Siamo tutti fanrazzisti

in #ita6 years ago

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Siamo tutti FanRazzisti

Avanti  Popolo  alla riscossa

    Tolleranza vs Nazionalismo  
      

Negli ultimi mesi sta tenendo banco in Italia come nel resto del mondo la questione immigrazione.
Quanto essa sia strumentale all'ottenimento del consenso popolare o quanto essa sia un'effettiva emergenza è difficile dirlo.
E' complesso pensare che la questione affrontata come è affrontata oggi da singoli individui, associazioni, governi o partiti sia effettivamente analizzata nel modo giusto.
E' tutto un proliferare di "America First", "L'Italia agli italiani", "Proteggiamo i confini" e simili slogan che non fanno presagire nulla di buono.
Che vi sia un flusso migratorio senza precedenti è fuor di dubbio, che questo flusso qualcuno stia cercando di capirlo, interpretarlo e studiarlo è invece motivo di grande perplessità.



    Propaganda, solo propaganda  

In Italia negli ultimi mesi è successo qualcosa di preoccupante.
E' bastato che qualcuno mettesse al centro della discussione sociale e politica l'immigrazione affinchè la maggioranza del popolo credesse che fossimo di fronte ad un'invasione armata di una truppa straniera di gente pronta a rubarci lavoro, donne, diritti e territorio.
Quello che più allarma è che questa discussione ha raggiunto livelli spropositati tali da indurre le persone meno informate e meno acculturate a credere che vi sia una vera emergenza da risolvere solo con il pugno di ferro.
Lungi dal voler commentare il fenomeno dal punto di vista politico, quello che forse dovrebbe farci riflettere maggiormente è il fenomeno sociale.
E' bastato che qualcuno dall'alto iniziasse a lucrare sul fenomeno immigrazione affinchè nel paese si diffondesse una malsana voglia di espellere, etichettare, maltrattare e ingiuriare qualsiasi rifugiato, qualsiasi immigrato.

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    Tra fancazzismo e fanrazzismo  


Terminata l'epoca del fancazzismo, quella in cui il male del paese era la malavoglia degli italiani di mettersi al lavoro siamo piombati nell'epoca del fanrazzismo.
Tutti bravi a sfoderare l'amico di colore, una tolleranza a parole salvo sbottonarsi miseramente adesso che essere razzisti, essere intolleranti va di moda o meglio non è più un tabù.


Il pericolo più grande di questo vento intollerante che soffia attraverso i muri eretti da Trump, plana su quelli in costruzione di Orban, atterrando sulla bionda chioma della LePen fino a gonfiare il petto del nostro ministro degli interni è che oggi sia il razzismo ad essere tollerato.
Sono tante le vicende preoccupanti, in tal senso, che ci arrivano dalla cronaca degli ultimi mesi.
Quando un capotreno ordina a dei passeggeri di colore di scendere da un treno vi dovrebbe essere licenziamento per quell'uomo, condanna, indignazione.
Se a questa azione corrisponde una protezione dell'organo più alto in quell'ambito (il Ministero degli interni) o addirittura un'esaltazione, cosa crediamo possa avvenire?
Vien da se che chiunque voglia offendere, denigrare e allontanare il diverso si sentirà autorizzato a farlo sapendo che non vi saranno condanne ne morali, ne civili, ne penali.
Quando leggiamo di immigrati presi a colpi di pistola dai balconi di città venete o a Latina dovremmo farci attraversare da un brivido simile a quello che immagino attraversasse le persone per bene nella Germania all'alba del nazismo.
Quando vediamo una nave della guardia costiera tenuta ferma per giorni con 177 anime a bordo in nome di un braccio di ferro senza senso dovremmo chiederci se ormai sia troppo tardi per recuperare il senno.
La grande sconfitta italiana non è nell'aver voluto regolamentare l'immigrazione e aver pensato di coinvolgere l'Europa (questa sconosciuta) nella redistribuzione dei migranti ma è quella di aver permesso all'uomo comune che da oggi l'odio razziale non è più un crimine, non è più una vergogna, non è più una pulsione da far curare e tenere a bada.
Basta fare una chiacchierata, da nord a sud, con impiegati, pensionati, baristi e chiunque vi capiti a tiro sul tema per capire che oggi non si abbia più vergogna nell'affermare che la rovina di questo paese sono gli immigrati ed essi vanno respinti, combattuti e allontanati per usare toni diplomatici.
L'italiano medio, duole ammetterlo, è mediamente e statisticamente tendente all'odiare il diverso.
Finora aveva respinto questi pensieri e pulsioni per non cadere negli sguardi feriti, perplessi e sentenziosi del prossimo. Oggi trova solo sguardi assolutori ed è libero di manifestare la sua vera natura.

Eravamo fancazzisti, e forse lo siamo ancora.

Siamo diventati fanrazzisti e chissà se riusciremo a non esserlo più.




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Perso tra le montagne di Twin Peaks mi ritrovai ad Albuquerque dove un furgone mi trasportò a Westeros e a Westworld successivamente dove ritrovai una cabina telefonica inglese con un Dottore pronto a giocare a Basket o a Calcio con me e a parlare di sociale, politica, futuro, persi come fossimo sull'isola di Lost.


Attenzione!

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Bel post....

L'altro giorno stavo guardando un video e sotto gli inutili e vari commenti razzisti ...
un commento diverso mi a colpito molto....

"Non esistono razze per il genere umano. Il colore della pelle è come il colore degli occhi o dei capelli"....

Grazie mille

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Il discorso è molto, molto complesso, perché gli aspetti da considerare sono molteplici e complicati da valutare.
Il razzismo non è mai da tollerare, probabilmente l'atteggiamento attuale fa leva sul malcontento e su situazioni precedenti, a mio modesto avviso troppo permissive e rassegnate.
Probabilmente una soluzione intermedia tra quella attuale e quella precedente sarebbe la migliore, non possiamo far finta di niente quando un barcone si trova in mezzo al mare, in balia di tante incognite, come non possiamo permettere che gli immigrati facciano il bello ed il cattivo tempo nella nostra nazione, il rispetto ci deve sempre essere, da ambo le parti

Il discorso è molto complesso.
Il mio obiettivo era quello di sottolineare come sia bastato risvegliare un sentimento antirazziale affinché purtroppo nella società scoppiasse l'ira contro altre persone, di altro colore e disperate.

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Il sentimento antirazziale è certamente presente, secondo me ci sono delle distinzioni da fare, nel senso che effettivamente alcune etnie non sono proprio simpatiche da tollerare, nei loro atteggiamenti, in quanto, come ho accennato poco sopra, il rispetto deve essere bidirezionale, noi dobbiamo rispettare loro ma anche loro devono rispettare il nostro paese, non sempre questo succede

Io non la vedo così. Che Salvini abbia interpretato un certo sentiment e ci abbia cavalcato per le elezioni è fuori di ogni dubbio, ma quel sentiment c'era da prima. E secondo me Salvini è stato bravo, a differenza di quelli di prima, ad analizzare la situazione e capire chi è il colpevole. Ovvero l'Europa. Questa gente viene qui perché Francesi su tutti e poi inglesi e Belgi hanno fatto e fanno casini in Africa. Ha capito che ci marciavano, visto che loro le frontiere le tengono ben chiuse, che bisognava giocare sporco. Visto che la Bonino ha fatto accordi che neanche il più scemo degli scemi farebbe, tanto gli immigrati mica li ospita lei, mica li paga lei. Poi arriva Rebubblica con le mega campagne a senso unico, perché gli immigrati che rubano o stuprano non devono avere la stessa esposizione mediatica. Poi il destino ci mette del suo, e quando pigliano i razzisti, visto che la legge già ce l'abbiamo e i razzisti saranno puniti, si scopre che era gente vicina agli ambienti del pd. Indietro tutta compagni. Come ho scritto in molti post, spendiamo 5 miliardi l'anno per gli immigrati e non ce lo possiamo permettere, proprio perché è l'europa a dircelo. La stessa che però non vuole farsi carico del problema. Se fossimo razzisti saremo come la germania o la svizzera o l'austria. A me pare che si dia importanza mediatica a quattro deficienti che poi si moltiplicano per emulazione, solo per convenienza politica, ma gli italiani non sono razzisti.

Grazie del commento.
Condivido in minima parte.
È palese che l'Europa come istituzione non esista. L'europa unita è solo un ottima campagna di marketing che va avanti da anni ma che è fuori da ogni realtà dei fatti.
Detto ciò io provavo a porre al centro del dibattito il fatto che sia molto pericoloso far passare il messaggio che "se sei intollerante lo stato ti difende". Aldilà della bontà o meno delle azioni di Salvini (quella della diciotti è stata un figura di mxxxa senza precedenti a livello istituzionale, legale e umano) il problema tragico è che si sta dando via libera alla istituniolizzaziine del razzismo ed i 5stelle che finora erano stati l'unico argine a questo adesso non lo sono piu perché nn possono andare contro il ministro dell'interno che altrimenti farebbe cadere il governo.

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Benissimo, ma anche se fosse, questi pirla verranno beccati, indagati e processati, come poi sta avvenendo per quelli che credono di essere al di sopra dello stato. Però stiamo parlando di qualche decina di persone su 63 milioni di italiani. Solo che questi, o meglio le loro azioni, finiscono in prima pagina. Ok al diritto di cronaca, ma è un comportamento criminale anche quello. Corriere per dire ne ha parlato sempre in toni adeguati, è una notizia e l'ha citata come cronaca locale. Non ci ha messo i titoloni e i trend topic per settimane.

Sulla questione della "disinformazione" sfondi una porta aperta ed in particolare su Republica siamo davvero alla farsa. Prima il tentativo di difendere Autostrade per difendere Benetton (azionista di Repubblica se non erro) poi quello di parlare a senso unico di questo e altri problemi.
In un modo o nell'altro quando l'informazione è pilotata è ridicola e disgustosa

La questione è culturale. Il sistema culturale aiuta (spinge) ad aver paura (diffidenza) del diverso-povero, perché lo sceicco arabo non ha alcun problema a venire in italia e soggiornare negli alberghi di lusso ed essere trattato bene dai camerieri e dai commessi, non dico dai capotreno (lo sceicco non ama viaggiare in treno). Se un commesso trattasse male uno sceicco arabo verrebbe immediatamente licenziato dal proprietario del negozio, non ho alcun dubbio su questo.

Ciò significa che non c'è razzismo in Italia? No, io penso che c'è razzismo ogni volta che si associa un comportamento negativo (ad esempio "stuprare le donne") ad una razza, piuttosto che alla persona responsabile di quel comportamento. A stuprare le donne ci sono anche bianchi giovani italiani mi sembra, guardando le cronache degli ultimi giorni. Quindi, ora i tedeschi (la ragazza stuprata è tedesca) cosa devono dire: la razza italiana è più tendente allo stupro della razza tedesca? Mi immagino una legge per vietare le vacanze in Italia (paese di navigatori, santi, poeti e stupratori).

Ogni volta che associamo un comportamento negativo ad una razza apriamo la porta al razzismo, se lo facciamo con superficialità e ignoranza probabilmente si tratta di fanrazzismo.

Possono le leggi far qualcosa per combattere il fanrazzismo? Credo proprio di no. Le leggi per lo meno possono portare un maggiore senso di giustizia? Anche qui credo che sia difficile senza risolvere l'aspetto culturale.

Ma allora cosa si deve fare? Io credo che in modo molto umile dovremmo cercare in primo luogo di curare il nostro fanrazzismo.
E c'è un solo modo per farlo: cercare il confronto (non il dibattito, ma il vissuto comune) con tutte le razze. Cercare di risolvere i problemi del territorio coinvolgendo tutte le razze, non dicendo: prima i bianchi, prima gli italiani. Ma possibile che gli italiani non abbiano ancora capito che con questo "prima gli italiani" li si sta prendendo per il c... (e a farlo non sono di certo gli immigrati).

Aspettavo e speravo in un tuo commento.
E' arrivato e non mi ha deluso.
Condivido ogni parola, anche virgole e spazi.

Sono in sintonia. Qui non si può parlare di politica, ma ahimé è anche una questione politica. Ogni governo, una volta eletto, da sempre, ha una linea che diffonde e dà rilievo a certe cose piuttosto che ad altre. Una buona parte degli italiani ha scelto, votando, queste linee. (Il voto va rispettato...) E ogni governo ha in mano i mezzi di comunicazione di massa, l'autorevolezza del comando. Ovviamente i cittadini non sono pecore, scelgono, hanno le loro idee, ecc. ma se l'educazione alla tolleranza fosse la priorità del governo, della scuola, dei mass-media, allora qualche cittadino, magari, pian piano, potrebbe cambiare idea o almeno provarci. Ma attenzione: l'egoismo, il terrore di perdere qualcosa, il timore del diverso sono sempre in agguato.

Purtroppo sono sempre in agguato.
Come diceva @anedo è un problema culturale ed una linea politica piuttosto che un'altra hanno la capacità di risvegliare o meno quell'animo fanrazzista terrorizzato dal diverso.

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