Nessuno ha più voglia di riparare gli oggetti!

Nell'era del consumismo più sfrenato è diventato più facile sostituire che riparare.

Nonostante abbia notato che in città esistano ancora tante offerte di lavoro per artigiani, le attività che si occupano di riparazione sono sempre meno.

È inutile girarci intorno, l'usanza del riparare gli oggetti e usarli per tutti il ciclo della loro vita, sta scomparendo.

Sarà che ho ricevuto un'educazione particolare ma ho sempre cercato di sfruttare ogni oggetto fino a che questo non fosse davvero inutilizzabile.

Inutilizzabile è un parolone, diciamo non utilizzabile per i nostri standard, che forse rende meglio l'idea.

Esistono queste simpatiche scatole giganti che permettono di dare una seconda vita a tanti oggetti.
Queste in particolare sono adatte agli indumenti, ma il concetto è chiaro: anche se credi che qualcosa non ti serva più, ci sarà sempre qualcuno a cui potrebbe servire e che ne farebbe uso in qualsiasi situazione.

Non mi vergogno di dire che il ciclo dei miei indumenti non è breve.
Una maglia che magari inizialmente era destinata alle uscite, dopo aver perso di qualità (solo visiva), diventa destinata all'abbigliamento da appartamento, successivamente diventa destinata ai lavori sporchi o alle uscite in campagna.

Oppure le scarpe.. Ricordo che ho accantonato le ultime solo qualche settimana fa, hanno vissuto per 18 mesi, con 40 euro ho macinato centinaia di chilometri, ma non sono morte.
Adesso sono in una scatola, pronte adessere utilizzate per i lavori sporchi o, qualora dovessi vedere che davvero non mi servono, per una semplice donazione che può essere d'aiuto per molti.

Con questa piccola riflessione spero di aver reso l'idea.
Prima di gettare qualunque cosa, è opportuno pensare se questo qualcosa possa ancora avere una sua utilità nella società, non solo per noi, ma per chiunque.