Il mio ansiolitico naturale: LAVANDA

in #ita6 years ago

Come sempre seguo con grande interesse i numeri proposti su @discovery-it e con grande interesse ogni volta scopro argomenti veramente interessanti: nell'edizione numero 7 è stato proposto un tema che oggi come oggi sembra essere grande protagonista della nostra vita, lo STRESS. Vorrei quindi dare il mio contributo a questa tematica e raccontare la mia esperienza ai miei lettori. Spero che quanto racconterò possa interessare voi ed i curatori del progetto!
Buona lettura.

Attraverso un'analisi introspettiva molto accurata e dopo varie valutazioni da parte dei miei conoscenti, posso affermare di essere una persona piuttosto ansiosa. Lo studio ed il lavoro spesso "colorano" le mie giornate con un forte stress, che in molti casi cerco di scaricare anche grazie ai miei tanti hobby o anche attraverso la semplice attività fisica come una passeggiata, fare dello sport o più semplicemente distraendomi.
Un sintomo che mi capita spesso di notare, quando il livello di stress nel mio organismo è piuttosto alto, è la vibrazione incontrollata del ciglio sinistro. Un campanello d'allarme che mi permette di capire che il mio corpo e la mia mente siano in quel momento fortemente condizionati da un evento che mi preoccupa o comunque mi metta ansia: si tratti di un esame universitario, di un incontro lavorativo o un esame ospedaliero, questo fenomeno si presenta costantemente.
Negli anni ho cercato di trovare varie soluzioni: riposarmi di più andando a letto prima o alzandomi più tardi, distrarmi cambiando ambiente da quello familiare e quotidiano; nella maggior parte dei casi però l'effetto non si è mai interrotto e con pause di alcune ore si è sempre ripresentato.

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CC0 Creative Commons

Alcuni mesi fa, in particolare prima della sessione di luglio degli esami universitari, erano in pieno stato di ansia, con il lavoro che comunque premeva molto forte sulle mie preoccupazioni. Attaccato quindi su più fronti, non sapevo più dove andare a sbattere la testa e il mio sopracciglio sinistro continuava a "ballettare" senza tregua: un comportamento che gli altri non riescono a percepire visivamente, perché minimo, ma che mi da un fastidio tremendo. Dialogando con una mia collega un giorno, siamo entrati proprio in questo discorso e mi ha suggerito di provare una soluzione: la LAVANDA.
Questo arbusto fiorisce durante il periodo estivo e raggiuge il suo picco proprio nel mese di luglio1. In questo periodo, mi suggerì la mia collega, sarebbe bene che mi fossi recato in un giardino in cui fosse presente questa pianta e raccogliessi i fiori. L'odere emanato, mi disse, mi avrebbe tranquillizzato. Mi recai quindi dalla mia nonna e con un taglio drastico rimossi tutti i fiori dalla lavanda che ha nel giardino (non senza il rischio di essere punto da vespe ed api che intorno ai fiori della lavanda amano ronzare).

Il risultato immediato, nell'odorare questi fiori si dimostrò subito valido: l'odore della lavanda probabilmente aveva placato il mio disturbo da stress. Le cure omeopatiche mi sono sempre piaciute maggiormente di quelle derivanti dal mondo dei farmaci. Così la lavanda ha risolto gran parte dei miei problemi causati dall'ansia.
Ovviamente la lavanda fiorisce solo in un determinato periodo dell'anno: per l'inverno che è ormai alle porte mi sono fatto una bella scorta di mazzi di fiori di lavanda che ho lasciato essiccare in cantina. Non appena saranno completamente asciutti li sminuzzerò e li raccoglierò in sacchettini di juta, così che possano disperdere il loro odore e la loro fragranza benefica per i restanti mesi prima di una nuova fioritura.

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CC0 Creative Commons

LA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA


Ho cominciato però a dubirare, non tanto dell'odore della lavanda, che indipendentemente da problemi relativi a stress ed ansia risulta essere molto piacevole, ma del fatto che la mia mente avesse fatta propria l'idea che quella fosse la soluzione al mio stress: in questo modo, anche se non si fosse sviluppato un principio chimico-neurologico olfattivo, la lavanda sarebbe stata capace di "illudermi" dei suoi benefici e quindi guarirmi, anche se effettivamente di benefici non ce ne fossero. Spesso infatti è la mente umana che genera l'idea che un qualche prodotto o alimento sia fonte di cura, mentre in realtà non ne deriva nulla.

Mi sono così iniziato a documentare ed alcuni giorni fa mi sono imbattuto in uno studio2 dalla Kagoshima University, in Giappone: la ricercatrice Hideki Kashiwadani attraverso lo studio su delle cavie ha dimostrato che la sostanza del linalolo3, contenuta nella lavanda, possa avere effettivamente proprietà ansiolitiche. Addirittura la ricerca ha dimostrato come questa sostanza naturale possa avere effetti molto simili alle benzodiazepine 4, i farmaci più diffusi e più venduti proprio per combattere ansia e stress.
La ricercatrice Kashiwadani ha affermato che:

"Secondo la medicina popolare i composti odorosi derivati da estratti di piante sarebbero in grado di alleviare l'ansia, ma la medicina moderna ha trascurato a lungo questa possibilità."5

Ed in effetti quanto scoperto era stato preso in considerazione anche precedentemente, ma un aspetto era stato sottovalutato: i ricercatori degli studi precedenti sulla lavanda e sulle proprietà del linalolo avevano somministrato questo monoterpene (biomolecole causa dell’odore di determinate piante 6) pensando che agisse a livello celebrale e per questo lo avevano somministrato alle cavie via venerea. Il risultato fu completamente opposto a quello sperato: i topi infatti avevano problemi a livello motorio e così la ricerca bocciò l'idea che la lavanda potesse essere di supporto contro l'ansia.
La ricerca giapponese al contrario ha verificato gli effetti del linalolo attraverso l'impiego di vapori: le controindicazioni legate a problemi motori non si sono verificati e la diminuzione di ansia nei soggetti è invece stata rilevata. Si è anche intuito come il linalolo intervenisse direttamente sui ricettori del GABA (acronimo di acido γ-amminobutirrico, è un importante neurotrasmettitore nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) dei mammiferi 7). La riprova che quindi gli effetti di ansiolitico da parte della lavanda fosse legato al senso dell'olfatto è stato ulteriormente dimostrato quando alcuni topi, privati di questo senso, non hanno percepito alcun beneficio.

La ricercatrice Kashiwadani afferma anche che

"l'un uso del linalolo in contesti clinici, come la preanestesia nei casi in cui il ricorso ad altri ansiolitici è sconsigliato, o in pazienti in cui la somministrazione per via orale o parentale è problematica, come i neonati o gli anziani in stato confusionale, potrà essere in futuro di grande supporto."

Bibliografia
1 Periodo di fioritura della lavanda
2 Studio dell'Università di Kagoshima
3 Cos'è il linalolo?
4 Cosa sono le benzodiazepine
5 Le affermazioni della ricercatrice Kashiwadani
6 Biosintesi dei Terpeni
7 GABA: biochimica e ruolo


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Sinceramente credo sia più legato alla respirazione e conseguente rilassamento, l'odore gradevole della lavanda lo considererei più che altro un coadiuvante. Ammesso che la pianta contenga un principio attivo ansiolitico quanto ne potrai mai assimilare con la semplice respirazione?

Pab, ma hai letto il post per intero? Nella seconda parte parlo di uno studio scientifico che spiega effettivamente le qualità ansiolitiche della lavanda attraverso l'inalazione del profumo o meglio dei vari principi.
Le quantità assimilate non saprei, ma comunque puoi approfondire il tema nei vari articoli presenti nella bibliografia.

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è proprio la seconda parte che fa acqua, un principio attivo lo devi assimilare e lo assimili sia che tu senta il profumo o non lo senta e invece nell'articolo dice che i topi privati dell'olfatto non hanno tratto beneficio e a me questo da molto di pseudoscienza.

Scusa Pab.
Voglio essere onesto: non sono un esperto in materia ed a quanto pare ne dai più di me.
Confesso che mi sono limitato a leggere i vari articoli ed entrambi dicono questo. Sarebbe (e qui si apre un mondo) per chiedere direttamente alla ricercatrice oppure a ricercatori italiani in un qualcosa tipo un intervista multipla. Sarebbe veramente bello. Ci può dire che la mia mente file non lo faccia.

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ma era soltanto la considerazione della mia mente scettica , ho voluto dare un'interpretazione critica. Altrimenti veniva fuori il solito commento di apprezzamento che fa pure piacere ma lascia il tempo che trova.

Preferisco commenti critici e che instaurano un dialogo come il tuo rispetto a chi invece lascia il suo commento "sciapo":

Bel post!

Ti dico comunque che ho già mandato un paio di mail per vedere se riesco a fare delle domande alla ricercatrice. Vediamo se mi rispondono.🤞

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@pab.ink, scusami ma non capisco il problema..
Un principio attivo, può essere assimilato in vari modi uno tra questi sono le vie aeree, se nell'esperimento il soggetto è privato del mezzo per la quale le avrebbe dovute assimilare, come può avere effetto?
Non c'è scritto da nessuna parte che il principio sia stato somministrato per altre vie..

Ma va!? Grande, devo procurarmene un po', anche se non sarà facile in questa stagione...
Grazie dell'informazione, davvero utilissima, grandeeeeeeee!!

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Al momento non so se i fiori essiccati avranno gli stessi effetti. Vediamo!
Grazie del passaggio!

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Il nostro @moncia90 oggi ci ha fornito una bella spiegazione relativa a questa pianta, davvero un post corposo, curato e ricco di informazioni, complimenti!!

Grazie Mad!
Di necessità, Virtú!"

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Colgo al volo in consiglio, anche io da ansiosa cerco spesso rimedi, sniffare un po di lavanda mi pare una buona idea, certamente più innocua degli ansiolitici, che comunque bada bene non condanno affatto ^^

Noemi, se ho capito bene e dai tuoi post ti ho imparato un po' a conoscere, a te servirebbe piú un bagno di lavanda😁

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Grazie per aver portato questo punto di vista aggiuntivo @moncia90!
Molto interessante!

Sempre un piacere dare il mio contributo per @discovery-it😉✌️

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