Articolo interessante, scorrevole e godibilissimo... tuttavia andrò in parte controcorrente.
Sento spesso dai miei nonni (un po' meno dai miei genitori, tuoi coetanei) favoleggiare sui bei tempi andati della tv, quando c'era un solo canale che funzionava due ore al giorno, Carosello per la pubblicità e la scala di grigi per esprimere le emozioni.
Oggi di canali ne abbiamo migliaia, "gratis" (più o meno) e a pagamento. E poi c'è internet, con youtube, lo streaming, Netflix, Amazon Prime. Un mondo in grado di risucchiarti ed in un attimo divorare molte ore del tuo tempo migliore. Resa consapevole, a mie spese, di questa lezione, io quasi non accendo più tv e consimili. Cosa difendo, allora, della mia epoca? Molto: Grazie alla vasta scelta posso adattare contemporaneamente il mio gusto/i miei interessi+il mio stato d'animo+il tempo che ho a disposizione per vedere miratamente ciò che desidero (e che magari ho registrato già) e non "quel che passa il convento". Oppure posso scegliere di fare dei mezzi di comunicazione, a mio piacere e col mio comodo, degli strumenti di studio, lavoro, informazione comparata, aggiornamento o anche solo di svago costruttivo. Cosa cambia rispetto ai tempi passati? Ci vuole uno sforzo in più per cercare cose di qualità, sforzo che ovviamente prima non era richiesto per l'imposizione di uno standard uguale per tutti (o di poche cose fra cui scegliere), livellato e poco attento alla nicchia di gusto differente. Tutto questo a volte mi fa sentire persa in un oceano, fluttuante nell'universo infinito, però poi anche nel vuoto mi oriento e non posso che apprezzare l'epoca in cui vivo.