Inside NBA Playoff: Western Conference

in #ita6 years ago (edited)

Dopo aver analizzato la Eastern Conference nei giorni scorsi ( qui trovate il post) passiamo ad una rapida ma spero esaustiva carrellata sulle 8 protagoniste dei playoff NBA 2018 ad Ovest.

Quest'anno l'equilibrio ha regnato sovrano con 2 squadre una spanna avanti a tutti e 7 squadre racchiuse in sole 2 vittorie di scarto. Questo livellamento ha fatto si che la lotta per il fattore campo e per l'ultimo posto disponibile per l'accesso alla post season sia stata appassionante e bollente fino all'ultimo secondo dell'ultima partita di regular season. A farne le spese sono stati i Denver Nuggets del serbo Nikola Jokic, che si sono dovuti arrendere all'overtime dell'82esima gara di stagione contro i Timberwolves di coach Thibodeau. Qualche gara prima erano stati i Clippers di Gallinari ad alzare bandiera bianca, dopo una stagione vessata dagli infortuni della maggior parte del roster e dalla separazione da Blake Griffin poi e Chris Paul prima.

Per i Los Angeles Lakers ottima stagione di transizione e testa al 2019 dove si spera di affiancare ai giovani Kuzma, Ingram e Ball qualche stella. Suns e Kings alle prese con la solita ricostruzione, mentre per  Mavericks e Grizzlies stagione da dimenticare e speranze riversate nella prossima lottery draft.

Houston ha stabilito il nuovo record di franchigia per vittorie, staccando abbastanza clamorosamente i campioni in carica di Golden State. Gli uomini di D'Antoni sono accreditati come favoriti al titolo ma occhio agli uomini della baia che ai Playoff sono soliti scatenarsi e dare sfogo a tutto il loro talento e velocità.

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Portland è stata una vera sorpresa riuscendo a raggiungere un inatteso terzo posto e guadagnando il fattore casa contro gli ottimi Pelicans privi della stella Demarcus Cousins ma con un monociglio Davis in forma smagliante.

Oklahoma non ha fatto il salto di qualità atteso ma con un quarto posto in conference avrà dalla sua il fattore campo con gli incredibili Utah Jazz di coach Snyder, squadra terribile e organizzata che non ha risentito dell'addio di Gordon Hayward in estate. A completare il quadro i soliti San Antonio Spurs che nonostante abbiano giocato solo 8 gare con Kawhi Leonard e con un roster sempre più invecchiato sono riusciti a resistere agli assalti di Denver.

Ma vediamole nel dettaglio queste 8 meravigliose squadre.

Houston Rockets

Il secondo anno di coach Mike D'Antoni è stato da incorniciare. Squadra veloce, basata sul fast shoot e la regola dei 7 secondi al massimo palla in mano e poi tiro a canestro. Quello che non ci si aspettava era vedere il team cosi aggressivo nella metà campo difensiva. La scommessa CP3 ha pagato dividendi altissimi, mettendo a tacere chi vedeva incompatibilità tra James Harden e il playmaker ex Clippers. E proprio Harden dovrebbe essere eletto nei prossimi giorni MVP della stagione regolare. Un titolo meritatissimo in un'annata che ha visto sua maestà Lebron James giocare il suo basket migliore di sempre in regular season (e scusate se è poco), Russel Westbrook infrangere numerosi record, Irving giganteggiare, Lillard e Davis dominare. C'è grande attesa per la squadra texana. Battere Golden State ai playoff sarà impresa titanica nonostante in regular season il gap sia stato a favore di Houston. Obiettivo minimo finali di conference facili. Il sogno però si chiama anello.


Golden State Warriors

Batterli sembrava impossibile ad inizio anno. Oggi l'impresa sembra più fattibile. Ma se ad est è difficile individuare qualcuno in grado di contrastare gli uomini di Steve Kerr ad ovest la situazione è molto diversa. Il primo turno con gli Spurs dovrebbe essere una passeggiata a causa delle numerose defezioni degli speroni. A partire dal secondo turno le cose potrebbero complicarsi ma non molto con i Pelicans avversario battibile. In finale, ponendo Houston come avversaria ci saranno scintille. Le 2 squadre più belle della NBA si giocheranno la gloria e la possibilità di portare l'anello a casa. Vedo GSW favorita, i 4 tenori se in condizione sono infermabili (chiedere a Cleveland), possono steccare un paio di partite ma difficilmente ne perderebbero 4. La sfida abbia inizio.


Portland Trail Blazers

Damien Lillard si è superato quest'anno. Una sequela di superprestazioni che spesso han fatto la differenza fra una vittoria e una sconfitta. Ad accompagnarlo un enorme CJ McCollum con il quale Lillard compone probabilmente la coppia di point guard più forte dell'intera NBA (Splash Brothers permettendo). Post All Star Game anche Jusuf Nurkic ha iniziato a carburare attestandosi su livelli eccellenti. La second unit è parsa più in palla rispetto al recente passato ma resta l'anello debole del team. Squadra solidissima Portland ma che nelle prime 2 gare ha dovuto piegarsi allo strapotere di Holiday e Davis. Qualificazione ormai quasi compromessa ma resta una stagione da favola che a Portland ricorderanno.

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Oklahoma City Thunder

In estate il GM Presti aveva premuto sull'acceleratore portando ad Oklahoma sia Carmelo Anthony che Paul George. 2 assolute star da affiancare all'irrefrenabile energia di Russel Westbrook. La discontinuità l'ha fatta da padrone con Westbrook che ha comunque rubato la scena ai 2 compagni e spesso trascinato la squadra fuori dal tunnel nei momenti più bui. In gara singola i Thunder sono devastanti se in serata ma sembrano poco rodati e soffrono terribilmente nei minuti in cui i big three tirano il fiato. Il supporting cast è assolutamente inadeguato e spesso, purtroppo per loro, è quello a fare la differenza. Superare lo scoglio Utah sarebbe di per se un gran risultato per quello che abbiamo visto nelle 82 partite stagionali. La qualità del terzetto Anthony-George-Westbrook riuscirà a prevalere sull'organizzazione dei Jazz?


Utah Jazz

Ed ecco la squadra più soprendente della lega. Nell'anno in cui i 76ers sono esplosi, Portland ha meravigliato e Boston ha saputo reinventarsi 3 volte causa infortuni senza perdere convinzione è forse a Utah che abbiamo assistito al miracolo più grande. Una squadra senza Hayward e Jeff Teague e con pochissimo appeal ha rinunciato a stravolgersi, non ha cercato nomi altisonanti ma ha puntato forte su Ricky Rubio mettendolo finalmente in condizione di essere dominante, ha cercato il riscatto di Favors e ha pescato alla 13esima scelta la steal of draft, quel Donovan Mitchell capace di infrangere record su record nel suo anno da rookye e che se dovesse non vincere il premio Rookye of The Year sarebbe solo a causa della concomitante esplosione di un predestinato come Ben Simmons. A metà stagione Utah era fuori abbondantemente dai playoff e falcidiata da infortuni fra cui quello di uno dei migliori difensori della lega, quel Rudy Gobert sempre più in tenuta da All Star. Qualunque squadra avrebbe mollato e pensato alla lottery 2018, coach Snyder ha convinto tutti che il miracolo era possibile. Qualche mese dopo Utah si gioca la semifinale da quinta in classifica e con ottime possibilità di soprendere i talentuosi Thunder.


New Orleans Pelicans

A New Orleans si è scritta un'altra bella favola di questa meravigliosa annata di basket. Quando la coppia di lunghi più devastante della lega sembrava aver trovato la giusta alchimia è arrivato il destino a portare via in barella Demarcus Cousins e spedirlo in infermeria per un anno. Addio sogni di gloria. O almeno cosi credevan tutti, data l'agguerrita concorrenza. E invece Anthony Davis ha smesso i panni del fenomeno e ha indossato quelli del superoeroe portando la propria squadra a vincere partite su partite e dare fiducia ai compagni, nuova linfa che ha investito Rondo e Mirotic ma soprattutto un Jrue Holiday che ha dimostrato di essere meritevole del supercontratto da star firmato in estate. Il primo turno contro Portland sembra ipotecato. Chi fermerà i Pellicani?

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San Antonio Spurs

Un vecchio detto recita "mai scommettere contro gli Spurs". Questo è forse il primo anno in cui mi sentirei di farlo. Non ci sono le condizioni per un approdo alle semifinali. Troppo più forte Golden State, troppo pesante l'assenza di Kawhi Leonard. Aldridge ha vissuto una stagione da All Star, tornando su grandi livelli. Pau Gasol si è dimostrato immortale e molti giovani han saputo trovare nuova dimensione, fra tutti Dejounte Murray. Manu Ginobili ha spesso continuato ha lasciare il segno, poche parole per descrivere la tenacia dell'argentino e Tony Parker non sembra volersi arrendere al ruolo di filler. L'anno prossimo si tenterà una vera rifondazione, per provare a ritornare ai Playoff da protagonisti e non da comparse. Nel frattempo la qualificazione a questi playoff è sembrata essere comunque un gran risultato viste le circostanze.


Minnessota Timberwolves

A metà stagione Minnie sembrava essere la terza incomoda ad Ovest. Tutto sembrava girare alla grande, con Jimmy Butler star tra le star, Teague a dare ordine e Wiggins e Towns a continuare e cementare una crescita tecnica e tattica arrivata al punto di svolta. Tutto troppo bello per essere vero e infatti l'infortunio di Butler ha rotto l'incantesimo portando la squadra di Thibodeau a scivolare fino all'ottavo posto che ha dovuto salvaguardare fino all'ultima giornata resistendo all'attacco di Denver. Missione Playoff compiuta ma contro Houston non ci sono speranze. Rimane la soddisfazione per un ritorno ai Playoff che mancava da tanto ma era lecito attendersi di più.


Non ci resta che goderci le prossime gare e ripeterci che:

I LOVE THIS GAME


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Come sempre articolo curato e ben fatto. Molte nozioni essenziali per entrare in clima play-off sponda west.
Mi hanno sorpreso nelle prime gare i Pellicani che haano lasciato a bocca asciutta Lillard & Co.
Personalmente e come ho scritto nel tuo contest, vedo i favoriti su tutti su questa sponda statunitense i Texani bianco-rossi.
"Chi vivrà vedrà" ed io per vedere meglio mi siedo sul divano!

Pelicans sul 3-0 e incredibilmente pronti alle semifinali. Difficile che Golden State possa soccombere ma mai dire mai a questo punto della stagione.
Vedere Mike D'Antoni trionfare sarebbe una gioia.
Una finale Houston - Cavs poi sarebbe una favola da raccontare.

Bel post complimenti.

Grazie mille!

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