apri un discorso importante. quello delgi esuberi alimentari e delle licenze della grande distribuzione alimentare assolutamente sovrabbondanti rispetto alle necessità degli abitanti. I comuni fanno cassa con questo tipo di autorizzazioni e, non parlo di ROma perchè sarebbe complicato, ma a Terracina un comune in provincia di Latina che in estate raddoppia la sua popolazione perchè ha un discreto e rinomato litorale, ma non credo che arrivi a 100 mila abitanti al massimo della sua capienza demografica, ci sono centri commerciali alimentari che basterebbero a soddisfare le esigenze della città di Parigi. Allora mi domando che cosa sia realmente alla base della crisi della GDO alimentare. La politica dissennata dei comuni o il commercio elettronico?
Per quello che ho capito io i comuni accettano una sorta di scambio. Molto spesso quando fanno questi centri si offrono di fare parte della viabilità di contorno. Quindi ipoteticamente a costo zero per il comune, oltre al fatto che l'assessore o il sindaco può dire "ecco grazie a me posti di lavoro". Circa la sovrabbondanza sarebbe interessante capire quanto la perdita incida, cioè stanno andando sistematicamente in perdita? oppure ci guadagnano ancora? Di certo hanno strozzinato i produttori, per lo meno quelli agricoli. Quello che mi pare chiaro è che questo sia un modello insostenibile.
Assolutamente insostenibile