Invito. O la vita nascosta delle cose.

in #ita7 years ago

Ci siamo. Anche quest'anno il nostro concerto di Natale è arrivato e in questi giorni fervono preparativi e prove. Ieri sera, al freddo e al gelo fino alle 23, tra piumini e archetti, abbiamo fatto la generale e, come sempre, tante cose sono andate storte: acustica, logistica, attacchi, cadenze...

Dunque questo post è, innanzitutto, per invitarvi a sentirci fare insieme una musica meravigliosa. Lo so che per molti di voi la Basilica di San Lorenzo in Damaso, nel Palazzo della Cancelleria, è a dir poco fuori mano, però chi fosse a Roma e avesse voglia di passare un paio d'ore in grazia di Dio è il benvenuto.
Il posto, manco a dirlo, è bellissimo, a due passi da Campo de' Fiori, da Piazza Farnese e da Piazza Navona, ma se non lo conoscete date un'occhiata qui:


Non dimenticate che oltre a me (che qui non compaio perché faccio le foto) avrete l'occasione preziosissima di incontrare qualcuno che canta tra i contralti...

Qualcuno che svetta tra i bassi...

Qualcun altro che canterebbe tra i tenori ma al momento è troppo occupato anche per questa attività ricreativa e quindi siede tra il pubblico...

E ci vedrete in grande spolvero, con la divisa d'ordinanza e le perle (Marco no), mica scaciati come sopra (dicasi scaciato in vernacolo romanesco di soggetto abbigliato in modo molto informale):

(qui cantiamo l'immensa Messa in Si minore di Bach, qualche anno fa, e io ho i capelli lunghi in basso a sinistra)



Ed ecco che lo scacio, o scaciataggine che dir si voglia, mi porta all'altro motivo di questo post, che è proprio parlarvi di che cosa significa, almeno per me, fare musica da dietro le quinte. Certo, l'adrenalina del concerto è una droga fantastica, che ti percorre dal centro della testa fino al tendine d'Achille, passando per le frattaglie interne, e pochi musicisti e musicanti sarebbero disposti a rinunciarvi. Anche perché, scongiuri facendo, di solito produce un'efficienza e una concentrazione che non escono mai in prova. Bene, tutto vero.

Però io adoro la vita nascosta delle cose, quello che gli spettatori non vedono perché siedono dall'altra parte. Le persone che fanno musica lasciandosi il resto della vita quotidiana fuori della sala prove, vestite come ogni giorno, perché la musica è parte insostituibile della loro vita:

E poi gli strumenti. Ogni oggetto pensato e prodotto dall'intelligenza umana per produrre un suono, se ci pensate bene, è il trionfo del superfluo, quindi espressione della bellezza fine a se stessa, come ogni bellezza che si rispetti. Io li trovo meravigliosi e commoventi, specie quando li sorprendo momentaneamente soli, senza il loro umano ad applicarvisi:

Mi sembrano come l'altra metà di un essere unico, come i famosi uomini-sfera di cui parla Platone nel "Simposio": per spiegare l'origine dell'amore il filosofo dice che in origine gli umani erano degli interi che poi vennero divisi in due metà dagli dei, invidiosi della loro felicità, e che da allora ognuno cerca per sempre il proprio completamento. Un musicista è un essere completo solo se ha il suo strumento ma, del resto, anche gli oggetti hanno un senso compiuto solo se qualcuno li sa convincere a produrre i suoni per cui sono stati creati.

Tutte le "nature morte" della musica mi suggeriscono questa vita sospesa, qualcosa che c'è anche se non la vedi in atto. Note nell'aria, note nelle mani, note "in maschera", cioè annidate dietro la fronte dei cantanti e appoggiate sul diaframma, note scritte, note discusse.

Per tutti questi motivi e per molti altri che ho illustrato qui e qui, non so come si possa stare senza fare musica.

Eccovi lì, vi vedo che vi state convincendo a darvi al canto. Come no...? Vabbe', vi do ancora un po' di tempo per organizzarvi e trovare un coro, una band, un duo comico per produrvi in gorgheggi di ogni fattezza. Nel frattempo ci vediamo domani sera, anzi ci...

😉🎹 sentiamo! 🎹😉


Tutte le immagini sono del mio iPhone.


P.S. Dalla PiccolaMela - Dio sa perché - non riesco a scaricarle sul pc se non inviandomele via mail. Qualcun altro saprebbe aiutarmi, ché Lui credo abbia cose più urgenti da gestire?

Sort:  

l'angolo nascosto delle cose. Un angolo talvolta bellissimo. A dopo :)

se riesco (e soprattutto se non piove!), faccio un salto!

Dai, che dentro la basilica si sta benissimo :)

#life
TB Joshua : Where there is unconditional love, the wound of one is the wound of all.

Mi hai convinto! 😜

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