8° Etna Comics 2018 ovvero un pomeriggio di magiasteemCreated with Sketch.

in #ita6 years ago (edited)

Questo fine settimana, dal 31 maggio al 3 giugno, si è svolto a Catania “L’8° Festival internazionale del fumetto e della cultura pop”.

Ritrovandomi per la prima volta priva di incombenze universitarie imminenti (leggi: esami, tesi, lauree ed altre scocciature), mi sono concessa la libertà di far squagliare serenamente il mio pomeriggio partecipando a questo evento, che avevo sempre guardato da lontano coi lucciconi agli occhi.

Varcata la soglia del centro fieristico delle Ciminiere (ingresso 10€), mi sono immersa in un magico mondo parallelo, fatto di frenetica allegria, migliaia di fantastici cosplayers, disegnatori, manga, fumetti ed aree giochi. Le Ciminiere, grazie alla loro posizione frontemare ed alle dimensioni del centro, hanno fatto da eccellente cornice per l’allestimento dei numerosi padiglioni, che ho impiegato varie piacevoli ore a visitare.
Coi miei abiti da babbana mi sono imbattuta in plotoni interi di soldati di Guerre Stellari, ninja del villaggio della foglia, supereroi della Justice League, maghi e streghe a caccia di Voldemort, marinai della ciurma di One Piece, guerriere combattenti in nome della luna e tantissimi altri meravigliosi costumi di cui spesso, ahimè, non ho riconosciuto il riferimento, mannaggia alla vecchiaia.

Il clima generale, complice una splendida e calda giornata, era davvero bello, e mi sono ampiamente goduta tutti gli allestimenti, fra i quali delle discrete ricostruzioni di scene famose di Harry Potter, dal negozio di bacchette Olivander, alla prigione di Azkaban, al binario 9 e ¾ con tanto di carrello incastrato a metà nella parete con cui scattare foto ricordo.
Gli amanti dei video giochi, poi, avevano un intero piano dedicato, dove sono state messe a disposizione numerose piattaforme e computer per sfide all’ultimo bit. Facendo una fila di oltre mezz’ora era possibile provare anche un gioco in realtà virtuale che sembrava davvero accattivante, ma fare la fila (ed una pessima figura) non mi andava, quindi ho rinunciato. Comunque per le schiappe nostalgiche della mia età, è stata allestita una stupenda sala vintage, la Retro room, dove per un euro si poteva giocare per 20 minuti con tutto quello che c’era a disposizione, dalla Commodore 64 al Nintendo, da Tekken a Super Mario.

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Non sto qui ad elencare tutte le mostre, attività, spettacoli organizzati poiché mi sembra ridondante.
Ho trovato tuttavia meraviglioso il contatto diretto con i disegnatori ed i fumettisti di tutta Italia, che mettevano in mostra ed in vendita le proprie tavole e che erano disponibili anche ad eseguire alcuni lavori su richiesta in estemporanea.
Ovviamente il merchandising in queste ricorrenze è sempre predominante, ma non l’ho trovato tanto invadente quanto nell’unico altro Comicon a cui ho partecipato, mio solo termine di paragone: il XXII Salón del Manga 2016 di Barcellona.

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Esempio di merchandising

Rispetto a quello di Catania, dedicato in maniera più generica al fumetto ed ai (video)giochi, quello era incentrato molto di più sul Giappone ed offriva numerosissime attività organizzate in collaborazione con l’ambasciata giapponese, come le lezioni di Haiku, di Shodo, di arti marziali, di vestizione di Kimono ed una stupenda mostra di decine di esemplari di bonsai. Partecipare ad alcune di queste attività mi ha fatto sentire molto più coinvolta e partecipe, ed a mio parere un po’ mancava a Catania questo aspetto di scambio col pubblico, sebbene siano state organizzate varie altre attività come il karaoke o le gare di ballo sul palco.
Deludente, molto deludente, l’area food, dove tutto era precotto e ti vendevano il ramen istantaneo da supermercato (esatto, quello a cui si aggiunge l’acqua bollente ed è pronto) al prezzo di quello buono appena fatto. In questo Barcellona vince e stravince, con la sua enorme varietà di stand di ogni genere, ramen, mochi, curry, e tutto ciò che si può desiderare.

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Collage di foto del Salon del manga di Barcellona

Unica cosa originale da segnalare è la presenza di un Maid Cafè all’interno del padiglione principale, che per chi non lo sapesse è uno di quelle caffetterie in cui le cameriere, vestite con una divisa particolare, si comportano con atteggiamenti ammiccanti, oppure coinvolgono il cliente in giochi o altro. Per mancanza di tempo non ho avuto la possibilità di entrare, tutto non si può fare: magari mi rifarò l’anno prossimo…mi sembra un’ottima scusa per tornare!

Non sono una gran fotografa, e preferisco vivere le cose che accadono piuttosto che immortalarle, quindi mi ritrovo solo poche immagini a disposizione, che comunque sono di mia proprietà, scattate con Microsoft Lumia 640 XL.

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Io ho un DyD e Brochure autografati da Sclavi in persona, reliquie sacre.

Davvero? Che fortuna!

37 secondi di fila, onestamente su certe cose ci arrivo prima.
Oggi servirebbero 3 ore per averlo magari.
Di contro ho smesso di comprarlo, il prezzo è completamente commerciale.
Ha perso molto del suo senso iniziale, ora è puro marketing.
E ci tengo a precisare, non è un ragionamento social comunism.

Dyd era altro, ora è un fumetto come gli altri.

Ho notato esattamente la stessa cosa! Quando ero piccola non lo compravo assiduamente, ma quei numeri erano stupendi ed originali, le storie intense ed articolate, i personaggi coinvolgenti ed i disegni ultra-curati. Rileggerli per goderne ancora era un obbligo morale! Ultimamente (una decina di anni) ho comprato numeri sporadici e poi ho smesso perché ho riscontrato proprio questo decadimento verso il popolare di quella qualità che era ciò che invece un tempo mi dava piacere, a favore dell'esaltazione di elementi copionali: l'avventura con una bella donna, l'elemento horror declinato in chiave morbosa e qualche squallida battuta di Groucho.

Eccolo il mio tesssssssssssssssssoroooooooooooooo

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Originalissimo, ho quasi tutti i numeri (originali) da 1 a 238
Poi come ti dicevo, ho smesso di collezionarli.

Che bello... quello qui a roma ormai fa ridere....

Non ho mai partecipato, ma immagino che, dopo tanti anni, come dicevo en passant riguardo a quello che ho visto a Barcellona, si riduce l'elemento entusiasmo genuino a favore magari di una migliore organizzazione ma di taaaaanto, tantissimo merchandising, che arriva a ricoprire oltre la metà dell'area espositiva a disposizione. Speriamo questo non succeda a CT, dove, se programmi una vacanza in Sicilia, ti invito a partecipare!

Se dovessi riuscire vengo volentieri!!

Bellissimo, l'ho visitato anche io. L'Etna Comics è un evento da non perdere!

Ed io sono 8 anni che invece me lo perdo! Quest'anno, però, non me lo sono lasciato sfuggire! Grazie del passaggio! ;-)

Non sapevo nemmeno della sua esistenza!!!!! Ormai da anni vado al lucca comics, e un anno sono andata anche a quello a Roma e a quello nuovo di Firenze! Sono 10 anni che non torno in Sicilia, un evento del genere potrebbe invogliarmi!
Grazie del post!

Why not?! Hai un anno di tempo per organizzarti! Io, al contrario, ogni anno rimando il favoloso Lucca Comics all'anno dopo...prima o poi dovrò vincere la pigrizia!

:) eh magari ci incontreremo nei due eventi :)
Ho il vantaggio che lucca é a poche ore da casa :)

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