Foglie cadute

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Quanto rumore fa la memoria?

Il dolore fa rumore. Esplode, non si cura di chi o di cosa, non si cura del luogo o dell'opportunità. Il dolore, per progetto, deve compiere il suo ruolo. E sarà clamoroso.

La colpa è guardinga. Se scoperta risponderà in maniera inattesa, sarà patetica o orgogliosa, sarà silente o rumorosa.

La memoria non fa rumore. La memoria è inequivocabilmente figlia di colpa e dolore. Ma nonostante la genesi sarà sempre chiusa in se stessa, in noi stessi. I luoghi della memoria saranno sempre silenziosi, atti a nascondere o a generare colpe che sono tali anche se non sono nostre.

Il Museo Ebraico di Berlino lavora proprio su questo piano, prima ti estranea con ambienti completamente inadatti all'uomo, per poi condurti nella sala “Foglie Cadute”. Sala dove si può camminare sopra delle facce in acciaio. Migliaia di facce. Sia che si porti rispetto, non entrando nella sala, che la si attraversi il rumore che si percepisce è forte ed enfatizzato dallo spazio enorme.

Salire su questi pezzi di metallo che rappresentano le vittime delle guerre, significa farli urlare, significa fargli far rumore. Un rumore che noi sentiremo bene, un rumore fastidioso che non ci toglieremo dalla testa facilmente. Ma anche un rumore che, come la colpa, resterà chiuso nelle mura di questo museo, o della nostra memoria.

La memoria non fa rumore.

Foto e video di mia proprietà.

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