The Americans: il series finale è una perla rarissima

in #ita6 years ago (edited)

E' sempre difficile dire addio ad una serie.

In passato ne ho ampiamente parlato in questo articolo, stilando anche una classifica.

Nei giorni scorsi è terminato The Americans, una delle serie più ben fatte degli ultimi anni e il magone della nostalgia, del rimpianto della tristezza è stato veramente grosso.

La creatura di Weisberg è forse l'ultima delle grandi serie appartenenti alla Golden Age ed è forse una delle prime che abbiamo visto nascere nell'era della cosiddetta peak tv, quella in cui ci troviamo adesso per intenderci.

Una serie di transizione a 360° insomma. 

Una serie a cavallo fra 2 ere fondamentali per la storia della tv cosi come le vicende narrate per 6 anni calano i protagonisti fra 2 ere geologiche, politiche e sociali cruciali. 

La serie infatti, per chi non lo sapesse, narra della vita e della storia di 2 spie russe trapiantate nei sobborghi di Washington dove vivono una vita Americana, con figli Americani, con Nomi Americani.

Le 2 spie fanno parte della sezione di spionaggio del KGB nota come Direttorio S.

Agenti insospettabili insomma che però hanno vissuto sulla propria pelle il passaggio da una vita nella Madre Russia votata al solo obiettivo di divenire "Americani", per sembrare Americani a 360° nella loro vita a stelle strisce, per poter essere credibili agli occhi dei loro futuri "connazionali".

The Americans è stata si una Spy Story coi controfiocchi ma è stata soprattutto una serie tv che ha saputo parlare di identità e di famiglia come pochissime altre serie han saputo fare nella storia della tv.

Ed è proprio qui che si sofferma questo indimenticabile finale.

Un lungo addio in cui la vita di Elizabeth e Philip arriva al punto di svolta, quelli che tutti temevano e bramavano allo stesso tempo.

68 minuti per concludere una storia che potenzialmente sarebbe potuta durare all'infinito e avrebbe potuto parlare di qualsiasi cosa.

Un episodio conclusivo vissuto tra molti silenzi e pochissime parole, un dialogo centrale lungo e potentissimo (uno dei più emozionanti e tesi della storia della tv recente) e pochissimi altri momenti in cui le parole hanno aggiunto qualcosa a silenzi, sguardi e movenze a cui eravamo abituati.

La potenza di The Americans è tutta qui, in una serie che ha saputo essere talmente forte, talmente ben costruita che ha potuto permettersi di finire senza piroette, balli, colpi di scena e frasi ad effetto.

Chi sono Elizabeth Jennings e Philip Jennings?

False identità, nomi di fantasia, agenti spietati ma anche uomini con dei valori, che han creduto in un sogno, in delle idee, che han difeso la propria famiglia e che hanno amato e intessuto rapporti veri in una vita finta che pian piano si è dissolta come neve al sole.

Quest'ultima stagione è stata tutto un susseguirsi di prese di coscienza e azioni contrastanti, la violenza di Elizabeth contrapposta alla spietata normalità di Philip, i coniugi Jennings han visto morire vecchie e nuove aspettative divenendo di fatto dei sopravvissuti, uomini a metà strada fra il sogno americano e i valori fondanti dell'Unione Sovietica pre-caduta di Berlino.

Uomini che appartengono a 2 nazioni ma finiscono per non appartenere a nessuna delle 2, finiscono per smarrirsi e ritrovarsi sempre e solo in se stessi, l'uno con l'altra, nonostante tutto, nonostante un matrimonio combinato solo per poter essere maggiormente credibili come agenti infiltrati.

Eppure alla fine della giornata, nonostante si stesse decidendo il destino del mondo a loro conosciuto, ognuno poteva contare sull'altra affrontando dubbi e sogni propri di una coppia normale, di una famiglia normale.

68 minuti in cui le immagini hanno parlato da sole e la fine del viaggio della famiglia Jennings ha vissuto un epilogo che è venuto da se, conseguente e senza nulla da dover aggiungere o eccepire.

Immagine priva di diritti di copyright

Quando riesci a costruire un impianto cosi solido c'è poco da dire, poco da cercare il twist finale o il colpo a sorpresa, è la storia che guida te e i personaggi che hai costruito con tanto garbo e profondità a parlare per te.

Un finale intenso ed emozionante che come tutta la serie non avrebbe potuto reggere senza i suoi 2 meravigliosi protagonisti e dai 2 splendidi attori che li hanno interpretati.

Elizabeth e Philip, Philip ed Elizabeth.

Un racconto enorme per parlare in fondo di famiglia e dei piccoli e grandi problemi e gioie che essa riserva.

6 anni passati con loro, 6 anni passati a conoscerli.

Non era facile inquadrare, amare e capire una coppia di spie cosi divaganti, cosi mascherate eppure la potenza del racconto ci ha portato ad amare, empatizzare e capire queste 2 persone e a trovarci nudi di fronti a loro e a vederli nudi di fronte a noi in questo finale dove tutto finisce ma nulla viene spazzato via.

Keri Russel è stata clamorosa in questo finale, ma in generale in tutta la serie, giocando sulle microespressioni e sui silenzi anche lei da buona spia del KGB quale è sempre stata donando intensità ad ogni scena.

Identica sorte per Matthew Rhys che negli anni ha costruito uno dei personaggi maschili più sfaccettati che la storia ricordi. In questo finale ci fa commuovere più di una volta, nonostante tutto, nonostante la vita da spia ed assassino che ha condotto per anni.

Grazie a loro riusciamo a vibrare potentemente mentre seguiamo il loro destino, grazie a Paige ed Henry cosi come ad Oleg e ad al meraviglioso Stan Beeman riusciamo a godere di un impianto solido come una roccia e vivo come poche altre cose nel mondo seriale.

Ho evitato spolier e provato ad essere sintetico.

Ho intenzione di parlare di The Americans con una recensione ad Hoc nelle prossime settimane.

La serie lo merita, assolutamente, più ogni altre.

Ci tenevo a condividere questo finale intenso, intensissimo che ha lasciato dentro un vuoto e la sensazione di aver assistito ad una serie epocale che ha giocato per anni su chi fossimo noi stessi e quale fosse il sogno americano e ci lascia cosi soddisfatti e appagati e devastati da 68 minuti di sofferenza e goduria nel vedere la serie esprimersi ai massimi livelli.

Senza se e senza ma.

The Americans è stata poco pubblicizzata in questi 6 anni, non ha mai avuto l'appeal di Game of Thrones o l'impatto di Westworld e neppure la forza di Fargo o la portata di The Handmaid's Tale ma essa non è qualitativamente e sostanzialmente inferiore ad esse.

Cosi come in passato avvenne con The Wire c'è da scommetterci che questa serie sarà rivalutata immensamente dopo la sua conclusione e non ci sarà da meravigliarsi se nei prossimi anni la vedremo stabilmente nella top ten delle serie più belle dal 2000 in avanti.

The Americans è una perla rara, il suo finale uno dei più belli di sempre.

Indiscutibilmente.

Sort:  

La segno nella lista delle serie da vedere...
chissà che prima o poi...
ma invece...la tua top 100?

Continua continua.
Nei prossimi giorni terzo episodio.
Ho dato spazio ad altri contenuti in questi giorni.

Se non erro the "The Americans" la stanno facendo dall'inizio su qualche canale Rai DTT,
magari alla sera...quando i nanerottoli dormono...proviamo :)

ma chi sei!!!!
Ermes Palinsesto!!
Grazie per l'informazione

Ah bene! Adesso che è finito posso cominciare a guardarmelo ;) Grazie Serial che mi dai sempre spunti!

@camomilla sei la classica persona che guarda solo serie concluse?

grazie a te!

Certo che sei veramente un grandissimo intenditore e recensore delle serie TV, penso che difficilmente ci sia un filone che tu non abbia seguito, è un'abilità pure questa, e tu sei davvero un maestro sotto questo punto di vista!!

Grazie davvero

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