Ci vuole un po' di coraggio - pensieri sparsi

in #ita7 years ago

La verità è che c’è una linea sottile tra la felicità e la spensieratezza.
Ad oggi mi ritengo una persona felice. Non sempre, ma abbastanza. Al pensiero delle cose belle che ho, delle persone intorno a me, delle cose che faccio ogni giorno.
Ma la spensieratezza? La spensieratezza è quella cosa un po’ più rara da percepire. Nel momento in cui arriva riesci a sentirla, a toccarla, ad annusarla, ad assaporarla. E’ quella cosa che ti fa venire voglia di cantare a squarciagola in macchina mentre guidi; è quella cosa che ti fa venire voglia di abbracciare le persone a te vicine così forte per fargli capire quanto bene gli vuoi; è quella cosa che ti fa venire voglia di correre sotto la pioggia incurante di prenderti un malanno; è quella cosa che ti fa venire voglia di condividere tutto, anche quello che non sei abituato a condividere. Tipo il cibo. Io il mio cibo non lo condivido perché sono una schifosa ingorda e quando le mie sorelle provano a rubarmi qualcosa dal piatto parte in automatico la forchettata assassina. Però ecco, se sono spensierata sono disposta a dividere anche l’ultimo pezzo di cioccolata Kinder. E oh, quanto vorrei essere spensierata più spesso. Una delle cose belle è che quando sono con lui, per esempio, mi ci sento proprio spensierata. Potrei passare le ore a chiacchierare fermi in macchina in un parcheggio a parlare di qualsiasi stronzata ci passi per la testa e sarei felice così. Sarei spensierata così! Un’altra delle cose belle è che quando tengo in braccio mia nipote che mi sorride con l’innocenza di chi non conosce dolore, per esempio, mi sento spensierata anche lì. Alle volte la guardo ridere e piango, e penso che la vita è una cosa bellissima e che io stessa non sono in grado di rendermi conto di quanto sia importante.
Ultimamente mi sono sentita rabbiosa con il mondo, con le persone, con il tempo, con le circostanze. Sentivo i nervi a fior di pelle e l’astio scorrermi per le vene. Sentivo i pugni che si serravano nella speranza di fermare una parola di troppo o una questione inutile da affrontare. Avrei voluto staccare la spina per staccare la rabbia, per staccare i pensieri furiosi… li sentivo ribollire nella testa.
Ieri una persona che mi vuole bene mi ha chiesto se stavo bene e proprio in quel momento ho capito davvero che no, effettivamente non stavo bene. E non stando bene io, danneggio chi mi sta intorno. A ventisei anni suonati ho capito che la mia rabbia negli anni (soprattutto quelli dell’adolescenza, oh quanta inutile rabbia, quanta cattiveria senza motivo) ha danneggiato le persone a cui volevo bene: mi ha resa intrattabile, antipatica, fastidiosa. E realizzarlo mi ha fatto più male di quanto pensassi. Mi ha colpito in faccia come se avessi ricevuto un portone dritto sul muso e m’avesse spaccato il setto nasale. Come ho potuto permettere a me stessa di essere così menefreghista verso chi mi voleva bene? Come hanno fatto a volermi bene nonostante questi comportamenti? Riscattarsi non è mai facile e ancora oggi faccio degli scivoloni ma ci provo. Ci sto provando ad accantonarla quella rabbia. E’ per questo che ho deciso di imparare a vedere positivo, di pensare a cose belle, di circondarmi di persone che non mi ci fanno minimamente pensare alla rabbia e alle cose brutte, alle cose cattive… tossiche. Imparare ad analizzare tutto, di cercare di dare un senso anche alle cose che prima m’avrebbero fatto arrabbiare, che non mi sforzavo di capire. Imparare a perdonare il torto anche quando fa male, anche quando mi sento ferita. Imparare ad essere una Silvia che gli altri hanno voglia di avere vicino.
Ho imparato a credere nelle seconde possibilità, che forse se ci si impegna non dico che si cambia, ma un po’ si migliora. E per le persone a cui vuoi bene, ad un certo punto della vita lo senti che hai proprio tanta voglia di migliorarti.

Ci vuole un po’ di coraggio ad ammetterlo ad alta voce, ma ce l’ho fatta.

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(c) Pinterest

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Verrei saper scrivere bene la metà di te! Davvero, si legge da solo, è scorrevole e melodico il testo, wow!

Grazie mille, davvero! :D

Bellissimo, davvero!
Sembra il cuore a parlare!

Non vorrei sembrare troppo poetica ma lo è. La maggior parte dei pensieri che metto per iscritto viene tutto da testa e cuore (che nel mio caso credo siano una cosa sola perché non riesco ad essere troppo troppo razionale) :P

Mi verrebbe soltanto da dire : continua cosi ;)

… mamma mia @pepina
io davvero penso che tu stia perdendo tempo, cambia professione e mettiti a scrivere h24!!!

La rabbia e le incazzature, se incanalate bene, possono essere costruttive. Possono dare una forza per affermarsi in determinate cose (vedi il lavoro, la carriera, il cercare di farsi valere). La rabbia può essere una molla potentissima. Ma certo non serve a nulla se scagliata verso chi vuoi bene. Forse è solo più facile prendersela con chi sai che non ti lascerà mai, no matter what.
E lo dico solo perché ho provato e ancora provo le stesse cose, spesso e volentieri. E spesso gli scatti di rabbia arrivano a casa, in macchina, quando abbassi le difese e il contegno.
Ma ecco incanalarlo in qualcosa di produttivo può essere la strada giusta :)
La scrittura è un ottimo inizio :D
brava Silvia. Da Silvia!

Grazie mille per il consiglio! Devo davvero imparare ad incanalarla nel lavoro (anche se la maggior parte delle volte è da lì che nasce hahaha) però sì, potrebbe essere un buon punto di inizio per iniziare ad usarla visto che tanto c'è e sta lì.

Ovviamente anche la mia principalmente viene da questo fantastico mondo del lavoro italiano. Quindi è giusto ributtarla lì dentro :D

più che lavoro italiano per me sarebbe stato lavoro in ogni caso, visto che avere a che fare con la ristorazione non è facile penso da nessuna parte :D

Verissimo, ma qui spesso si complica tutto al di là del lavoro, vedi burocrazia e affini e contratti impensabili!

Grazie mille ma davvero, lo faccio solo per scaricarmi la testa da tutte le paranoie e i pensieri che ho nella testa :D

Serve davvero coraggio per 'mettersi a nudo' davanti agli altri..
Lo so sto provando ultimamente proprio su steemit, percheè in ogni post per quanto non si voglia, si lascia sempre un pezzo di se.
Bravissima.

Grazie Ste, vuol dire tanto :) non bullizzarmi troppo Roma però :P

Such maturity for someone so young, it makes you wonder...
Just what did the person go through to grow this much?

upvoted loved it

Thank you, really. It means a lot to me to read comments like this.

thankyou please do visit my blog sometime

I sure will!

Che bello, brava! Soprattutto perchè ti esponi con autocritica e sinecrità agli altri. La cosa tosta da capire è che parte tutto da noi. Il mondo che ci circonda ce lo creiamo da soli. Qualche tempo fa leggevo una metafora che diceva più o meno così:
La felicità è come farsi la pipì nei pantaloni. Solo tu puoi farlo accadere, ma una volta che è successo diventa evidente a tutti coloro che ti circondano. E mentre loro lo possono solo vedere, tu sei l'unico che lo può veramente sentire.

A parte che questa metafora è bellissima (direi che rende veramente tanto, sebbene la pipì non sia una cosa bellissima da vedere sui pantaloni :P) hai ragione. Quello che vogliamo vivere siamo noi che lo decidiamo e dobbiamo imparare che tutto quello che ci capita (o almeno la maggior parte delle cose) dipendono da quello che noi abbiamo deciso di avere nella nostra vita... incazzature (per il nulla) comprese!

Grazie per scrivere col cuore...ne abbiamo tutti un gran bisogno di lasciare andare quello che abbiamo dentro e condividerlo con gli altri. Sei coraggiosa!

Grazie mille :D

La vita è un percorso di crescita e apprendimento, anche la mia adolescenza è stata segnata da parecchia rabbia(che comunque resta con me, sono solo diventato più bravo a controllarla), e in certi periodi anche solitudine, ma come mi dico sempre quello che non ti uccide ti rende più forte. Negli anni ho pian piano scoperto che ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio, male fatto ad altre persone, male che altre persone hanno fatto a noi, e nonostante questo la maggior parte delle persone vuole andare avanti e godere delle cose che formano la vita: una famiglia, amici, studio, lavoro, e via dicendo.

Ci si può soffermare sul decadimento evidente della nostra società e farne un dramma, oppure si può fare del proprio meglio e cambiare se stessi in modo da essere una persona migliore, io per adesso ho scelto la seconda.

Assolutamente d'accordo. E come te credo sceglierò sempre la seconda opzione!

Potrei passare le ore a chiacchierare fermi in macchina in un parcheggio a parlare di qualsiasi stronzata ci passi per la testa e sarei felice così.
Questo, credo, è quello che ricorderemo...un giorno.

Grazie per questo bellissimo post!

Grazie a te per averlo letto! Comunque sì, probabilmente queste piccolezze saranno invece, un giorno, le cose che ricorderemmo meglio.

Un bel pezzo di diario introspettivo. Brava!

Grazie mille! Credo che ne farò un bel po' :D

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