Libertà

in #ita7 years ago (edited)
Questo sarebbe dovuto essere il post di partecipazione al contest del nostro ex compagno di strada (fugace, in verità) @freiheit ma, poiché lui ha abbandonato la piattaforma rinunciando alla sua idea, ho deciso di scriverlo lo stesso. Credo infatti che possa essere utile comunque, anche se non ne riceverò indietro un premio monetario, perché sono convinta che discutere per chiarirsi e per confrontarsi non sia mai tempo sprecato.

Vorrei iniziare il mio post accogliendo la suggestione del nome stesso che il mio ipotetico benefattore aveva scelto su Steemit: Freiheit, il nome tedesco della Libertà. Poi vorrei citare qualcuno che sulla libertà ha scritto una canzone piuttosto nota, almeno a noi più vintage:

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Perché la partecipazione? Perché solo prendendo parte a qualcosa in modo consapevole si evita il rischio maggiore insito nell'esercizio della propria personale libertà, cioè il rischio di ledere quella altrui. Ora, la piattaforma di Steemit è nata in nome della libertà: dai padroni delle ferriere che si intascano gli introiti di miliardi di post quotidiani altrui, dalla censura di qualcuno che non tollera sul suo "Libro" l'immagine di una madre che allatta un bambino e fa passare, invece, foto e video di teste mozzate o di svastiche tirate a lucido per nuove inquietanti parate. Libertà anche dall'immondizia delle pubblicità, che già inquinano gran parte della nostra vita. E inoltre, come tutti sapete meglio di me, tutto è tracciato, impresso per sempre nella sabbia dorata della blockchain, aperto a tutti, alla luce del sole, chiaro come un libro. Un nuovo Libro, in cui più che facce trovi pensieri, riflessioni, alcuni apprezzabili, altri discutibili ma, appunto, nell'esercizio della libertà. Libertà anche di gestire quel gruzzolo che si riesce a racimolare pubblicando i propri contributi. Poi, mesi fa, gli italiani, fino ad allora sparsi ad errare sulla piattaforma, hanno deciso di diventare una comunità, per darsi supporto, per fare squadra, dandosi anche delle regole basiche di convivenza. Perché è quello che fa un gruppo sociale, anche il più semplice, se vuole vivere a lungo e non limitarsi a campare alla giornata. E su questo bastino i post di @thenightflier e di @Bhuz, in cui è chiarito tutto quello che c'è da sapere al riguardo.



Per indole e per educazione io tutto sono tranne un'anarchica, anzi, le regole mi rassicurano, mi fanno intravvedere binari da seguire, mi danno l'illusione che poi tutto andrà bene e che il treno arriverà a destinazione sano e salvo. Oggi, che sono vintage, ho imparato a mie spese che magari bastasse seguire qualche regola per portare il culo dove tanto vorresti: esiste tutto un armamentario di casualità e di controregole che ti fotte il viaggio e non c'è nulla da fare.
Però qui in SteemPostItalia ci diamo una mano perché il viaggio sia il meno scomodo possibile, anche se a @freiheit la cosa non piaceva affatto. Forse per lui la libertà è un concetto più anarchico del mio, ma purtroppo non c'è modo di verificarlo insieme a lui, almeno finché non ricompare.
Come molti di voi sanno, qualche tempo fa ho dichiarato apertamente nella nostra chat su Telegram che il mio SP al momento è molto ridotto, poiché ho deciso di darlo in delega temporaneamente. La mia scelta - sia la dichiarazione pubblica, sia la delega in sé - ha scatenato un dibattito con accenti che francamente ho trovato spesso sopra le righe e che non sto a citare qui perché a mio parere non occorre fare nomi o dare link, sebbene lo stesso riguardo non sia stato usato col mio nome, citato coram populo come esempio di comportamento da stigmatizzare perché contrario alle regole della comunità. Come pochissimi di voi sanno, alle mie latitudini questo non è un periodo semplice, il treno di cui sopra non ha binari rassicuranti a condurlo e spesso mi assale il dubbio che esistano davvero stazioni alla mia portata. Così, avendo messo su un gruzzoletto nei mesi passati grazie a una maggiore disponibilità di tempo e, soprattutto, di serenità, ho pensato che tenerlo fermo a caramellare forse non fosse l'idea più condivisibile. Aggiungo, per chi non se ne fosse accorto da solo, che un'altra cosa per me del tutto ostica è la riflessione finanziaria, al punto che mi rendo conto di sembrare una povera cretina a chi non conosca anche altri aspetti della mia persona. In realtà, credo di trasformarmi davvero in una povera cretina ogni qualvolta mi si chieda di affrontare tematiche economiche che vadano oltre la partita doppia (che gestisco con una certa difficoltà già a casa mia).

Come ho avuto occasione di spiegare a qualcuno che non si era peritato di chiedermi alcuna spiegazione preventiva prima di accusarmi di comportamento asociale, non riesco più a scrivere con una frequenza sufficiente a incrementare il mio SP: quello che considero un bellissimo passatempo in questo momento è un lusso mentale che non trova spazio tra le urgenze della mia vita. Però una cosa la capisco persino io, cioè che, se il mio gruzzolo cresce più velocemente di quanto non farebbe con la pubblicazione di un post a settimana (quando va bene), a trarne beneficio non sarò soltanto io ma l'intera comunità. Inoltre - e vorrei davvero sottolineare il concetto - essere vintage porterà certamente vari segni sul viso e sul corpo dei quali farei volentieri a meno (vd. l'esplicito post di @marcodobrovich), ma offre anche il grande vantaggio della consapevolezza di sé, dei propri limiti e dei propri punti di forza. E dei limiti delle cose.

Ora io, oltre a mettermi nei panni miei, mi metto in quelli dei molti Steemians che per la loro più o meno giovane età non hanno un lavoro fisso e non possono contare su quei pochi ma certi euro che puntuali, ogni 23 del mese, transitano sul mio conto corrente. E che mi permettono di vivere con dignità, anche se i lavori di ripulitura della casa attendono da anni, così come la caldaia che perde e che spero non decida di svegliare i miei condomini con uno scroscio notturno sui loro balconi. Ma se questo dovesse accadere, ditemi, sarebbe contrario alle regole della comunità se io facessi il mio primo power-down per mobilitare qualche centinaio di euro? E chi non ha un 23 o 27 del mese che fa, si lava con l'acqua fredda per non intaccare il suo SP? E' un bel gioco, l'ho già detto, ma è anche un investimento per tutti e credo che nessuno di noi, senza conoscere nulla della vita degli altri, possa ergersi a giudice di quanto gli altri scelgono più o meno liberamente di fare. Io non vedrei alcuno scandalo se a turno decidessimo di utilizzare mezzi leciti e puliti per incrementare i nostri introiti: oggi io voto coi miei 4 centesimi te che non puoi ricambiare subito, ma lo farai non appena torneranno in vigore i tuoi 5 centesimi.

Un'altra delle cose belle della mia età è la capacità di empatia, la voglia di comprendere, che mi ha fatto abbandonare certi accenti da censore che mi caratterizzavano quando ero più giovane. Ma si sa, i giovani vedono tutto o bianco o nero, dividono le cose in giuste o sbagliate, con in più una tendenza a non fidarsi mai del prossimo, a pensare che dietro l'angolo c'è sempre pronto qualcuno che non vede l'ora di farti le scarpe o, quantomeno, pronto a fregarsene di te. In verità non solo i giovani hanno avuto questa attitudine, da queste parti, sulla libertà di gestione degli Steem e la reazione che questo ha provocato in me è stata di bloccare anche quel residuo di creatività che mi restava. Non posso pubblicare un post senza sentirmi in colpa, perché è come se chiedessi qualcosa che non mi spetta, perché mi è stato detto chiaramente che non sto giocando ad armi pari. Quanto dunque alla comunità interessi più lo SP del singolo che la qualità, il contributo pubblico dei suoi post, lo si deduce senza troppo sforzo. Tuttavia ribadisco che non sono qui ad accusare - non ho energie da buttare via - bensì a confrontarmi, perché magari la mia visuale è parziale e limitata...


... e il contributo altrui può aiutarmi ad arricchirla.

Ma il gioco è bello se si ammette che possa valere anche il contrario. Perché i contrari che si incontrano fanno cose belle e mai banali.

Tutte le imagini sono di mia proprietà, scattate con iPhone o con una qualche macchina fotografica, vintage anch'essa.
Sort:  

Ottimo post, honey. Anche io ho trovato sgradevoli e fuori luogo certi post pieni di livore degno di miglior causa...
I principi ispiratori di un ecosistema basato sulla blockchain sono a mio avviso libertà e trasparenza. Tenendoli presenti, credo si sarebbero potuti evitare certi toni da riunione di condominio. Ah, dimenticavo... anche la dimestichezza con l'aritmetica spesso aiuta.

Mi sembra un ragionamento assai sensato. Faccio solo due osservazioni. La prima: non esiste un gruppo umano - sia esso fondato sulla blockchain o sull'amore per gli scacchi - dove non si crei un conflitto. Facciamoci pace. Non ci si capisce, si asseconda una dinamica polemica che pure nutre il narcisismo di ciascuno, perchè più ti incazzi e più sei un/una duro/a. La seconda. Libertà e trasparenza sono splendide prospettive e incantevoli parole. Ma vanno incarnate nei contesti, nelle regole, nelle dinamiche delle interazioni. Sono un lavoro di comunicazione e negoziazione. A meno che non siano solo ispirate al mitico principio del marchese del Grillo "io so io e voi nun siete un cazzo" che trasposto nel piccolo mondo steemit può diventare "io faccio il cazzo che mi pare. Perchè la libertà è questa. E siccome tutti potete vedere che cosa faccio in ragione della piattaforma senza padroni, allora sono, oltre che libero, anche trasparente". E intendiamoci, io non ho proprio nulla in contrario al tuo ragionamento. Anzi. Solo dico: le decisioni vanno gestite, condivise e spiegate (come ad esempio fa questo post). O anche no perchè siamo liberi e trasparenti e non siamo tenuti a condividere e spiegare. Poi però le reazioni ci saranno e, a seconda dei caratteri, potranno essere ottuse, livorose, pregiudizievoli, anche sceme. That's life. Comunque bel post!

Touché 😉 Forse le mie considerazioni potevano suonare arroganti...
Il mio problema è che ho difficoltà con le regole che (a mio avviso) salvano la forma ma non la sostanza... per me dire "Non fate power down, non delegate power" è ideologico e privo di sostanza, invece una regola del tipo "dovete donare 10% di quello che avete alla causa" è pragmatica, efficace e stanerebbe chi (eventualmente) predicasse bene e razzolasse male 😊
Pax.

Se tu mi cerchi per avvisarmi di una decisione che hai preso e per spiegarmela, non sarai proprio l'ultima degli stronzi che si fa gli affari propri e me li impone, io credo. Quindi apprezzo il tuo comportamento perché, anche se non condivido la tua decisione, posso rispettarla grazie al rispetto che ho sentito da te. Se invece, nonostante tutto, ti segno all'indice dei proscritti, la mia reazione si qualifica da sola. That's life too. Basia mille.

Letto.
Sai come la penso.
Qui non mi sento di riparlarne. ...è un luogo ...troppo trasparente ...!! 😜

Infatti non è un caso che gli unici commenti che ho avuto, a parte il giovanissimo sciack, siano di persone che mi conoscono e mi vogliono bene 😘

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