Steemterview presenta: pab.ink!

in #steemterview6 years ago (edited)

Dopo l'intervista plasticosa di @steemitri restiamo in un mondo di grande fantasia grazie all'utente protagonista dell'intervista odierna. Ecco a voi:@pab.ink!



Immagine a cura di @etn0 per @steemterview

1. Ciao @pab.ink e benvenuto. Ringrazio @steemitri per avermi dato l'opportunità di sedermi virtualmente faccia a faccia con te. Se su steemit esistesse la satira o ci fosse una rubrica satirica chiamerei te a guidare la redazione. Cosa pensi della satira in Italia, in particolare di quanto essa possa essere importante per la democrazia e lo sviluppo del pensiero in Italia?
Ti dico anche la mia prima di lasciarti la parola. Ho l'impressione che oggi essere oggetto di satira crei consenso mentre prima accadeva l'esatto contrario. Prendi Razzi ad esempio. Un soggetto del genere dovrebbe suscitare orrore e moti popolari ed invece la stupenda imitazione di Crozza pare lo abbia reso simpatico e dunque tollerabile. Non è rischioso questo?

Un saluto a tutti gli steemiani e grazie a @steemitri anche da parte mia per la nomination.
Vedo che hai deciso di aprire l'intervista con una domandina da niente, “la satira in Italia e il suo ruolo nella democrazia e lo sviluppo del pensiero” sembra la traccia per l'esame di maturità.

“Un buffone non governa il regno, si prende gioco del re” questa è una frase tratta dal film “l'uomo dell'anno” con Robin Williams; ed è esattamente
quello che ritengo debba essere la satira; ovvero un costante assedio al potere, con le armi che le sono congeniali, la parola, la scrittura, il disegno.
In Italia purtroppo credo che non stia svolgendo bene il suo ruolo e anzi sia più a servizio del potere che contro. In particolar modo se tra il potere ci comprendiamo quello dei social-network.
Che un autore abbia una sua visione della società e che questa coincida con quella di una formazione politica è legitimo non c'è niente di male; ma nellla stesura della sua opera, la mente di un autore di satira, deve rimanere necessariamente anarchica.
Questo però nell'era del following e del meming è controproducente.
I social-network hanno una notevole influenza su molti aspetti della società e sono fondamentali dal punto di vista del ritorno economico. NStrutturati a compartimenti stagni, eserciti di followers discutono su tutto politica, sport, scienza e religione è una guerra a colpi di meme. Per combatterla hanno bisogno di fonti che li rifornisca di materiale con cui soddisfare la condivisione compulsiva.
Un autore che colpisce in maniera trasversale fatica a diventare un punto di rifermiento per i sostenitori di questa o quella fazione e quindi difficilmente vedrà la sua opera diffondersi.
Da un certo punto di vista si può affermare che attualmente la satira ha perso quel ruolo di stimolazione del pensiero critico, è il pensiero comune a condizionare l'opera satirica.
I followers sono affamati di meme e la satira deve nutrirli.
In questo contesto è ovvio che salgano alla ribalta personaggi che andrebbero semplicemente ignorati. Il problema è che Chiunque sia oggetto di satira viene messo sullo stesso livello e in questo meccanismo ne traggono vantaggio i più insignificanti.
Hai fatto giustamente l'esempio del Senatore Razzi che ha acquistato popolarità grazie al'imitazione di Crozza, ma vorrei far notare che invece Bersani ne uscì pesantemnte ridimensionato. Un deprimente e pericoloso livellamento verso il basso.
Uno come Razzi nell'occhio della satira non ci sarebe mai entrato se non fosse necessario questo continuo rifornimento.
Following e meming o viraling sono i mali che affliggono tutto il comparto dell'informazione ed essendo la satira strettamente connessa con questo mondo ne risulta inevitabilmente afflitta.

Solo liberandosi dalla schiavitù del following e del meme potrà tornare a svolgere il suo ruolo di liberazione del pensiero.
Chissà forse la salverà un nuovo modo di fare social-networking, magari un modo basato su blockchain, magari steemit!

2.Veniamo al tuo percorso steemians.
Sei iscritto alla piattaforma da esattamente un anno ma forse solo da qualche mese hai iniziato ad emergere e scrivere con maggiore frequenza. Come mai ci hai messo un pò a carburare?

Sono arrivato su steemit in modo puramente casuale; stavo cercando di comprendere il funzionamento della blockchain e non avevo chiaro il concetto di 2nonce”, elemento fondamentale nella proof of work; e cercando in rete trovai un post in inglese su steemit che lo spiegava molto bene. Incuriosito da questa piattaforma che non conoscevo mi sono iscritto più che altro per approfondire la mia conoscenza dell'universo blockchain. Non è stata un'iscriziona diciamo a scopo di lucro. Ricordo che mi crearono l'account in neanche 24 ore, ogni tanto sento di gente che ha aspettato anche un mese, se avessi dovuto aspettare tanto probabilmente non sarei qui. Non sapevo dell'esistenza di una community italiana e tutte le attività svolte. Mi limitavo a buttare un post ogni tanto con qualche disegnetto senza grandi aspettative.
I disegni invece sono stati notati dai curatori del Da Vinci Art che mi hanno contattato. Da lì ho scoperto i server Discord, (per dirla tutta ho scoperto proprio Discord che non conoscevo) con la chat, l'asilo in cui sono stato rinchiuso per mesi e da cui sono uscito grazie all'indulgenza dei probiviri...ops moderatori!Il voto ponderato la curation e i vari progetti che nascono in continuazione, un gran fermento di idee. Dato che bene o male vivo creatività ho iniziato a portare il mio contributo inzialmente con le commissioni di disegni da rilasciare in licenza pubblico dominio e in seguito a postare con più frequenza nel blog.
Ci sono periodi in cui ho più tempo e posto di più; in altri in cui il lavoro è più intenso i tempi si allungano ma cerco comunque di impegnarmi nella curation o nei commenti.

3.Oggi la politica si fa sui social ed una delle leggi dei social è che una notizia di un mese fa sembra appartenere alla preistoria.
Vien da se che chi la spara più grossa vince, che chi riesce a raggiungere più social, più persone a 360° vince. A cosa servono dunque i contenuti? A cosa servono i "modi", i "toni" le "proposte" se poi basta un tweet per spazzare via tutto o per affossare o per affossarsi? Siamo arrivati davvero al punto in cui la verità non esiste più, non è solo un punto di vista ma è costituita dalla narrazione che si può fare di un evento? Stiamo vivendo senza accorgercene l'epoca della post verità?

Il problema è la mole di informazioni a cui ci sottoponiamo. Stiamo sempre con la faccia sullo schermo dello smartphone o del pc e nei pochi momenti in cui non possiamo farlo i continui segnali delle notifiche ci ricordano che stiamo venendo meno al nostro dovere di non staccare gli occhi dallo schermo.
Il cervello umano però non è in grado di vautare razionalmente quel flusso continuo di immagini, opinioni, dichiarazioni, notizie e quant'altro, se ci provasse non potremmo fare altro, non potremmo lavorare o prendere le giuste decisioni nella vita quotidiana, affida perciò il tutto alla parte istintiva, quella ancestrale che funziona per schemi e che nella mente umana assumono la forma del pregiudizio; la quale non è una cosa negativa in assoluto, è la parte che ci ha permesso di sopravvivere ed evolverci in un mondo dove reagire il prima possibile era di vitale importanza. Diventa negativa nel momento in cui prende il sopravvento in una società complessa come quella di oggi, dove bisogna prendere decisioni fondamentali che consentano di gestire le grandi problematiche che la affliggono, multiculturalismo, ecologia, povertà, benessere, flussi migratori ecc. attenzione ho detto gestire e non risolvere perché certe tematiche non hanno soluzioni ma possibili gestioni per il bene collettivo, diffido sempre da chi offre soluzioni definitive al posto di gestioni dinamiche.
Non so se viviamo nell'epoca della post verità; direi più l'epoca della verità preconfezionata; come un prodotto di consumo quasiasi dobbiamo soltanto scegliere quella che ci soddisfa di più e delegare al produttore la soluzione dei nostri problemi.

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Logo creato da @elvisxx71 per @steemterview

**4 .In questo scenario quale è il ruolo di un autore, quale è la sua responsabilità? Per autore intendo un regista, un illustratore, un artista, un giornalista e chiunque grazie alla sua competenza e capacità di sviluppare un pensiero possa arricchire l'opinione pubblica non forzandola ad imporsi un'opinione ma ac crearsela grazie alla capacità di pensare, ragionare e "sentire" qualcosa dal mondo intorno a se-.
**

Tutte domandine semplici eh?
Diciamo che il ruolo cambia anche sostanzialmente a seconda del settore in cui opera l'autore, un giornalista d'inchiesta ha sicuramente responsabilità differenti da un regista di film commedia; quello che li accomuna è il fatto che il loro prodotto anche il migliore dalle grandi potenzilatà, finirà inevitabilmente ad ingrossare quel fiume in piena di informazioni che travolgerà l'utente finale il quale lo valuterà superficialmente, anche solo dal titolo e se ne dimenticherà in breve tempo.
Il punto cruciale e vera sfida per gli autori, che non sono interessati esclusivamente al ritorno economico, sarà superare questo inpasse, e credo che una delle “gestioni” potrebbe essere un cambio di tecnologia.
Sì, perchè non solo il cervello tende a funzionare per schemi, ma anche la tecnologia che usiamo è concepita in modo da agevolare questo funzionamento; tutto dai pulsanti sull'hardware alle funzionalità del software tutto è strutturato per renderci semplice l'utilizzo ed evitarci di ragionare.
Addirittura ora abbiamo il sistema di pagamento contactless così non dobbiamo neanche memorizzare e digitare un codice di 5 cifre che oh.. è uno sforzo mica comune!
[(divagazione) Sarà capitato a tutti di sentire qualche cinquantenne dire: “mio nipote di 7 anni sa usare il cellulare meglio di me 'sti giovani nascono già teconologici.”
Ai quali a me viene da rispondere
“non è che tu nipote è 'n genio, è che i cellulari so' pensati pe' esse' usati pure da 'n ragazzino, semmai sei te che sei de coccio!”
(fine divagazione)]

Cosa intendo per cambio di tecnologia?
Immaginate un autore, valido ovviamente, anche con una certa popolarità già acquisita, che renda il suo prodotto fruibille soltanto pagandolo diciamo, dato che siamo su steemit, in steem. Non anche steem, ma solo steem! Niente valuta fiat.
Chiunque volesse usufruire della sua opera, sarebbe obbligato ad uscire dalla solita routine, questo lo porterebbe a scoprire che esistono realtà differenti da quelle che gli vengono proposte, che riesce ad utilizzarle e addiritura possono essere migliori, risveglierebbe in pratica quel senso critico assopito da anni di schemi ripetitivi e una volta che esci dal torpore poi è difficle fartici tornare.

5 .Oggi sei molto impegnato sulla piattaforma, collabori con altre persone, tiri fuori mirabolanti e dissacranti vignette e sei molto più attivo. Quali sono i tuoi progetti futuri? Continuerai a sviluppare qualcosa o resterai sulla riva a vedere se le crypto riemergeranno? Infine cosa ti piacerebbe che avvenisse su steemit o nella community italiana per creare maggiore valore e migliori contenuti?

Scusate se mi ripeto ma non essendomi iscritto su steemit “a scopo di lucro”; la crisi finanziaria delle crypto mi interessa solo marginalmente come fenomeno comunque legato a questo mondo. Se sono qua è come ho spiegato nella risposta precedente è perché considero questa piattaforma molto stimolante dal punto di vista creativo; dalle collaborazioni con gli altri utenti sono nate immagini che non avrei mai realizzato e questo per me ha un valore che va oltre quello monetario.
Ho sempre partecipato a progetti open-source, tutto il software che uso è open-source, condividere le proprie competenze per il semplice piacere di farlo e la gratificazione che se ne ricava è qualcosa che può capire solo chi fa quello per cui è nato.
Per questo la mia attività su steemit continuerà sicuramente con le collaborazioni, continuerò a punzecchiare il potere con qualche vignetta, anche se con questi e anche quelli prima è come sparare sulla croce rossa.
Mi piacerebbe pubblicare un graphc novel che mi porto dietro da anni che come Penelope di giorno disegno e di notte cancello. Spero davvero di terminarlo pubblicarlo e eventualmente stamparlo per renderlo acquistabile solo ed esclusivamente in steem.


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Banner creato da @giuatt07 per @steemterview

Qui le 5 domande a bruciapelo, risposta secca, non più di 10 parole è l’unica regola.
a)Minniti o Zingaretti?
Eutanasia

b)Politically Correct o Fake News?
Tra due mali scelgo il minore: politically correct

c)Travaglio o Cazzullo?
è impossibile essere “eutanasiati” due volte vero?

d)Milano o Napoli?
Milano l'ho vistata più volte, Napoli mai, dico Napoli

e)Pink Floyd o Rolling Stones?
Pink Floyd




L'intervista è finita e andiamo (quasi) in pace.
Come ogni volta rimane da fare l’ultima domanda a @pab.ink: chi vuoi che sia il prossimo intervistato?
RISPOSTA: Le ultime interviste se non sbaglio hanno riguardato utenti di sesso maschile quindi per ripettare le quote rosa passerei la palla ad una signora, @noemilunastorta secondo me ne ha da raccontare...

Il prossimo intervistato sarà quindi @noemilunastorta
Se anche voi avete alcune domande da proporre al nostro prossimo intervistato, vi ricordiamo che potrete lasciarle qui sotto nei commenti. Per l’autore che avrà proposto la domanda più carina ed accattivante, oltre alla nomina nella prossima intervista, spetterà anche un premio.

Alla prossima!!

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Banner creato da @marcuz per @steemterview

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Grazie @etn0 il ritratto è fantastico!

Grazie mille a te per la disponibilità @pab.ink
Gentilissimo. Avrei desiderato fare meglio 👍
Complimenti per l'intervista, davvero, e complimenti anche a @serialfiller

Caro @pab.ink, mi sono lasciato la tua intervista al "prima di andare a letto" per ottenerla gustare al meglio. Penso tu conosca la mia stima nei tuoi confronti, sua dal punto di vista artistico, che di persona per quanto ho potuto leggere.
Sono felice per la tua neonata collaborazione con @steemstem, un gruppo che riuscirai a valorizzare con i tuoi disegni e che ti aiuterà a farti conoscere anche al di fuori del Bel Paese.
Un saluto!

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@pab.ink un artista magnifico e una mente geniale... ma politicamente non ci siamo e forse anche la visione della realtà !
Politicamente: pensare che Bersani sua uscito ridimensionato dalla satira e non dalle decisioni prese è letteralmente ridicolo ( be si forse la tua è satira )!
Realtà preconfezionata: nulla di più falso, oggi trovi tutto, naturalmente dipende dall’uomo e da cosa vuol cercare, se uno spazzino vuol divenire un avvocato puomettersi a studiare una miriade di libri giuridici, vuoi diventare un cuoco eccezionale ? Ci sono migliaia di manuali e volumi w tutorial!
Un farmacista vuole diventare witness di un social... ci sono post e tutorial!
Il tutto free, ci vuole voglia di mettersi in gioco è questa ti sembra una realtà preconfezionata ? A me no! Prova a chiedere ai nostri genitori dove e con quali mezzi potevano sfamare la loro sete di conoscenza! PAB resti un grandissimooo

Io ho parlato di verità preconfezionata, non realtà.
Riguardo Bersani, si parlava di satira e non politica, le imitazioni di Crozza non gli hanno dato visibilità semmai gli hanno tolto credibilità; quali siano poi le decisioni sbagliate non è dato sapere visto che non ha mai fatto il PdC

Domandine leggerissime ti hanno proposto @pab.ink!
Bello come sempre leggere approfondimenti sulle vite e pensieri dietro un nick.

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Grazie @pawpawpaw; avendo abbandonato la scuola al 3* anno delle superiori, pensavo di aver scampato per sempre l'esame di maturità, e invece...

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UUUh grazie per la menzione, chissà che domande mi verranno fatte!! XD

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