Ricordo di un'estate

in #ita6 years ago (edited)
Non ricordo esattamente cosa stessi facendo in quegli istanti. Posso presumere che, vista la mia età di allora, e visto che anche allora era il 2 di agosto, probabilmente, alle 10.24 della mattina, ero in spiaggia a fare dei castelli di sabbia o la pista delle bilie. Di solito si prendeva un amico per i piedi, trascinandolo, e il solco lasciato dal sedere determinava la pista, dentro la quale avremmo gareggiato, immaginandoci ciclisti oppure corridori di formula uno. Le bilie, quelle di plastica. Quelle con dentro le effige di Francesco Moser o Giuseppe Saronni. I miei pensieri in quel periodo, come per qualsiasi bambino di sette anni non erano tanti di più.


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Immagine Creative Commons Attribution 3.0: Fonte:Wikipedia
Autore: Prof.Quatermass

Una mia concittadina invece, Flavia Casadei, era già più grandicella e aveva tanti sogni e progetti.
Quell'estate aveva appena finito la quarta liceo scientifico, a pieni voti.
Era brava a scuola e aveva ottenuto delle borse di studio fino a quell'anno scolastico.
Era appassionata di disegno, e quella mattina del 2 agosto 1980, si stava recando a Brescia.
Ad attenderla a destinazione c'era suo zio, e anche un amico di famiglia pittore, il quale aveva manifestato interesse per le opere disegnate da Flavia.
Chissà...forse la ragazza stava immaginando cosa la attendesse l'estate successiva, quella del 1981, quando avrebbe affrontato l'esame di maturità. Quale facolta universitaria avrebbe scelto?

Salì sul treno da Rimini per Bologna, per poi prendere la coincidenza per Brescia.
Nel suo bagaglio, oltre agli effetti personali, anche la cartella con dentro i suoi disegni.
Un bagaglio forse carico di speranze.
E se i disegni fossero piaciuti...e la sua passione fosse diventata il suo futuro lavoro?


E' estate, ognuno ha fretta di raggiungere la propria destinazione di vacanza.
Bologna è uno snodo ferroviario molto importante. Nel capoluogo Emiliano ci sono tante coincidenze di treni per ogni direzione della penisola.
Ma il treno che va da Rimini verso Bologna è in ritardo. Flavia telefona allo zio per avvertire che prenderà la coincidenza successiva, e che ingannerà l'attesa nella sala d'aspetto della stazione.

Ma l'orologio, quella mattina, si fermerà alle 10.24. Nessun altra coincidenza. Solo un unico grande boato, poi solo macerie.
Uno degli episodi terroristici più efferati che l'italia ha purtroppo conosciuto.


In quei momenti, io ero sempre il bambino che giocava con le bilie, e nonostante avessi notato lo smarrimento negli adulti, non ero ancora in grado di capire. D'altro canto i grandi tendono a nascondere o minimizzare agli occhi dei bambini le cose brutte.

Qualche anno più tardi...alle scuole medie, l'ora di educazione fisica, si faceva presso una palestra distaccata all'edificio in cui si faceva lezione, e collegata alle scuole elementari, poco distanti.
Era comparsa una targa.
La scuola e la palestra erano state intitolate a Flavia Casadei.

In quel momento avevo un pò piu di consapevolezza. Nell'estate del 1980, avevo appena terminato la prima elementare.
Ora invece, sapevo leggere meglio e avevo capito che quando viene intitolata una via o una struttura ad una persona, significa che quella persona, non è più tra noi.

La curiosità di sapere chi fosse Flavia Casadei, fu subito soddisfatta. Purtroppo. Era una ragazza come tante, morta per cause assurde, per colpa di pazzi squinternati.
Forse anche per giochi di potere, che a noi comuni mortali non è dato sapere.


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Credo che sia stato l'evento piu tragico al quale abbia assistito.
Ricordo il telegiornale, le immagini drammatiche, l'assurdità del tutto.
E con questo post, caro Davide, contribuisci al fatto che ciò che accadde quel lontano 2 Agosto 1980 presso la sala d'attesa della stazione di Bologna, non debba essere dimenticato, nè ignorato dalle nuove generazioni.
Oggi ricorre il 38esimo anniversario e le famiglie delle vittime stanno ancora aspettando una giustizia che forse non arriverà mai..

Hai ragione @nicola71 ...anche se il rap, non è il mio genere musicale preferito, il rapper Fabri Fibra, se non erro, in una sua canzone dice nato nel paese delle mezze verità. E ha ragione purtroppo

Non ero nata nel 1980 ma l’eco del boato purtroppo si sente ancora oggi. Post toccante e necessario per non dimenticare. Un saluto.

Grazie mille! Mi fa piacere che ti ha lasciato un segno. Grazie!

Un post davvero toccante. Mi è venuta la pelle d'oca leggendo.
Mai dimenticare, mai.

Grazie mille!!!

Questi sono tristi avvenimenti che lasciano il segno. E lo lasciano anche a persone come me che non erano nemmeno nate ancora.
Un post splendido, toccante e vero. Grazie per avercelo regalato.
Un abbraccio

Grazie mille! Davvero mi fa piacere avere toccato certe emozioni

Bel post Dave, non ero a conoscenza di questo accaduto, e' giusto che si dia la possibilità alle nuove generazioni di conoscere la storia, ottima iniziativa la tua, complimenti.

Il fatto che il governo se ne uscì con le dichiarazioni "è stata una caldaia esplosa nel sotterraneo" dice già tutto. Aggiungiamo poi Gelli che fu implicato nella vicenda. E' più facile orientarsi un giorno di nebbia fitta in val padana.

Forse i pentastellati desecreteranno le carte, ma a differenze dell'aereo dell'altro giorno (anche li con carte secretate) dubito che questi siano stati così fessi da lasciare scritti o prove di qualche tipo.

Italiani che odiano altri italiani, temo che questa cosa sia solo sopita, ma spero il contrario.

Sì...la panzana iniziale della caldaia, fu troppo grossa per risultare credibile....

Hai saputo rendere benissimo l'idea in questo tuo drammatico post, io all'epoca avevo 1 anno e non ho ovviamente alcun ricordo, il destino di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Molto triste.

Davvero...uno degli avvenimenti più drammatici in Italia dal dopoguerra. Sicuramente.

È difficile non finire nella retorica. Intanto grazie per tener desta la mente su queste vicende. La strategia del terrore è un male da cui guardarsi. Vigilare perché questa strategia porta ai totalitarismi, alla non tolleranza con conseguenze sociali letali. E dimostra l'imbecillità diffusa a volte inconsapevole. Ma la cosa più difficile è essere soggetti attivi della società civile.

Hai proprio ragione. Certamente non era mia intenzione fare retorica, ma è chiaro che si tratta di un episodio che non può lasciare indifferenti. Grazie mille!

La tua non era assolutamente retorica- E' un ricordo personale legato ad una persona che hai conosciuto. E che poi hai ritrovato nel nome della palestra. Quasi un docufilm. Sono io che rischio la retorica. Comunque meglio la retorica che l'indifferenza.

È sempre difficile. Parlandone si rischia di cadere nella retorica. Mi sono voluto concentrare volutamente sulla mia concittadina, evitando i discorsi sulle mezze verità, le verità nascoste, i depistaggi. Molto probabilmente, la verità è già nelle tombe assieme ai pochi che all'epoca dei fatti erano già più vecchi di noi. Non lo so. Ma già con questo commento, sto cadendo nella retorica. Purtroppo l'Italia, conta fin troppi episodi dove non è mai stata fatta luce.

Nonostante la mia presenza a tratti, mi sono imbattuto in questo tuo post, e non potevo non upvotarti né commentarti, per l'ineccepibile lavoro che hai sottoposto e proposto alla nostra attenzione.
Avendo qualche anno in più di te, penso di aver vissuto in maniera ancora più intensa questo tragico fatto, uno dei più assurdi ed ingiustificati della storia italiana, vera tragedia di proporzioni inquantificabili.

Grazie mille Marco! una ferita credo impossibile da curare!

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