CDUMDS (come diventare un musicista di successo). Capitolo 5 - Il terzo liceo
Non so se qualcuno abbia mai descritto il terzo anno del liceo scientifico.
Se l’hanno fatto, però, avranno certo detto che è una cosa bruttissima. Mi trovano d’accordo.
L’approccio alle superiori, in primo, ha quell’alone di professionismo, di una cosa da grandi.
Tutto sommato però, guardando indietro, si può dire sia più una prosecuzione delle scuole medie, a ritmi un po’ più serrati e con nuovi compagni.
In terzo, invece, la secchiata d’acqua gelida ti arriva tutta insieme la prima settimana di scuola, quando l’orario provvisorio prende i connotati di quello definitivo.
La mutazione repentina di una condizione favorevole, verso una estremamente scomoda.
I Promessi Sposi lasciano il posto alla Divina Commedia, il Francese rimane stabile al suo posto, via le Scienze e dentro la Fisica e la Chimica, e a coronare un programma scolastico così moderno da prevedere il Latino, aggiungono l’utilissima Filosofia.
L’insegnante di Filosofia è la stessa di Storia, che conquista l’indipendenza dall’Italiano e fa materia a sé.
Storia e Filosofia, dunque.
Tutto sommato, che ci potrà essere di così complicato, in due materie descrittive e discorsive?
La Storia è una cosa scritta e non sottoponibile a nessuna modifica, a nessuna interpretazione, e a nessuna deviazione di eventi.
Il Paleolitico è quello, l’età del Ferro è quell’altra, la Rivoluzione Industriale è andata così, e la Rivoluzione Francese ha portato a studiare il Francese nelle scuole.
Le Guerre Mondiali, poi, trovano conferme ufficiali da parte di nonni e parenti, non ci si può sbagliare: la Storia è quella.Filosofia, aveva tutta l’aria di essere qualcosa di simile alla letteratura. Autori, genti che avevano scritto il loro punto di vista su qualcosa, e noi posteri a decretare se avessero torto o ragione.
Niente di più sbagliato.
La professoressa, integerrima docente innamorata delle proprie materie, era facilmente contestualizzabile in più di una descrizione del DSM (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).
Invasata, sguardo psicopatico, calma riflessiva alternata in rapida sequenza a colorazione magenta del viso, incoerente su pensieri, parole, opere e omissioni.
La Filosofia, come scoprimmo a nostre spese, non era una materia di studio, ma una teoria interpretativa di scritti che, anche non avendo nessun secondo significato apparente, potevano prestarsi in approfondita analisi a una seconda, terza, quarta, quinta, ennesima interpretazione.
Tutto dipendeva dalla profondità e dalla sensibilità del lettore, nell’appassionarsi e immedesimarsi nel periodo e nel pensiero storico del momento, quando da riflettere c’era ben poco, perché di roba inventata e scoperta – e quindi problemi - era poco e niente.
Per coloro che non hanno avuto il piacere di approcciarsi all’opera filosofica classica, vi cito un filosofo a caso, Parmenide:
L'Essere è Uno perché non possono esserci due Esseri: se uno è l'essere, l'altro non sarebbe il primo, e sarebbe quindi non-essere. Allo stesso modo per cui, se A è l'essere, e B è diverso da A, allora B non è: qualcosa che non sia Essere non può essere, per definizione
Questo signore, è vissuto circa 500 anni prima di Cristo, in Grecia.
Oltre ai Templi, e all’Olimpo con i suoi Dei e Pollon, evidentemente non c’era granchè con cui passare la giornata.
Le Olimpiadi le facevano ogni quattro anni, e il campionato di calcio ancora non l'avevano inventato, insieme a Internet. Perciò alcune persone, per passare il tempo, si mettevano li e riflettevano.
Mentre riflettevano, magari, capitava di mettersi in piedi su un capitello rotto a bordo strada, a mò di podium, e importunavano i passanti. Più o meno come si fa ancora oggi negli uffici postali, capitello escluso.
All’epoca la disoccupazione era a livelli poco superiori a quelli attuali, ma i lavori principali erano di tipo artigianale, non esistevano i consulenti informatici, gli avvocati e gli agenti immobiliari, perciò si aveva molto tempo libero aspettando che i carciofi crescessero.
Tempo che, senza televisione, poteva essere dedicato all’ascolto di questi signori. I Filosofi
Parmenide secondo Surya:
L’essere è uno, perché non possono esserci due esseri. Se uno è l’essere, quindi, l’altro chi è? Non l’essere, sicuro, e siccome non c’è altro oltre l’essere, è un non-essere. Il non-essere non esiste. Non c’è nessuno. Se non c’è nessuno di che stiamo parlando? Di niente. E a chi? A Nessuno!
Sbalorditivo.
Detta così, non fa una piega.
Sembrano le teorie di Zecharia Sitchin, che cerca di collocare il pianeta Nibiru per forza all’interno del Sistema Solare, dicendo che se fino ad ora non l’abbiamo visto è perché è troppo grande e troppo lontano.
Se nessuno ti può contraddire, la tua teoria è senz’altro la più credibile.
Parmenide, diceva una cosa abbastanza ovvia, detta in modo che si capisse poco e niente, ma soprattutto la diceva duemilaecinquecento anni fa.
Grandissimo rispetto per lui che a quell’epoca, duemila anni abbondanti prima di Shakespeare, si mettesse a pensare se “essere o non essere, questo è il problema”, ma considerando che è un pensiero un tantino demodè, uno studente, a quindici anni, lo legge e lo ripete.
In due parole: si studia. Stop.
No.
Il metodo, leggi e ripeti, non funziona. In Filosofia non è apprezzato.
Proviamo con la Storia, andrà meglio.
Gli antichi Romani, andarono in giro per l’Europa, avevano un esercito organizzato, e colonizzavano, creando pian piano l’Impero Romano, riuscendo a conquistare tutto tranne il villaggio Gallico* di Asterix. *(Francese)
Di fronte ad un libro di storia, leggi cosa è successo, chi contro chi, come e quando. Capisci come è andata, e la racconti così.
In due parole: si studia. Stop
No.
Il metodo leggi e ripeti, arricchito dalla cronologia, non funziona. In Storia non è apprezzato.
Che stress.
E la matematica del terzo liceo...
Un tram lanciato a tutta velocità contro una parete verniciata da poco.
Un professore nuovo, un programma infinito in un tempo brevissimo, argomenti dai nomi incomprensibili spiegati coi simboli, e la velocità con cui questi ultimi, entrando l’uno nell’altro, producevano embrioni di nuove equazioni, anche in assenza di operazioni da effettuare.
Un calderone di confusione, con un pizzico di panico, mescolato a due dita di “ma chi me l’ha fatto fare.”
Pensate stia esagerando?
Il primo argomento di Matematica, in terzo superiore, sono le Disequazioni.
Per dieci anni, dalle elementari fino a pochi mesi prima, hai utilizzato il segno dell’uguale per avere un risultato di una qualsiasi operazione.
Il primo giorno di Matematica, in terzo liceo, l’uguale (=) non serve più.
Serve il > o il <, massimo che puoi ottenere, contrattando, è un maggiore-uguale o un minore-uguale. Ma l’uguale, via.
Le spiegazioni non vengono fatte con le parole, ma con i simboli, che comporranno un nuovo alfabeto matematico.
∀ - per ogni
∈ - appartenente
∃ - esiste
/- tale che
Quella non è ancora matematica, ma l’abbreviazione della spiegazione di matematica.
L’insegnante, un giorno qualunque, scriverà alla lavagna, senza dare spiegazioni:
E se tu non sarai in grado di leggere “comunque io scelga un intorno di l, in corrispondenza di tale intorno esiste un intorno di +∞, tale che, per ogni x del dominio che appartiene a tale intorno, la corrispondente ƒ(x) cade nell’intorno di l”, sei fottuto.
Ripeto perciò la domanda: Pensate stia esagerando?
Oltre a questo, non trascuriamo i grandi classici.
Il Francese, l’Inglese, la Fisica, la Chimica, il Latino, la Divina Commedia, e il tilt generale che tutto ciò provocò in me, e in gran parte della classe.
Alla consegna delle pagelle, dunque, si contarono le vittime: tre bocciati, e un numero considerevole di corsi di recupero assegnati.
Personalmente ottenni un glorioso TRE a Storia, un QUATTRO a Filosofia, e un QUATTRO a Matematica.
Tre corsi di recupero, il limite massimo per non essere bocciati.
Come la presero il sommo comandante e il signore oscuro?
Più o meno come se un 6 agosto 1945, si fosse abbattuto all’interno della loro famiglia.
Nulla valse iniziare a lavorare con Beniamino praticamente il giorno successivo alla fine della scuola, o il passaggio a sostituto primo sax nella banda.
La pagella del terzo superiore, oltre che confermare l’incertezza già suscitata dal corso di recupero in primo, alimentò ulteriormente i loro timori: io non ce l’avrei mai fatta, e loro con me avrebbero fallito.
Piccolo spazio, pubblicità. Se ti è piaciuto questo post, torna a farti un giro ogni tanto. Nel frattempo:
Allora sul fatto che non basta studiare la storia e la filosofia, sono d'accordo.
Ma sulla matematica non tanto ahahah, forse è colpa mia che ho la media del 9.5 XD. (sono in terzo scientifico)
Ho fatto lo scientifico anch’io. Sei un alieno.
La media del 9,5 è illegale, roba mai vista! Se la mantieni anche in quarto e quinto sei da studio!
Sciak meriti di essere allontanato da steempostita!!!
ahahhahaha noooo
Si, ti assicuro. La media del 9.5 e gran parte della giornata stai qui??? Ma non ti vergogni nemmeno un po'??
Ma io matematica non la studio😂faccio gli esercizi e basta.
Diciamo che mentre "studio" ho discord aperto.
Presi 4 a greco per anni. Poi arrivò una prof gnocca di 27 anni. Mi diede 8 per tutto l'anno. Di cognome faceva "bellezza". Di fatto ogni giorno ero a casa sua a prendere il tè. 8.
E raccontaci qualche dettaglio della prof bellezza!!
Filosofia la ricordo come una nebulosa.
La storia mi piaceva fondamentalmente e a matematica sono riuscita a cavarmela fino in terzo: i primi due anni ho campato di rendita, il terzo anno ho cambiato professore che all’inizio mi dava un sei perché secondo me ancora non mi inquadrava poi dal quarto ero abbonata al 5 che diventava sei non so come.
La fisica è stato un problema, un grosso problema. Ho toccato dei bassi inquietanti che mi abbassava la media di conseguenza.
Complice il fatto che avessi un prof di matematica e fisica viscido e provolone con la pelle scura il mese di dicembre che spiegava la fisica come se fosse un film porno?? Può essere..
La fisica come un film porno non riesco a immaginarla....
Da te mi aspettavo di più, non questo piattume.
Immagina, puoi 😎
Si ok, ma per quanto possa immaginare, e riuscire ad accostare le due cose, faccio fatica a valutarle interessanti!! Tendo ad allontanare il pensiero.
Non erano interessanti, erano inquietanti 😩
Domani mattina al posto del buongiorno, sul bar di discord, ti mando un principio della termodinamica
Domani mattina sarò assente, anche dopo domani mattina e quella dopo ancora 🤭 e alla sola idea ho un principio di orticaria!
Allora...@sciack lungi da me..non si può tollerare un 9.5 in matematica...io avevo 6 a malapena, al classico!
Per il resto, @suryavoice mi hai creato dello scompiglio con questo post..ma mi hai fatto ridere e venire in mente alcuni episodi del mio liceo...io odiavo matematica ma avevo 8 in fisica...perchè? boh...eppure la prof era la stessa! Storia e greco li ho dati alla maturità...filosofia mi piaceva ma il prof era un matto..
Comunque bravo, bel post, simpatico come sempre.
Evvai. Mi merito un fiore allora, o un gatto!!! Grazie @bariski
un gatto...il fiore lasciamolo alle donne!
I like you suryavoice, your post is very good.
There are many things that i have learned from your posts. :)
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Tecnico industriale.
Per me il Latino era una lingua morta e sepolta ed il massimo della filosofia la facevamo al bar: il dilemma "meglio la mortadella o il prosciutto" ci attanaglia ancora oggi, altro che Parmareggio e tutti gli altri.
Ah, e sempre per fare la mosca bianca, a me il terzo anno di superiori mi è piaciuto. Un giorno, forse, vi spiegherò anche perché.
Ha tutta l'aria di essere una motivazione succulenta, faccela sapere!
La mortadella, se fresca e col pistacchietto, non si batte!!