Serial Quote Of The Day #02 - Homeland s07ep12

Con la dodicesima puntata, Homeland conclude la sua settima annata e lo fa in grande stile abbinando a tanta azione e tensione una serie di scene e situazioni che sfidano l'attualità e lanciano nuovi orizzonti nella speranza di una nuova alba sulla democrazia statunitense e le sorti dell'umanità tutta.

Una puntata coraggiosa, senza schemi, fuori dagli schemi e che anche nel contesto narrativo in cui si colloca riesce a conferire una forte virata verso rotte diverse. Una saggezza nel saper leggere la contemporaneità che poche altre serie anno.

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E cosi la serie si congeda per bocca della controversa ma integerrima presidente Keane, che nel suo messaggio alla nazione, andando completamente a braccio e facendo parlare il cuore recita:

 For over 200 years we have had an angel on our shoulder in this country. Lately, I’ve been wondering where she’s gone. Look around, we’re in trouble. Our democracy is, and it is not Russia’s fault. It is ours. We are the ones killing it. When we think of democracies dying, we think of revolution, of military coups d’état, of armed men in the streets, but that’s less and less how it happens anymore. Turkey, Poland, Hungary, Nicaragua, the Philippines. The democracies now die when we’re not looking, when we’re not paying attention…the end arrives slowly, like twilight. And at first, our eyes don’t notice.I spent much of the afternoon with Vice President Warner, who I have come to know as a deeply honorable and decent man. [At this point in her speech, Wellington looks back at Warner, only to find that Warner’s left the room.] He and I agree… [This country is] locked in an existential conflict over race and identity and culture. The signs are everywhere and flashing red. Something must change. Something bold must be done. I don’t pretend to have all the answers, but I do know I have become part of the problem. I open my mouth and half of you hear only lies. That’s not only unacceptable, but unlikely to change anytime soon. No single leader can save a democracy, but without a leader you can trust, no democracy can be saved. 

Un messaggio forte, sensazionale che viene da una donna che per difendersi, per difendere la democrazia stessa ha dovuto ricorrere a metodi estremi, quasi fuori dalla legge, lo ha fatto perchè ferita ma senza perdere la bussola e in quest'ultimo sussulto prima delle sue dimissioni vuole sfidarci, sfidare tutti i cittadini a fare la propria parte, a unire anzichè dividere e mettere da parte tutti le folli istanze che ci dividono.

Homeland dopo 7 anni riesce ancora a generare tutto ciò, lo fa perchè ha saputo cambiare senza snaturarsi, restando sempre attuale nonostante gli anni passassero. Uno dei più bei finali di stagione degli ultimi anni, l'ultimo finale di stagione di Homeland visto con con l'ottava stagione la serie chiuderà definitivamente i battenti.