Armi, pro vs contro

in #ita6 years ago

Prendo spunto da un evento accaduto a San Paolo in Brasile, i primi di maggio. Un malvivente, un ladro, tenta una rapina con una calibro 38 ai danni di alcune madri davanti ad una scuola, con tanto di figli al seguito. Fortuna o sfortuna a seconda di chi guarda la situazione, una delle astanti è una poliziotta fuori servizio. Questa approfittando del focus del ladro verso un uomo estrae l'arma, farà fuoco tre volte a distanza ravvicinata disarmandolo. Il ladro morirà qualche ora dopo in ospedale, si apprende comunque che sia riuscito a sparare anche lui sebbene il colpo sia andato totalmente a vuoto.

Insomma una situazione assurda, per altro il ladro è pure in ciabatte, e analizzando in modo lucido la scena non mi pare che questo fosse proprio sveglio. La madre verrà poi encomiata per il gesto dal governatore. Cito questo fatto specifico perché viene portato come esempio dalla fazione pro-armi.

suit-673697_1280.jpg immagine cc0 creative commons

E' una discussione che si affaccia di quando in quando anche in Italia. Andiamo con ordine, la teoria dei pro-armi si può sostanzialmente risolvere in questa parabola: In una stanza ci sono 10 persone, chi più anziano, chi più fisicamente prestante. Ma sostanzialmente sono tutti sullo stesso piano, ovvero nessuno può comandare o influire sugli altri utilizzando la propria forza fisica, perché potrebbe essere sopraffatto dai restanti 9. La situazione cambia in modo diametralmente opposto se una persona ha un arma da fuoco, in questo caso anche psicologicamente comanda sugli altri perché dalla sua ha il potere (di uccidere) che l'arma gli da. La situazione tornerebbe di nuovo al punto iniziale se tutti e 10 hanno delle armi.

Personalmente trovo che il fatto che nessuno spari perché sa che gli altri hanno le armi a loro volta sia una teoria che regge fino ad un certo punto. Come la mettiamo se una persona per questioni psicologiche o emotive non è in grado di controllarsi? E' una situazione totalmente normale, tanto più che sappiamo che l'uso di psicofarmaci nel mondo occidentale è a livelli allarmanti. Non contiamo poi gli incidenti dovuti a negligenza delle regole di sicurezza.

Propinando questa visione negli Stati Uniti si è arrivati a convincere i professori ad essere armati, visto che molte stragi avvengono nelle scuole, dove non a caso gli uccisori sono teenager, ovvero persone non completamente formate e facilmente suggestionabili. Stando però a questa specie di dogma mi viene la domanda, e gli studenti? perché non possono essere armati pure loro. Nell'esempio delle 10 persone nella stanza, questi fanno la parte degli sfigati.

Dalla parte opposta c'è la fazione anti-armi che dice sostanzialmente se eliminiamo tutte le armi il problema si risolve da sé. Una teoria bella ma ben lontana dalla realtà. Le armi da fuoco esistono e non possono sparire con un colpo di spugna. Si può portare l'esempio dei paesi poveri dove non c'è danaro per acquistarle, eppure artigiani locali sono in grado di costruirle da soli, certamente non perfette ed efficienti come le repliche a cui ambiscono, ma pur sempre armi da fuoco sono.

Quindi entrambe le fazioni hanno aspetti pesantemente fallati sul piano sostanziale. La possibilità di difendersi dipende da molti fattori. Ad esempio nella strage di Las Vegas dove un pazzo si mette a sparare da un hotel era impossibile difendersi. I musicisti che suonavano all'evento bersaglio dello stragista, pur essendo pro-armi hanno detto chiaramente che erano armati a loro volta ma di non averle utilizzate, per due ragioni. Una non si riusciva a determinare la posizione dell'aggressore, e anche nel caso che lo fosse, che fai? spari alla facciata dell'hotel? In seconda analisi all'arrivo della polizia come farebbero questi ultimi a capire chi sono i buoni e i cattivi della situazione? non c'è un tag come nei videogiochi.

cartridges-2166491_1280.jpg immagine cc0 creative commons

In Italia acquistare un arma non è eccessivamente complicato come si possa credere. Il problema di fondo a mio avviso è la mancanza all'obbligo di una istruzione costante. L'argomento richiederebbe studio e pratica, ad esempio il solo maneggiare questi oggetti richiede una procedura. Nel caso brasiliano la signora è una poliziotta, eppure in un video di un esperto in sicurezza ha mostrato come la stessa abbia commesso una serie di piccoli errori che solo fortuitamente non hanno prodotto un esito diverso.

Questi argomenti di studio sono molto vasti e finiscono pure in materie giudiziarie che ne derivano dal momento in cui l'arma venisse utilizzata in taluni contesti. Non è solo giurisprudenza, anche in questo caso ci sarebbero molte nozioni da conoscere in anticipo, perché determinati particolari fanno la differenza tra una legittima difesa e un omicidio.

Voi che opinione avete in merito?

Sort:  

Non è facile rispondere. Come hai detto bene tu ci sono pro e contro che sono meritevoli di rispetto. Io, personalmente, sono contrario alle armi, ma capisco pure chi decide di possederle per potersi difendere. Un tema delicato sul cui è difficile avere una visione univoca.

E' molto più semplice rispondere se si lascia perdere la società e si guarda all'individuo, armarsi per difesa personale deve essere un diritto (e lo è anche in Italia). Sulle modalità e sulle procedure si può sicuramente discutere.

Certo mi viene da ridere se qualcuno mi dice che un fucile d'assalto serve per difesa nella propria casa, o per difendersi dal governo (!!).

E a parte la difesa, conosco persone che hanno una vera e propria passione per le armi, le smontano e rimontano, le collezionano, non ci vedo nulla di male.

Poi personalmente penso che un'arma serva solo per difendersi da qualcuno che ti vuole uccidere, non è una cosa comune per fortuna. Altrimenti, rischia solo di far peggiorare la situazione.

Posso obiettare che non tutte le persone hanno la passione, anzi statisticamente sono la minoranza. Mentre sul "ti vuole uccidere" è un ossimoro. Posso benissimo comprare un'arma perché è mio diritto difendermi, poi un evento x, muore un famigliare, equitalia pignora la casa, mi lascia la moglie e da difensore dei miei diritti divento offensore di quelli altrui.

Armarsi può essere un diritto, posso essere d'accordo, ma l'argomento è complesso. Assurdo che mi rompano gli zebedei con esami e controlli per la pesca, dico la pesca, quelli con l'amo, il galleggiante. Mentre per le armi passata una tagliola, per altro blanda, iniziale, basta che pago la tassa di concessione e finita li. Dovrebbe essere che prima di quello devo essere obbligato con corsi ed esami su come si maneggia, come si manutenzione, come si detiene in casa, come si trasporta, quali sono le leggi che dicono cosa, come e perché, cosa fare nel caso tocca usarla per difesa ed infine usarla in poligono, direi pure con regolarità, visto che a quel punto un esamino ogni tot circa le attitudini psicofisiche ci starebbe. Più o meno quello che già avviene per la patente e la revisione dell'auto.

Si purtroppo spesso si passa per la condizione del finto razzismo. Da gente che sta li mi dicono che statisticamente, in modo direi schiacciante, gli afroamericani cominciano a dare di matto quando vengono fermati da un poliziotto. C'è una specie di condizione per cui in realtà il razzismo è al contrario. Cioè loro possono dire "we black people" per utilizzarlo come condizione discriminatoria, ma se un bianco dice "white people" viene additato di essere razzista, cioè un suprematista bianco. Chiaramente dietro ci sono ragioni storiche, che ad esempio noi qui non abbiamo. Fatto sta che numeri alla mano gli afroamericani una volta fermati dai poliziotti diventano imprevedibili, da li il nervosismo che finisce spesso male (pure quelli di colore visto la polizia è multietnica). Ovvio che se mi metto nei panni del cop di turno, fermo una macchina, sai che ci sono armi in ogni dove, il tizio dentro è tutto agitato con il loro modo di fare anche teatrale è un attimo che ho paura e tra finire ammazzato o ammazzare è un nanosecondo.

Chiaramente dietro ci sono ragioni storiche, che ad esempio noi qui non abbiamo.

Qui abbiamo i meridionali. I loro terrori rappresentano i neri. Anche la Germania ha avuto i suoi lavoratori della terra.

In Australia hanno disarmato tutti (o quasi).C'è stato un calo impressionante di episodi alla USA con sparatorie e feriti. Forse si tratta di un esempio per tutti. Magari serve rendere meno oneroso l'uso dell'arma alle forze dell'ordine anziché ma, bah....difficile davvero.
Complimenti per il post.

Si non l'ho detto nell'articolo, ma chiaramente le forze dell'ordine in America sono più nervose rispetto all'Italia. Confermato da molti articoli e post di americani che poi sono venuti a vivere in Italia che sostanzialmente dicono "quando vedo un cop non mi sento ansioso come in america". Un mio conoscente in viaggio a L.A. si è trovato con un poliziotto che gli ha puntato la pistola in faccia per una scemenza (stava facendo una foto sulla spiaggia e non poteva stare li, chiaramente senza saperlo). Anche questa è l'altra faccia della medaglia.

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