Rinasco da *Nessuno*

in #ita6 years ago (edited)

Con questo post partecipo al contest di @fulviaperillo, che ringrazio per la splendida idea.

Il tema della rinascita ha spesso accompagnato la mia vita, aprendo e chiudendo capitoli e paragrafi in maniera più o meno intima, più o meno evidente, più o meno importante. Ad esempio, il 9 gennaio 2011, cui accenno nel mio post di presentazione, è stata per me una rinascita così cruciale da aver diviso in due metà la mia vita, creando la me di prima e la me di adesso; ma è troppo lungo e pesante quel giorno, e non ne parlerò oggi.
Oggi ricorderò invece quella piccola rinascita che ha segnato per me l’inizio dell’età giovane-adulta: l’ingresso al liceo.

Nata in un piccolo paese dell’entroterra siciliano, ho frequentato le scuole elementari e medie insieme ai bambini del posto. Sono sempre stata “diversa” dai miei coetanei, nel bene tanto quanto nel male, ed i bambini questo lo sentono, non sanno spiegarselo ma in maniera innata si difendono dal diverso. Fin dalla prima elementare, quindi, sono stata “isolata e presa in giro”, per usare termini non troppo forti. Probabilmente oggi qualcuno lo chiamerebbe piuttosto bullismo.

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Non parlo di pestaggi, furti, ricatti o angherie gravi, per fortuna; quello che ho subìto è stato più una sottile tendenza ad isolarmi e denigrarmi qualunque cosa fossi o facessi. In effetti, un bullismo psicologico. I primi due anni di elementari, perché andavo male a scuola. I successivi tre, per il motivo opposto: ero “la prima della classe”. Alle medie, perché oltre ad essere la migliore ero pure cicciottella (né più né meno di tante altre mie compagnette di classe dell’epoca). O perché ascoltavo Beethoven. O perché leggevo in un mese quello che la mia intera classe messa insieme leggeva in un anno.

C’è sempre un motivo per essere presi di mira, isolati, denigrati, ghettizzati. E ti senti inesorabilmente senza scampo, perché in un piccolo paese dove ci si conosce tutti si può fare poco, non si può nemmeno cambiare scuola, perché non ce n’è un’altra, ed i genitori ed ancor di più gli insegnanti minimizzano ogni cosa, giustificando tutto dietro il “su' cosi de’ carusi (sono cose da bambini) e tali devono restare”, perché se i “grandi” s’immischiano diventa un fatto grave, perché, perché, perché… e intanto io soffrivo, al punto che piangevo ogni singolo giorno perché non volevo più andare a scuola, imploravo mia madre di non mandarmi più.

Non so quando, però, iniziai a pensare alla scelta delle superiori. Optai, senza quasi nessuna esitazione, per il Liceo Classico di un paese vicino, una scuola severa, con professori vecchio stampo (alcuni erano stati insegnanti di mia madre; dopo il mio diploma sono andati tutti in pensione entro un paio d’anni, e ho detto tutto), in cui correva voce che “se prendevi 7 eri un genio”. Una scuola accuratamente evitata da quasi tutti i miei compaesani. Perfetto. Questo, unito all’amato studio del mondo greco e romano, delle lingue antiche, della storia e della filosofia, la resero la scuola perfetta per me.

Mi aggrappai a quella speranza lontana, finché finalmente iniziai il quarto ginnasio.

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Che meravigliosa sensazione di libertà!
Compagni nuovi, insegnanti nuovi, ed io: una lavagna bianca. Ero nessuno, finalmente,e potevo decidere io chi e cosa e come essere, senza aloni, senza un pregiudizi, senza condizionamenti.

Era la mia piccola rinascita.
Sono stati anni duri, pieni di sacrifici quotidiani: due ore al giorno di autobus, montagne di compiti, verifiche ed interrogazioni quotidiane. Eppure non ho mai fatto qualcosa con altrettanto piacere come quella scuola. Ogni giorno mi svegliavo felice, non vedevo l’ora di andare. Ho avuto insegnanti fantastici, una classe stupenda, ho conosciuto l’amicizia, l’amore, il divertimento spensierato ed ancora innocente dell’adolescenza. E’ germogliata lì, da quelle ceneri, la giovane donna che sono adesso, e che conserva di quegli anni alcuni fra i più preziosi e dolci ricordi della sua vita.


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Grazie per la partecipazione!

Grazie a te per la proposta!

rinascere grazie allo studio è davvero cosa molto positiva

Grazie per il commento!
In realtà, forse non mi sono espressa abbastanza bene... non è stato tanto lo studio, a farmi rinascere, sebbene amare ciò che studiavo abbia costituito una fetta importante di quel momento. E' stato proprio il tabula rasa, la sensazione di ricominciare da zero, senza portarmi dietro il carico di chi ero, chi erano i miei genitori, come venivo trattata e perché. Nuova scuola, nuova vita. Chi sono, l'ho costruito in un posto nuovo, con fatica ma con orgoglio a partire da quel momento.

Bello... la scuola a volte può diventare un vero e proprio incubo ma sono felice del dopo, che ti sia trovata bene.

Un saluto❤️

E' vero, la scuola può essere un inferno, ma ho scoperto che è un'esperienza comune a moltissimi che almeno uno dei tre cicli (elementari-medie-superiori) venga vissuto in modo pessimo...questo mi consola un po', ridimensionando i miei ricordi stessi.
Grazie del passaggio :-)

Cara @piumadoro, come te vengo dalla Sicilia e quello che racconti è pane quotidiano giù..non so perchè ma sembra a volte che al sud i bambini siano più ignoranti di quelli del nord...forse perchè i genitori giù sono più faciloni, si preoccupano poco dei sentimenti dei bimbi, o forse perchè devi fare buon viso a cattivo gioco per non fare brutta figura...fatto sta che a rimetterci sono sempre i bravi bambini che volente o nolente queste vicende li segnano. Fa piacere che ci sia stato il tuo momento di riscatto, di rinascita...prendiamo il lato positivo...quello che ti è accaduto ti ha reso la persona che sei oggi...
Complimenti per il post e soprattutto per aver trovato finalmente il tempo di scrivere i tuoi post e non solo leggere quelli degli altri!

Innanzi tutto grazie cara @bariski per il tuo graditissimo passaggio. É stato bello conoscervi e conoscere (una parte di) Steemit tramite i post, interagire e chiacchierare, ma é bello anche mettersi in gioco.
Io non credo che ci siano differenze nei bambini o nei genitori del nord o del sud, credo piuttosto che sia facile dare poco peso, per indolenza o vergogna, ad episodi che agli occhi di un bambino sono invece enormi. Io ho reagito, e sebbene tutto questo sia ormai solo un ricordo di molti anni fa, le piccole cicatrici rimangono sempre e ritornano nella persona che sono oggi.

Il bullismo è sempre esistito e oggi sembra sia maggiormente identificato e arginato.
Sono contenta della tua preziosa rinascita 😊

In realtà ci sono tantissime piccole forme di "bullismo" per delle creature indifese come dei bambini. Basti pensare al lavaggio del cervello sulla magrezza in alcune scuole di danza, o episodi poco gravi a scuola,che però condizionano lo sviluppo del bambino ed il suo carattere. Sono stati fatti tanti passi avanti, per fortuna. Grazie per il tuo passaggio!

Sono molto contenta di sentire che la scuola, e in particolare il liceo classico, ti abbia dato tanto. Molto dipende dal contesto, certamente, ma spesso è necessario lasciare una porta aperta all’accadere delle cose. Forse era il tuo momento giusto 😉

Sono proprio d'accordo con te: non è stato quel particolare indirizzo scolastico (per quanto amato), piuttosto che altro, ad avermi aiutata, e se si è capito questo mi sono evidentemente espressa male. Dici bene tu, quando dici che il mio stato d'animo differente, unito ad una situazione favorevole ed a persone nuove in un contesto in cui sentivo di poter ricominciare una vita felice, mi hanno portato a transitare indenne dal difficile momento dell'adolescenza.

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