MIA – ep.6

in #ita6 years ago (edited)

Introduzione


La primavera ormai è arrivata con le sue temperature più miti e con essa il momento di fare il cambio degli armadi: salutare gli indumenti di lana, prettamente invernali, ed accogliere i più leggeri vestiti in cotone.
Anche i nostri compagni animali sono nella stessa situazione: il folto pelo con cui si sono scaldati nella stagione fredda deve essere sostituito. Il risultato sono batuffoli di pelo in giro per la casa; anche se siamo persone che ci dedichiamo molto alla pulizia della casa, non manca mai di trovarne un po' accumulato in qualche angolo o sotto il letto.
Il problema più grosso non è tanto il fattore estetico della casa quanto quello creato dall’allergia.
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CC3 Creative Commons

Non si pensi infatti che esistano persone allergiche ed altre no al pelo degli animali: tutti siamo allergici, ma in misure diverse. Questo accade per allergie derivanti dagli animali, dalla polvere o dalla piante.

I sintomi e le cause


L’allergia del cane (ma ugualmente quella del gatto) la percepiamo attraverso i sintomi di rinocongiutivite, prurito a naso ed alla laringe, starnuti ripetuti, ostruzione e secrezione nasale e lacrimazione e gonfiore agli occhi (la congiuntivite allergica). Il tutto è causato da alcune proteine (allergeni) prodotte dal cane, presenti nella saliva, nel pelo, nelle scaglie di pelle morta e nell’urina, che nei soggetti allergici stimolano degli anticorpi speciali (IgE)(1), che riconoscono queste proteine come dannose.
L’allergia comunque è un aspetto da non sottovalutare, perché in alcuni casi, i più gravi, può provocare attacchi di asma, tosse secca e respiro corto ed affannoso; non è da escludersi anche una reazione a livello cutaneo (eczema).
E’ comunque importante specificare che per avere una diagnosi certa dell’allergia è essenziale fare i test allergologici cutanei, i cosiddetti prick test(2), e quelli sul sangue per la ricerca delle IgE specifiche: con questi test, in alcuni casi si scopre che in certi casi a provocare questi disturbi non sia direttamente l’animale domestico, ma gli acari che si nascondono nel suo pelo.

Le cure

La scelta più dura, ma anche la migliore sarebbe allontanare l’animale dal soggetto allergico; questa opzione è però quasi sempre esclusa dai proprietari e comunque poco efficace: alcuni allergeni persistono nell’ambiente casalingo per mesi o anni dopo l’allontanamento dell’animale.
Per convivere quindi con questo problema si può ricorrere a un trattamento farmacologico, basato sull’uso di antistaminici, spray nasali a base di corticosteroidi e dei recenti spray contenenti sia lo steroide nasale sia l’antistaminico in un’unica soluzione.
Esiste anche la possibilità di suggerire l’immunoterapia: indurre una desensibilizzazione costante e graduale per mezzo della somministrazione di concentrazioni crescenti dell’allergene chiamato in causa (3).

Allergy_skin_testing.JPG
CC4 Creative Commons, Test cutaneo

Alcuni consigli

Di seguito alcuni suggerimenti per chi non può o non vuole privarsi del suo amato compagno animale:

  • sarebbe importante che l’animale non frequentasse la camera da letto, dove si trascorrono molte ore della notte;
  • sciacquarsi le mani dopo essere entrati in contatto con l’animale;
  • fare spesso il bagno all’animale (ogni 1-2 settimane);
  • pulire spesso la casa, preferendo aspirapolveri che sfruttano il sistema a vapore con particolari microfiltri (Hepa) e capaci di trattenere anche le particelle molto piccole;
  • eliminare i depositi di peli dagli abiti con rotoli adesivi; anche quando si trasporta l'animale in auto sarebbe buona precauzione coprire il sedile con materiale lavabile.

L’esperienza personale


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Immagine dell'autore - Tutti i diritti riservati

Da bambino il mio sogno era avere un cane ed invidiavo molto chi ne avesse uno da accudire. Il fatto di non poterlo avere era legato al fatto che mio padre è allergico sia al cane che al gatto.
La mia fidanzata, che ha convissuto per anni con un gatto, ha poi "adottato" Mia; durante i primi mesi di vita del cagnolino però la mia compagna si è rapidamente resa conto della leggera allergia nei confronti di questo cucciolo di Cavalier King (testimoniata anche poi dal prick test).
Ovviamente ci è stato consigliato di liberarcene, ma come avremmo potuto stare senza di lei?!?!
Oggi Mia è ancora parte della famiglia, ma viene lavata molto spesso (anche se dopo non ama molto asciugarsi con l'asciugacapelli) ed anche la casa è soggetta a pulizia quasi giornaliera.

L'appuntamento è alla prossima settima.
Un saluto da me e Mia.

Bibliografia
1 Le immunoglobine E IgE
2 Prick Test
3 L'immunoterapia

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Dogs DO have better low-light vision than humans because of a special light-reflecting layer behind their retinas.

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