIRES
GIORNO 6 – DA LIRES A FINISTERRA
English Version
This is my travelogue about my Trip on the Road to Santiago!
You can find the other posts about my trip here:
The Camino de Santiago? An exceptional route - #part1
The Camino de Santiago - Some history #part2
My personal journey on the Cammino de Santiago #part3
Sogno da anni di intraprendere questo fantastico cammino. Il mio prossimo viaggio (spero presto) sarà sicuramente incentrato sul cammino di Santiago.