Testo semplice ed universale o binario e proprietario?

in #ita6 years ago (edited)

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Molti di noi, per lavoro o per diletto, si sono trovati alle prese con programmi di videoscrittura.
Che sia una lettera, un manuale, una tesi o un articolo, tutti noi siamo tenuti a scrivere su computer.

Di solito la scelta del software da impiegare è abbastanza scontata e la maggior parte delle volte ricade su Microsoft Word se lavoriamo in ambiente Windows o Apple Pages se lavoriamo in ambiente Apple.
Questi programmi fanno parte della famiglia degli editor di testo ed appartengono alla sotto categoria dei WYSIWYG ovvero What You See is What You Get in italiano Ciò che vedi è ciò che ottieni.
Essi visualizzano direttamente tabelle, immagini, testo in grassetto o corsivo e tutte le formattazioni di carattere e paragrafo che l'utente fornisce. Al termine della nostra composizione possiamo salvare il risultato in un file di tipo binario proprietario in modo che solo un altro utente che ha quel software sia in grado di leggerlo. Tutto ciò vi sembra "ovvio"? Arriviamo alla fine dell'articolo prima di dirlo.

Nel 2012 lessi l'articolo Forget fancy formatting: Why plain text is best di David Sparks dove si evidenziavano le differenze tra Plain Text e Binary Text.

Il Binary Text

L'autore spiegava come i blasonati Microsoft Word ed Apple Pages abbiano due grosse limitazioni intrinseche alle quali, mi permetto di aggiungerne una terza in base alla mia esperienza:

  1. non durano nel tempo: sei sicuro che il tuo documento creato con Word 2000 scritto quasi 10 anni fa, sarà leggibile fra 20 anni dai tuoi nipoti? Cosa succederà se Microsoft dovesse chiudere i battenti o se ci sarà Word 2030 che non darà retro compatibilità con i vecchi formati? E cosa è successo alle migliaia di documenti creati con MacWrite quando la Apple decise di abbandonare il progetto per passare a Pages? Ecco quindi che la prima cosa che caratterizza questi programmi è la incompatibilità di formato retroattiva.
  2. non sono multi piattaforma: per molti anni Word è stato sviluppato solo per Windows. Oggi hanno creato una versione anche per Mac ma non esiste per Linux. Viceversa Pages esiste solo per Mac ma non per gli altri sistemi operativi. Possibile che per leggere un documento creato con uno di questi software sia costretto ad avere anche il sistema operativo sul quale gira? E comunque accade spesso che anche con lo stesso software ma di versioni differenti, abbia diversità di layout spesso difficili da gestire soprattutto nei testi lunghi. Possiamo dunque evidenziare una seconda caratteristica che è la incompatibilità tra diversi sistemi operativi.
  3. soffrono i testi lunghi, articolati e con molte immagini: se hai deciso di scrivere un libro con molte foto o devi scrivere la tua tesi... ti sconsiglio Word... di cuore: la voglia di tirare testate contro un muro rischierebbe di sopraffarti! E con questo vediamo la terza caratteristica che possiamo definire incompatibilità con testi lunghi.

Qual'è dunque la soluzione?

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Il Plain Text

I file creati in Plain Text ovvero in testo piatto, sono un'ottima soluzione a queste problematiche.
Essi sono universali e multi piattaforma.
Un txt scritto con Notepad su Windows 20 anni fa è leggibile anche oggi con diversi software (Notepad, Vi, Gvim...) e su tutti i sistemi operativi di computer fissi (Windows, Apple, Linux, BSD) e mobili (iOS, Android)!
Oltre a ciò "pesano" molto meno in termini di byte e possono quindi viaggiare nella rete anche in situazioni "estreme" (bassa connettività, mail poco capienti, sistemi di messaggistica).

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che il testo semplice non permette di creare documenti articolati in capitoli o contenenti foto e tabelle.
Questo è vero fino ad un certo punto.

Metalinguaggi

La tecnologia, infatti, ha introdotto degli standard molto interessanti che si chiamano meta linguaggi.
Questi meta linguaggi permettono di aggiungere dei tag al testo in modo da inserire "abbellimenti" vari. Alcuni esempi?

  • Markdown: se leggi questo articolo su Steemit probabilmente sai di cosa parlo. Si tratta di un metalinguaggio molto semplice che permette di scrivere testi anche piuttosto articolati con immagini e tabelle tutto grazie al testo semplice.
  • HTML: le pagine che leggiamo attraverso il web sono tutte scritte con questo metalinguaggio che è forse uno dei più "antichi" in questa categoria. Esso permette la costruzione di testi anche molto articolati e divisibili in più files. Sebbene il suo impiego sia quasi esclusivamente limitato al web e la sua sintassi sia leggermente più complessa del Markdown rappresenta un ottimo esempio di Plain Text che permette "abbellimenti" sostanziali.
  • LaTeX: anni fa scrissi la mia tesi con questo metalinguaggio. Permette di creare testi di altissima qualità (a livello tipografico) grazie all'apposizione di tag dentro il testo. Senza dubbio è un sistema non facilissimo da imparare o da configurare ma i risultati ottenuti sono davvero gradevolissimi ed è ottimo per scrivere manuali, tesi, libri, articoli ed è esportabile anche in HTML e Markdown.
  • XML: è un linguaggio simile al HTML ma i marcatori non sono predefiniti come in quest'ultimo. Non voglio addentrarmi in aspetti tecnici ma è sufficiente sapere che grazie al Plain Text posso creare testi e database anche molto complessi. Esistono anche diversi dialetti come, ad esempio ENEX che è quello usato da Evernote, un software del quale sono un utilizzatore addicted ed utilizzo per qualsiasi cosa anche per le stesure preliminare dei miei articoli come quello che stai leggendo.

Plain Text: vantaggi e conclusioni

Un file in Plain Text è leggibile con qualsiasi software di videoscrittura e su qualsiasi sistema operativo ma c'è un'ulteriore caratteristica che li contraddistingue. Spesso i testi creati con un metalinguaggio possono essere "convertiti" in un altro metalinguaggio rendendo l'utente completamente indipendente!

Ma allora perchè da oggi non abbandoniamo tutti i formati binari proprietari e usiamo solo il Plain Text?

La ragione è semplice: la semplicità.
Il Plain Text richiede una certa quantità di tempo per imparare i tag. Mentre il Markdown è piuttosto semplice, creare uno scritto in XML o in LaTeX è decisamente più impegnativo e quindi risulta un po' più difficile rispetto a schiacciare un pulsante per ottenere il risultato voluto.
Tuttavia vi posso assicurare che alla lunga questo approccio dona grandi soddisfazioni.
Personalmente sia a livello professionale sia a livello personale sono tenuto a scrivere spesso articoli e manuali e mi avvalgo in tutte queste situazioni del Plain Text: per Steemit utilizzo Markdown mentre per lavoro utilizzo LaTeX ed in entrambi i casi ne sono molto soddisfatto!

E voi cosa ne pensate? Utilizzate spesso formati proprietari? Avete mai pensato a questo punto di vista? Ed infine, avete mai usato uno dei metalinguaggi prima citati? Fatemelo sapere nei commenti!

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Rieccoti finalmente!!!
Dove eri finito @vittoriozuccala???
I tuoi post mi mancavano e come sempre sei riuscito a sfornare un ottimo pezzo.
Concordo con te, è molto evidente quel che dici e serve un po di tecnica per imparare ad usare al meglio i meta.
Bravo

Ciao @serialfiller, purtroppo in ufficio mi hanno bloccato steemit e spesso la sera a casa non ho nemmeno voglia di accendere il PC ad ogni modo cercherò di scrivere almeno un articolo a settimana :-)
Grazie mille per il commento. Si la tematica mi sta molto a cuore anche perchè molte persone, colleghi ed amici in primis, non la percepiscono nemmeno come possibile problema...
A presto dunque!

Ciao!
Tocchi un tasto dolente, frequentemente discusso con gli informatici che mi circondano!
Cercherò di riassumere il mio punto di vista di utente (utonta?) medio.
La quasi totalità di coloro i quali oggi utilizzano un programma di video scrittura lo fa con due caratteristiche: uso immediato e dozzinalità.
Riguardo la prima, io credo che l'utente medio scriva su Word cose ampiamente cestinabili l'indomani, poiché se importanti verrebbero stampate e diversamente conservate (in maniera tradizionale) o convertite in altri formati come il pdf o in immagini. Quand'anche fra 20 anni mi dovesse servire un documento salvato in un formato non più esistente, sono fiduciosamente certa che esisterà da qualche parte sulla rete o in un negozio o nel garage di qualche vecchio nerd il modo per aprire e convertire il mio file in un formato moderno. Peraltro, come scrivevo riguardo la seconda caratteristica che secondo me appartiene al 99% dei documenti oggi prodotti, i file di noi gente comune hanno un uso limitato nel tempo, poiché contengono informazioni banali e dozzinali, di utilizzo per lo più nel breve termine.
Ecco perché difendo i programmi di videoscrittura WYSIWYG, dato che questa semplificazione è figlia della intuitività cui progressivamente la tecnologia ha accondisceso per avvicinarsi alla massa. Ovvero: se per giocare ad un videogioco fosse ancora necessario programmare con la Commodore64, solo pochi eletti alla fine potrebbero farsi una partitella. Oggi si va invece addirittura oltre il punta e clicca, verso il "pensa e tocca", per raggiungere davvero il 99% delle persone. Ecco perché, poi, ritengo assolutamente assurdo che i programmi di videoscrittura siano così poco compatibili fra loro, mettendo in difficoltà gli utenti semplici che sono i loro principali utilizzatori.
Personalmente, odio formattare in markdown su Steemit, mi fa perdere più tempo di ciò che impiego a scrivere, specialmente se ci sono molte immagini. A volte rinuncio a pubblicare o ritardo per questo.
Come capisci bene, non sono un programmatore nè mai potrei esserlo... ho tuttavia esperienza di alcuni programmi di scrittura che tu nomini, fra cui LyX, una versione semplificata di Latex. Ebbene, a fronte di un grazioso risultato finale, ritengo lo sforzo non proporzionale. Un esempio? La stesura di una tesi: scrivere è un inferno se devi farlo seguendo il flusso delle idee (ed il materiale a disposizione), che magari ti suggeriscono di fare prima un pezzo di metodologia e risultati (è da qui che si parte nelle tesi scientifiche), poi l'introduzione, poi magari le conclusioni e poi un corpo centrale. Certo, con la bibliografia aiuta moltissimo, ma ho trovato molto più facile usare Mendelej o Endnote (che diventa una specie di plug-in su word) per lavorare a tesi ed articoli inserendo agevolmente la bibliografia senza rinunciare alla semplicità del mio programma di sempre.
Poi non so, io lavoro in campo scientifico e questa è la mia esperienza, può essere che per altre applicazioni (articoli per giornali o non so cosa) sia più pratico utilizzare programmi che a me sembrano super complessi ed invece non lo sono.

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