Da tifoso a .."schifato"
Questo è un post assolutamente insolito e non era programmato, poichè io sono una persona che oggi per il calcio non spende più nemmeno un minuto, con il rispetto per chi lo ama e lo segue.
Figuriamoci dedicargli addirittura un post!
Ormai tutti sappiamo che qui in Italia, non appena viene menzionata la parola "sport", essa viene inevitabilmente associata al calcio.
Il calcio è da sempre lo sport nazionale nostrano (e non solo), lo sport che all'interno di un quotidiano dedicato ha sempre occupato 15 pagine su 20.
Lo sport per antonomasia che ha sempre alimentato passioni, giri di soldi, talenti dai contratti super milionari.
Sono stato un appassionato di calcio in tenera età: primi anni ottanta, il mio idolo assoluto era Giancarlo Antognoni, capitano della Fiorentina: la domenica sera aspettavo "Domenica sprint" per assistere ai servizi delle partite di serie A con gol, azioni principali, sperando di poter godere di una sua prodezza.
E' stato un grande calciatore, una grande persona e tutti a Firenze oggi lo ricordano ancora con affetto.
Foto di proprietà Wikipedia
Ma il ricordo calcistico più bello, che ancora mi emoziona fortemente quando mi capita di riguardare qualche video su Youtube, è senza ombra di dubbio il trionfo della nostra nazionale in occasione dei mondiali di calcio in Spagna:
Undicenne, mentre ero stato promosso all'esame di quinta elementare, la nazionale , contestatissima e in silenzio stampa, si qualifico' al secondo turno miseramente, per differenza reti nei confronti del Camerun: ci aspettavano al varco due mostri come Argentina e Brasile: era il giugno del 1982
Nemmeno un pazzo avrebbe scommesso una sola lira che Argentina, Brasile, Polonia (in semifinale) e Germania Ovest in finale per 3-1 in un Santiago Bernabeu stracolmo, avrebbero capitolato di fronte agli azzurri.
Paolo "pablito" Rossi, fu il capocannoniere di quei mitici mondiali, anche il "mio" Antognoni fu campione del mondo, ma l'immagine simbolo di quel trionfo che ubriaco' letteralmente l'intera nazione in quel torrido luglio 1982 fu l'urlo impazzito di Marco Tardelli, dopo aver segnato il secondo gol ai danni della Germania, nella finalissima.
Foto di proprietà: www.laguidadelcalcio.it
Ho vissuto naturalmente anche la vittoria ai mondiali del 2006, ma per tutta una serie di fattori non provai i brividi e le emozioni di quella del 1982.
Poi, piano piano, con il tempo, sono rimasto deluso da questo sport. Dalle mazzette, dal doping, dagli sponsor e contratti milionari, dal numero infinito di giocatori stranieri che potevano militare contemporaneamente in una squadra italiana (che ormai di italiano non aveva pressochè piu niente) e smisi di seguire partite, gol, trasmissioni televisive (sempre piu in mano ad incompetenti).
E il colpo di grazia fu segnato dalla lettura di alcuni libri scritti proprio da un ex calciatore: Carlo Petrini.
Chi, meglio di lui, poteva sputtanare tutto quello che aveva dovuto vedere e subire durante la sua carriera?
La Kaos Editore ebbe il coraggio di pubblicare le sue opere, nelle quali Petrini non risparmiò niente e nessuno: dal doping, alle partite vendute passando per i vizietti indicibili, quali cocaina e sesso, di molti suoi colleghi.
Ne consiglio due, in particolare:
"Nel fango del Dio Pallone" pubblicato nel 2000
Foto di proprietà https://www.ibs.it
"Calcio nei coglioni" pubblicato nel 2007
Foto di proprietà https://www.ibs.it
La lettura nuda e cruda, sopratutto del primo, mi ha veramente allontanato del tutto dal mondo del calcio, perchè che l'ambiente fosse infestato da marciume non era affatto cosa nuova, ma leggere di particolari narrati da chi li aveva vissuti mi ha permesso di sbirciarlo da "dietro le quinte".
Di recente ho scoperto, grazie a un collega, uno sport "minore" che in Italia non ha lo spessore che si meriterebbe solo perche attorno ad esso non gravitano gli stessi soldi del mondo calcio.
Ma ne parlero' in un prossimo futuro post.
Bel post, condivido in pieno. Da appassionato di sport di squadra il calcio ogni tanto lo guardo ancora, a volte da simpatizzante del Lugano (:D) ma soprattutto per vedere come si gioca. Purtroppo nello sport in generale siamo sempre più lontani da quel fenomeno sociale e di passione che forse esisteva ancora anni fa e sempre vicini a un modello di successo, fama, soldi, vizi.... Ma questi "campioni" dovrebbero essere i modelli dei ragazzi di oggi? Mi hanno incuriosito i libri e lo sport misterioso anche. Spero arrivi presto il post....
Arriva grazie di cuore gentile come sempre Airmatti
Peccato, come sempre la ricchezza dà alla testa!
Ricordo ancora la soddisfazione quando mi recai in libreria per comprare il libro : "Buonasera, mi dia "calcio nei coglioni"! hahahahahahahahahaha
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Anch'io son sempre stato schifato da ciò che gira attorno al calcio, però mi piace un sacco vederlo...e fare il fantacalcio...eheheheheh
Di sport "puliti" ne esistono ben pochi o forse non esistono prorpio, d'altronde lo sport fa parte della nostra società ultra corrotta, ormai non mi meraviglio neanche più!
Belle le riflessioni e i racconti!
Grazie mille, poi in un altro post parlerò di uno sport che non ho praticato ma frequentato da osservatore
Attendo dunque, sono curioso! Provo a indovinare..l'istinto mi dice rugby..attenderò anche di vedere se il mio istinto fa schifo o meno...ahahah
Non è il rugby. La risposta è sbagliata amici ascoltatori (voce di Mike Bongiorno
😂😂😂
Interessante....ho sempre ritenuto lo sport ( intendo i "Big", quale Calcio, ciclismo ecc.). come un amo per le masse col solo fine di poter stracolmare le loro casse e tasche con i loro luridi e corrotti soldi....questo me lo conferma...Grazie...attendo parte 2...
Grazie, hai perfettamente ragione