A mondiale concluso da poco è tempo di bilanci per molte nazionali.

Tutto si può dire di questo mondiale ma non che sia stato noioso e piatto. Le sorprese son state tantissime con tante nazionali di rango elevatissimo uscite subito e tantissimo giocatori di livello ad implodere su se stessi.

In questa situazione sono emersi tanti giocatori talentuosi che in pochi conoscevano e che han visto aumentare le quotazioni di mercato e la stima degli addetti ai lavori in tempi brevissimi.

Ecco a voi una top 10 di quelli che hanno lasciato il segno.

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#10- Aleksandr Golovin - (Russia)

Si parlava del talentino russo già da prima del mondiale come una delle potenziali sorprese della competizione. Non a caso era da tempo nel mirino della Juventus e non a caso in lui erano riposte le speranze maggiori della squadra di casa. Non solo Golovin non ha deluso ma anche aumentato le sue quotazioni grazie ad una leadership inattesa per un giocatore cosi giovane, condito da assist ed un gol nella gara inaugurale.

Ricorda un pò l'avvio di Arshavin una decina di anni fa e passa. Ne sentiremo parlare.

#09- Takeshi Inui - (Giappone)

Se il Giappone ha superato un girone di ferro ed era andato vicino a far fuori il Belgio il merito è stato di un'organizzazione di squadra invidiabile.

Se la squadra ha girato a mille è stato merito soprattutto del centrocampo e Inui è stato colui il quale ha regolato i giri del motore nipponico imponendosi con grande personalità e fiuto del gol. A 30 è da poco approdato al Betis di Siviglia dove disputerà l'Europa League.

#08- Juan Fernando Quintero - (Colombia)

Se lo ricorderanno a Pescara i tifosi abbruzzesi. Non ha lasciato il segno allora, giovanissimo, ma ha saputo rialzarsi fino a prendersi un posto da titolare con l'ottima Colombia, arresasi solo ai rigori contro la granitica Inghilterra, senza demeritare. 

Quintero ha terminato il mondiale con 2 assist all'attivo ed una serie di giocate minimali ma sempre intelligenti e mirate che lo hanno reso uno dei giovani più interessanti del mondiale.

#07-Artem Dzyuba (Russia)

Ancora un russo e stavolta abbandoniamo la struttura fisica esile ed elegante di Golovin per approdare dalle parti del colosso sovietico che a suon di gol aveva guidato la sua squadra a vincere il girone per poi confermarsi anche più avanti come terminale offensivo di tutto rispetto.

Con lui e Golovin la Russia è riuscita ad affermarsi ben oltre le più rosee aspettative, sfiorando le semifinali.

Scusate se è poco.

#06-Ante Rebic (Croazia)

Se la Croazia è arrivata in finale è stato grazie ai 2 fari a centrocampo, ad una difesa arcigna, un Mandzukic imperiale ed un Perisic di lusso ma nulla sarebbe stato possibile senza quel funambolo di Ante Rebic che ha macinato chilometri in ogni partita, arretrando a centrocampo in fase di non possesso e scambiando posizione con i compagni di reparto 100 volte ogni partita facendo impazzire gli avversari.

Non un cecchino in fase di finalizzazione ma uno di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe.

L'addio di Kalinic ad inizio competizione potrebbe essere stata la carta vincenti di coach Dalic insomma.

#05- Yerri Mina - (Colombia)

Quando il Barcellona chiama devi correre, anche se poi giochi meno di 400' in un intero anno. E' il caso di Mina, gigante difensivo della Colombia, ancora giovanissimo e con un vizio del gol che fa invidia a Materazzi!

Oltre ai gol quello che ha stupito di Mina è stata la determinazione e l'agonismo messo in campo, che fanno di lui un difensore completo che potrebbe tornare utile sin da subito nel nuovo Barcellona.

#04- Harry Maguire (Inghilterra)

Nonostante l'Inghilterra fosse una squadra arcinota ai più e con giocatori molto affermati e famosi in pochi conoscevano il difensore 25 enne della compagine di sua Maestà la regina. Ed invece il giocatore del Leicester si è imposto come forse il migliore dei suoi grazie ad un'attenzione maniacale in fase difensiva e ad una buona dose di capacità in fase di impostazione.

Per un underdog che fino a 12 mesi giocava nell'Hull City niente male.

#03- Thomas Meunier (Belgio)

Difficile parlare di sorpresa quando giochi titolare in una squadra come il PSG e sei il titolare inamovibile nel ruolo di terzino sinistro nel Belgio meraviglioso di questi mondiali.

La giovane età e la rapida ascesa degli ultimi 12 mesi fanno però di lui una grandissima rivelazione a cui nessuno avrebbe dato credito solo un anno fa.

Suo il gol che sblocca la finalina, sue tante sgroppate sulla fascia e tanta qualità su ambo i lati del campo. Non è un caso che da quella parte il Belgio abbia fatto fatica ad impostare contro la Francia e abbia anche fatto fatica a difendersi nelle poche offensive transalpine.

#02- Benjamin Pavard - (Francia)

Prima del mondiale neppure Pavard stesso credeva e sperava in una convocazione, tanto è vero che ha ricevuto la convocazione mentre era a ripetizioni private di tedesco vista la nuova avventura con lo Stoccarda.

Nessuno conosceva da vicino il giocatore del Lilla insomma ma lui ci ha tenuto a mostrarsi al mondo non solo con delle doti difensive invidiabili per un 22enne ma anche per quello che è probabilmente stato il gol più bello e importante del mondiale nel 4-3 agli Ottavi contro l'Argentina.

#01- Denis Cherishev - (Russia)

Non è certo un giovanissimo ma a 28 anni il centrocampista russo è riuscito ad esplodere definitivamente grazie ad una serie di prestazioni superbe, condite da 3 gol di fattura pregevolissima. La Russia è stata organizzazione, Golovin e Dzyuba ma soprattutto Cherishev.

Senza di lui addio quarti di finale. 

Senza di lui non ci sarebbe stata la speranza semifinale da acciuffare ai rigori.

Abbiamo iniziato la top 10 con un russo e la terminiamo con un altro.

Bel modo per celebrare il bellissimo mondiale di Russia 2018.