Riflessioni sull'Eros - dal mito alla letteratura moderna e contemporanea

Il concetto di Eros come amore e sessualità apre tutta una serie di speculazioni letterarie, filosofiche, poetiche e mitologiche che sono aumentate nel corso dei secoli e che ritornano ogni qual volta l’argomento principale su cui ci si concentra è l’amore.

Nel mondo occidentale, e in particolar modo nel mondo delle religioni monoteiste, l’eros come istinto sessuale è stato demonizzato e caricato di un significato negativo che non ha.
Questo perché l’eros come sensualità è istinto - l’istinto umano a riprodursi - che spinge biologicamente le donne verso gli uomini e viceversa, per appagare il bisogno inscritto all’interno del DNA di riproduzione.

L’eros è appagamento e desiderio dell’altro, è abbandonarsi alla sensualità, ai sensi in quanto tali, e va di pari passo con l’amore - non solo fisico - verso l’altro.

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La ricerca dell'anima gemella nel "Fedro" e nel "Simposio" di Platone

L’anima ama nel momento in cui anche il corpo è spinto dai sensi all’eros, perché l’amore è la ricerca di qualcosa che ci manca, così come diceva già Platone nel “Fedro” e nel "Simposio".

L’amore è mancanza, è ricerca dell’altro, mentalmente e fisicamente, è la ricerca di quella parte di noi da cui siamo stati separati all’alba dei tempi.

Ognuno è spinto a cercare la propria metà e questo non solo per istinto riproduttivo ed essenzialmente sessuale, ma per completarsi a vicenda, per potersi amare senza alcuno scopo.

Per questo nell’antichità - e in particolare nel mondo greco - erano tanto frequenti gli amori omosessuali.
Erano comuni specialmente tra gli intellettuali, che non condividevano l’idea di amore tra uomo e donna essenzialmente come “fine”, “mezzo” per riprodursi e portare alla nascita di un nuovo essere umano.
Per i greci una relazione tra un giovane discepolo e il suo maestro, o, nelle leggende e nei miti, tra un giovane e un eroe, era una delle forme dell’educazione e pur avendo delle implicazioni sessuali, era la forma più alta di quello che era l’Amore Platonico, perché espressione dell’amore libero, puro, dove lo scopo è la conoscenza dell’altro, l’educazione del’altro e dove non c’è lo scopo “Inferiore” della procreazione.

Tale significato è inaccettabile per la cultura giudaico cristiana, dove l’amore e il piacere sono concepiti solamente all’interno di uno scopo, ossia la procreazione, la famiglia, esattamente il contrario di quella che era la concezione dei greci.

Questo è un esempio per capire come la cultura influenzi profondamente le concezioni delle persone su determinati argomenti che in epoche storiche differenti vengono percepiti in maniera così diversa, dimostrando come, ritornando sul tema dell’omosessualità, i greci fossero molto più tolleranti e “open-minded” di quanto non lo sia l’odierna società occidentale, che si dichiara tollerante e progredita.

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La verità è che c’è ancora molta (forse troppa) strada da fare per far sì che la manipolazione culturale, con tutti i pregiudizi che trascina con sé, venga sconfitta e il libero pensiero possa prendere il sopravvento.

L'amore in "Seta" di Alessandro Baricco

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Ritornando sul tema dell’eros e dell’amore come mancanza, leggendo il romanzo “Seta” di Alessandro Baricco, questo tema è molto presente. Il protagonista, il giovane commerciante di bachi da seta Hervè Joncour, lascia il suo paese** Lavilledieu**, nel meridione della Francia ( “la città di Dio” metafora del mondo occidentale e religioso) e la moglie Helene, per recarsi ben quattro volte in Giappone, dove conosce il potente Hara Kei da cui acquista le uova per i bachi da seta.

Ma il Giappone diventa per lui davvero importante grazie alla presenza di una fanciulla, che diventerà la sua ossessione, sconvolgendo anche la sua relazione coniugale.

Ogni viaggio è infatti volto principalmente a rivedere lei, è spinto dalla mancanza per questa donna con cui non potrà mai esserci niente di reale e sulla quale potrà solo fantasticare.

Tutti gli scambi di emozioni tra i due sono basati sugli sguardi, sugli occhi come specchio di un’anima che esprime la propria ossessione, e sullo sfiorarsi leggero dei corpi, come le mani, che diventano leggere come seta quando incontrano il corpo dell’altro.

La seta diventa quindi metafora di un eros, un desiderio che si manifesta in modo leggero e sfuggevole, diventando però, proprio a causa di questa leggerezza, una pesante ossessione.

La pesantezza e la leggerezza sono due condizioni opposte che possono essere applicate a una moltitudine di concetti, anche all’amore e all’eros, ovviamente.

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"L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera

Milan Kundera ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere” parla proprio di questo, del dramma della pesantezza e della leggerezza.
Parlandoci di uno dei personaggi del romanzo, Sabina, e in particolar modo della sua decisione di lasciare Franz, l’uomo con il quale si frequenta, l’autore ci dice:

“Un dramma umano si può sempre esprimere con la metafora della pesantezza. Diciamo, ad esempio, che ci è caduto un fardello sulle spalle. Sopportiamo o non sopportiamo questo fardello, sprofondiamo sotto il suo peso, lottiamo con esso, perdiamo o vinciamo. Ma che cos'era successo in realtà a Sabina? Niente. Aveva lasciato un uomo perché voleva lasciarlo. Lui l'aveva forse perseguitata? Aveva cercato di vendicarsi? No. Il suo non era un dramma della pesantezza, ma della leggerezza. Sulle spalle di Sabina non era caduto un fardello, ma l'insostenibile leggerezza dell'essere.”
M.Kundera

L’essere di Sabina si ribella a qualsiasi tipo di relazioni, lei è completamente assuefatta dal tradimento, da ciò che la spinge a sciogliere con una sorta di “violenza” tutti i legami con le persone che la circondano, con le ideologie, con i posti che le appartengono, diventando leggero perché non curante delle conseguenze delle sue azioni e proprio per questo insopportabile, insostenibile in quanto la separa dalla vita reale, terrena, e la spinge a volare alto sulla vita.

La stessa leggerezza dell’essere è sentita dal protagonista del romanzo, Tomas, un chirurgo che dedica la sua vita al lavoro. Reduce da un matrimonio deludente, aveva deciso di lasciar perdere l'amore e di dedicarsi solo a quella che lui definiva "amicizia erotica", ossia l’amore occasionale con donne sempre diverse, che va a sviluppare solo il lato erotico dell’eros, perché meno impegnativo e più “Libero”.

Ma la concezione dell’amore libero di Tomas viene completamente messa in crisi quando, in seguito a sei fortunate coincidenze, Teresa entra nella sua vita.
Questa donna rappresenta per Tomas l’amore inteso da Kundera come “compassione”, termine che per lui non rappresenta la pietà verso qualcuno, ma viene intesa nel suo significato più profondo di “empatia di emozioni”, il provare i medesimi sentimenti dell’altra persona, diventando il sentimento nobile per eccellenza.

È l’amore che unito alla compassione fa di Teresa l’amore incondizionato di Tomas, un amore quasi spirituale, che però non riesce a fondersi con l’amore carnale, sessuale che Tomas continua a provare per le altre donne, continuando a tradire Teresa anche dopo il matrimonio.

Tomas rappresenta la duplice condizione dell’eros: l’amore come sentimento dell’anima e l’eros inteso come desiderio sensuale, carnale, che però egli non riesce a incanalare nei confronti di una singola donna.

Al contrario Teresa, al pari delle donne manzoniane, porta con sé la tragicità del suo destino: colpevole agli occhi della madre di incarnare il suo sbaglio nella scelta del marito, viene da quest'ultima denigrata e umiliata nel corpo, anche se la sua anima resta forte e intatta (dualità corpo/anima); la sua unica via di fuga erano i romanzi e il caso.

“Se l'amore deve essere indimenticabile, fin dal primo momento devono posarsi su di esso le coincidenze, come gli uccelli sulle spalle di Francesco D'Assisi."

Per questo Teresa continua ad avere un rapporto complicato con il proprio corpo, visto sin dall’infanzia soltanto come un mero contenitore di un’anima che sprofonda sempre più giù nel suo essere, tanto da spingerla a fuggire verso uno sconosciuto, quale era Tomas, pur di farla uscir fuori, pur di poter provare l’amore vero verso un uomo che la riamasse dello stesso suo desiderio.

C’è quindi un rigetto del corpo da parte di Teresa, accompagnato da un’impossibilità di fedeltà all’anima da parte di Tomas. Quando Teresa lo lascerà da solo a Ginevra lui proverà una iniziale e dolce leggerezza dell'essere, dovuta alla condizione di poter esprimere il suo desiderio verso le altre donne liberamente.

Ma dopo alcuni giorni, la leggerezza, senza Teresa, diverrà insostenibile, e sarà "costretto" a ritornare nella Praga occupata dei russi per riunirsi a lei ed essere così liberato dalla condizione insopportabile. Tomas preferisce la pesantezza della condizione, per certi versi frustrante, di condividere ogni suo giorno con Teresa, la donna di cui è nel profondo dell’anima innamorato.

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[Tutte le foto sono di mia proprietà]

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È uno spettacolo questo post! Faccio il reestem perché lo merita in pieno! Brava Stella.
Secondo me l'amore è un inganno della nostra mente... e siamo anche un po' noi che lo guidiamo, l'amore puro è solo quello per i figli.

Grazie Sara :)
L'amore è qualcosa di totalmente complicato e variegato, come lo siamo noi.
Cammina di pari passo con ciò che siamo :)

Prima lettura del giorno... Ricca in tutto, curiosità, spiegazioni, racconti, suggerimenti... a mio parere, sei riuscita a far tuo e il dramma della leggerezza e della pesantezza, di cui parli, al punto da far cadere sull'intero post questo velo di leggerezza: nonostante gli argomenti siano complessi e profondi riesiesci a procedere con scorrevolezza e semplicità...
Grazie mille! 👏😊

Come diceva Calvino: " Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore" :)

Che bel post! Non ero a conoscenza dell’amore puro degli antichi greci! Mentre l’amore In seta mi sembra di ricordare un film.. con Di Caprio.. possibile?

Sì, sì esatto! Tratto dal libro che, a mio avviso, è pura poesia! Leggilo :)

Lo leggerò molto volentieri ☺️

Creative...awesome..

Nice pictures :)

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Nice! Più vado avanti e più mi convinco che l'amore è davvero un inganno della natura....🤔...just my opinion.

Mi piace come scrivi!

Grazie mille! :)

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