La crisi dei trent' anni.

in #ita6 years ago (edited)

animal-3363688_960_720.jpgCco creative commons

Si parla di crisi di mezza età, di crisi adolescenziale, di crisi d' identità ma non si parla mai di crisi dei trent' anni. 

Eppure ve lo confermo, esiste! Ed io altri miei coetanei vicini alla trentina la sentiamo tutta. 

Siamo adulti eppure non ci sentiamo ancora del tutto parte della categoria.

Ancora alla deriva, ancora allo sbaraglio, ancora indecisi, ancora a chiederci cosa ne facciamo della nostra vita.

Troppo giovani per arrenderci alle circostanze e troppo grandi per avere grandi sogni e speranze. 

Che fare allora? Abbiamo trent' anni e non ci sentiamo ancora a posto nel mondo, vaghiamo come vagabondi tra un lavoro e l' altro, un corso e l' altro, un rapporto e l' altro. 

Alcuni di noi, più furbi o forse solo più fortunati hanno già un lavoro, una famiglia e una casa. Pochi ma ci sono. 

Altri hanno un lavoro che odiano, molti di noi ancora invece lo cercano un lavoro, preferibilmente non sottopagato.

Ci danno dei bamboccioni non sapendo che per noi bambini grandi c'è tutti i giorni una battaglia, un tentativo di reinventarsi, di emergere in questo mondo pieno di belle parole come flessibilità e contratti dinamici. 

Alcuni di noi hanno famiglia chi per scelta chi perchè si è scordato che esistono i metodi anticoncezionali, siamo una generazione informata ma non sempre utilizziamo tutte le informazioni che ci vengono date. Talvolta scordiamo come proteggerci. 

Altri vorrebbero una famiglia, ma non hanno i mezzi per sostentarsi loro, figuriamoci un figlio, altri ancora non lo sanno, c'è chi vuole figli, chi no, chi vuole sposarsi chi no.

Molti di noi ancora non sanno se è meglio essere soli o in coppia. Molti per fortuna, non si accontentano del primo che capita e attendono il momento e la persona giusta. 

Alcuni di noi vivono con mamma e babbo, chi per scelta, perchè è più comodo avere mamma che lava e stira, chi per forza, gli affitti sono cari e con seicento euro si campa male...Chi perchè vorrebbe di più, chi perchè aspetta, hanno ragione spesso non ci accontentiamo, ci hanno abituato a sognare in grande e noi ci abbiamo creduto, alla bella casa, la tv grande e la macchina all' ultimo grido.

C'è chi ha una casa e ce la fa a tirare avanti con tanti sacrifici a vivere per conto proprio o con un compagno o con le amiche. Tutto marca ikea e spicci per contare la spesa. Ma siamo dei viziati, ogni tanto ci concediamo il lusso di un paio di tennet's al bar con gli amici.. 

Poi ci sono quelli viziati davvero, che ora come allora non hanno idea della vita del resto del mondo, certe cose non cambiano, i ricchi non sentono crisi se non quelle nella loro testa.

C'è chi ancora si chiede se vale la pena vivere qui, tanti prendono un aereo e cercano fortuna altrove, alcuni tornano, altri no. 

Siamo tanti e siamo ovunque e non abbiamo paura di muoverci se necessario, sappiamo prendere un areo, un treno, parliamo più lingue ma ci sentiamo comunque soli, eppure lo sappiamo che il mondo è grande, forse questo ci fa paura. Il mondo è troppo grande e c'è troppe cose da vedere, fare, persone e destini da incontrare, come possiamo sceglierne uno solo? Vorremmo tutto e non abbiamo nulla tranne noi stessi. Non è poco in realtà. Noi siamo qui, interattivi, iperconnessi, guardiamo il nostro smartphone in attesa di un messaggio, una spunta su whatsapp, ma siamo anche quelli che si ricordano a memoria le canzoni delle Spice Girls e come girare con la matita una musicassetta.

Siamo una generazione strana, proiettata nel futuro ma ancorata al passato.
Passato che ci sembrava stabile, sicuro, luminoso, rispetto ad un futuro che ci pare spaventoso e cupo.
Abbiamo perso molte abilità, oggi ad un colloqui diremmo " Le nostres skills sono differenti " e ne abbiamo imparate altre, piu utili?
Non lo so, differenti, flessibili, dinamiche di sicuro.
Siamo diventati talmente flessibili e adattabili che non ci riesce più dire di no a ciò che ci opprime.

Siamo giovani non più giovani.
Siamo consapevoli ma bloccati, sappiamo molte cose ma ci manca la spinta ad usarle.
Noi ci adattiamo, male, ma lo facciamo.
Siamo apparentemente sereni, docili, mansueti.
Ma se ci guardi bene , anche quelli che sembrano avere tutto, siamo tutti impauriti.

Con dubbi, preoccupazioni e la fatidica domanda in testa.

Questa è la vita adatta a me?

Sort:  

Ho 26 anni..e mi ritrovo nel limbo che hai descritto. Sarà davvero questa la vita adatta a me?
Complimenti per le parole dirette ed efficaci che hai usato

Grazie =) Io quasi 30 si vede?? :P

Eh va beh, siamo li.. Non per essere pessimista, ma nei miei prossimi 4 anni non vedo grandi cambiamenti.. O almeno non così grandi da non farmi porre più quella domanda

Mah io guarda ormai sono nella fase " io faccio il che mi garba" poi si vede, al futuro cerco di non pensarci sennò mi tocca piglià lo xanax XD

Ahahhaha condivido questa linea guida :)

A me pare di avere un Dejavu continuo. Come se i passaggi di eta' si ripetano in un susseguirsi di piccole crisi, che pero' ho gia vissuto prima e le domande cambiano ma sono pur sempre simili. Forse io ho la crisi perenne, come uno stato di emergenza che non ti lascia, alcune volte gradevole ed alcune volte angosciante :)

Anche io inizio a sospettare di crisi perenni vedendo nella mia stessa situazione anche cinquantenni e oltre XD

Io ho 25 anni ma per certi versi le domande sono simili.
Ho amiche sposate, amiche con figli, altre che vivono sole e sono indipendenti.
Io cerco di andare avanti giorno per giorno, non ho assolutamente idea di cosa voglio.
Credo che quando arriverò ai 30 sarò più incasinata di ora XD
Belle riflessioni, brava! 😉

Non ci voglio pensare, io vivo da sola anche se indipendente è un parolone visti il mio scarso cash, diciamo indipendente fino a che non dovrò pagare il dentista XD Comunque io tra un mese ho trent anni e in testa una grande confusione ahinoi...

Supereremo alla grande anche questa fase. Siamo donne 💪

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