CONOSCIAMO I PREMI NOBEL ITALIANI #1 : GIULIO NATTA

in #ita6 years ago

In un vecchio post abbiamo parlato del premio Nobel: come è nato, le curiosità, chi era Nobel e quali italiani hanno ricevuto il premio nelle varie categorie di chimica, fisica, medicina, economia, pace e letteratura. Iniziamo oggi una nuova serie entrando nel dettaglio su ognuno dei "nostri" premiati. Questa serie si incentrerà sulla vita, sulla carriera ed ovviamente sulla scoperta o sullo studio o sulle qualità che hanno contraddistinto i nostri connazionali nel mondo, portandoli alla premiazione a Stoccolma del prestigioso ed ambito premio Nobel.

Oggi parliamo di Giulio Natta, unico italiano a cui è stato assegnato il premio Nobel per la chimica. Fu un ingegnere chimico che ricevette la massima onorificenza nel campo delle scienze nel 1963, affiancato dal collega tedesco Karl Ziegler. Prima però di addentrarci sul motivo della sua premiazione, facciamo un veloce passaggio raccontando brevemente la sua vita.

LA VITA DI GIULIO NATTA

immagine CC0

Giulio Natta nacque il 26 febbraio del 1903 a Porto Maurizio, una delle due parti, l'altra era Oneglia, per cui era divisa la città di Imperia. I suoi studi furono eseguiti a Genova, dove prese il diploma presso il Liceo Classico "Cristoforo Colombo" all'età di 16 anni. Finiti gli studi superiori, si iscrisse al Politecnico di Milano dove scelse la facoltà di ingegneria industriale dove solo tre anni più tardi si laureò in ingegneria chimica, scoprendo la sua passione per la disciplina. Grazie ad una borsa di studio che lo portò a lavorare in un laboratorio chimico in Germania, entrò in contatto con degli studi su macromolecole. Natta si appassionò all'argomento e tornato a Milano iniziò uno studio approfondito sulla struttura cristallina dei polimeri. Negli anni successivi si dedicò all'insegnamento ed alla ricerca, come ad esempio la polimerizzazione della formaldeide. Anni dopo partì per l'America insieme all'imprenditore Pietro Giustiniani per conoscere meglio come l'industria americana stesse facendo dei passi da gigante dopo l'impiego di petrolio. La svolta decisiva Natta la diede dopo aver preso parte ad un convegno scientifico tenutosi a Francoforte conobbe il chimico tedesco Karl Ziegler, che in quell'occasione era un relatore dell'evento. Karl presentò la reazione di Aufbau con la quale era possibile ottenere dei polimeri lineari di etilene. Colta l'importanza della scoperta del collega tedesco, Giulio Natta convinse l'impreditore Giustiniani, a capo dell'azienda Montecatini, ad invitare il Dr. Ziegler per avere una collaborazione. Avuta e ottenuto il pieno accesso agli studi del collega tedesco, Natta insieme a Ziegler collaborano a nuove ricerche correlate, scoprendo un nuovo catalizzatore, ovvero il tetracloruro di titanio, ottenendo il polietilene lineare. Con questo nome magari potrà sembrare una cosa estranea a molti, ma stiamo parlando di plastica, di una tipologia che ancora oggi è la più utilizzata. Natta insieme al suo team sponsorizzato dalla Montecatini arriva ad un certo punto alla scoperta decisiva della vita del chimico: crearono il polipropilene lineare isotattico, ovvero una plastica molto dura. La Montecatini per decenni ebbe il monopolio di questa scoperta e fece conoscere al mondo questa plastica sotto il nome di moplen. Voglio regalare un piccolo ricordo ai lettori più "anzianotti" con questa simpatica pubblicità del Carosello, con il fortissimo Gino Bramieri che sponsorizzava appunto il Moplen. Carosello - Moplen
Questa scoperta portò Natta e Ziegler alla consegna del premio Nobel nel 1963. Giulio Natta morì nel 1979 a Bergamo.

Andiamo ora a conoscere meglio la scoperta che portò Natta al Nobel.

IL POLIPROPILENE LINEARE ISOTATTICO

Isotactic-polypropylene-3D-balls.png

immagine CC0

Nel raccontare la vita dell'ingegnere chimico Giulio Natta, abbiamo visto come la sua carriera, le sue conoscenze e le sue intuizioni hanno fatto si che si arrivasse alla scoperta di questo materiale che negli anni futuri diventò essenziale e di grande uso quotidiano. Infatti con il polipropilene isotattico è possibile fare svariate cose, che possono andare dall'uso casalingo fino all'uso medico. Abbiamo visto come Natta si interessò degli studi e delle scoperte del chimico tedesco Karl Ziegler e come egli fece di tutto per trovare una collaborazione e usufruire dei suoi studi per la ricerca. La conoscenza con Ziegler avvenne intorno agli anni '50 e da qui iniziarono a collaborare. Partirono appunto da ciò che Ziegler aveva scoperto, ovvero come riuscire a sintetizzare polimeri lineari dell'etilene usando l'alluminio trietile come catalizzatore della reazione. Da qui, i due scienziati iniziarono una collaborazione, che li portò al raggiungimento di una reazione, chiamata polimerizzazione Ziegler-Natta, che usava nuovi catalizzatori per ottenere un nuovo prodotto: il polipropilene isotattico. I catalizzatori scoperti erano dei catalizzatori stereospecifici ed erano il tricloruro di titanio (TiCl3) ed il tetracloruro di titanio (TiCl4).

Ziegler_Natta_catal_mech.png
immagine CC0

Per la rezione si parte dal propene. In questa sintesi sono coinvolti un catalizzatore TiCl3 che "ordina" tutti i gruppi -CH3 della catena polimerica mettendoli tutti da uno stesso lato ed un co-catalizzatore, un derivato dell'alluminio, ovvero il Al(C2H5)2Cl. A questo punto vengono a formarsi varie strutture cristalline nella quale il nostro catalizzatore va a sistemarsi. Quella che interessa a noi al fine della reazione è l'alfa-TiCl3, che si presenta con una conformazione dove il titanio è legato a sei atomi di carbonio.

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Il titanio presenta ancora un orbitale libero e successivamente perde uno ione Cl-, presentando due orbitali liberi. Uno lo occupa il gruppo del co-catalizzatore -C2H5. L'altro orbitale libero invece viene occupato dagli elettroni del legame π del propene. Viene a formarsi così un complesso che presenta una conformazione dei metili posti tutti dallo stesso lato. Questa reazione si ripete diverse volte, ovvero si viene a creare un orbitale libero al titanio che viene riempito dal propene. Alla fine si ottiene il polipropilene isotattico.

Immagine2.jpg

Questa scoperta portò alla creazione di un materiale plastico più duro e sicuramente più duraturo. Il polipropilene isotattico portò successivamente Natta e Ziegler al conferimento del premio Nobel a Stoccolma nel dicembre del 1963. Ricordiamo che Giulio Natta è stato l'unico italiano ad essere stato premiato fino ad oggi per la chimica.

Ci vediamo nel prossimo appuntamento!


fonti ed approfondimenti

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e' un post interessante, peccato davvero che continui a copiare da altri siti tipo: http://www.preminattacopernico.it/ E' cosi difficile scrivere le cose a parole tue?

Ciao About, non ho copiato ne fatto spum. Ho usato le due fonti citate. Ho dato uno sguardo al sito che hai linkato e c’è qualcosina di simile riguardo la biografia. Ad ogni modo ripeto di non aver utilizzato altre fonti aldilà delle 2 citate, che ho elaborato e scritto a modo mio. Infatti la qualità delle mie frasi non è certo da scrittore. Spero non venga vista come una “scusa”.

La maggior parte del testo e' originale pero' come al solito ci sono sempre parecchie frasi identiche ai testi originali..io un piccolo voto te lo faccio arrivare lo stesso ma sarebbe stato piu' alto se fosse stata tutta farina del tuo sacco.

Ti capisco perchè comunque se hai trovato frasi identiche il dubbio ti viene, però ti ripeto che non ho usato davvero altre fonti e ne copiato. Ho letto, mi sono informato e poi ho scritto. Ad ogni modo grazie per i consigli e per spronarmi a dare di più. Elaborerò ancora meglio.





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