Lettera aperta a @pataxis: scrivere bene, scrivere meglio

in #ita7 years ago (edited)

1 - sottsass.jpg


Ieri pomeriggio la nostra @pataxis ha pubblicato un post attraverso il quale invita ad un uso corretto dei punti esclamativi.

https://steemit.com/ita/@pataxis/sobrieta-perdindirindina

Punti esclamativi, ma avrebbe potuto parlare anche dei punti di sospensione, di cui pure si fa grande abuso, dei punti interrogativi, spesso utilizzati in coppia

Un post molto ben scritto, istruttivo, utile e godibile.
Come altri post precedenti, ai quali si affianca, attraverso i quali l’amata professoressa ci aiuta a ricordare le regole del buon uso della nostra lingua. Ricordate quello sui congiuntivi?

2 - rokwel - maestra.jpg

Ma…

Ma il sottoscritto è un provocatore nato. …e non si dica che non l’avevo detto, perché ci ho scritto anche un post. Un post che non ha avuto un grande successo economico, ma che è stato visto da 90 persone, …quindi lo sapete!

3 - rokwel - provocatore.jpg

Scherzi a parte, il ragionamento di Paola, sotto il profilo logico, non fa una piega. E, sotto il profilo didattico, è …doveroso.

Ma personalmente penso che utilizzare la sola logica, non consenta una visione a tutto tondo. Una interpretazione omnicomprensiva dei fenomeni.

Paola sostiene, semplificando, che un buon testo deve attenersi alle regole della lingua italiana.
Io sostengo invece - ma sarebbe più corretto dire in aggiunta -, sempre semplificando, che ci sia un altro elemento in gioco: la creatività.

E, dunque, mi appresto a controbattere la sua tesi.
Non per demolirla, ma per integrarla.

Perché se è vero (se fosse vera la mia tesi) che …c’è qualcosa che va oltre il piano meramente tecnico della cosa (della scrittura), è altrettanto vero che la tecnica bisogna conoscerla!

Bene.
Racconterò una storia. Mi sembra …meno palloso!

4 - rockwell - bimbo che scrive.jpg

Quando ho iniziato a lavorare nel campo dell'architettura temporanea - eventi, scenografie, installazioni,... - ero in un grande studio, il più grande e il migliore di Roma. Eravamo in tanti. Tanti erano i progetti e tanti gli architetti che ci lavoravano.

C'era Massimo, con il quale successivamente ho aperto la mia prima società, che si occupava degli aspetti tecnici. Studiava come costruire quelle architetture: materiali, lavorazioni, pesi, stabilità statica,...

E c'era Armando, chiamato il Negus per la sua particolare somiglianza con Haile Selassie, ultimo imperatore d'Etiopia, che, per primo, affrontava il progetto sotto i meri aspetti formali e funzionali: doveva essere ...bello!

5 - rokwel - ufficio.jpg

Massimo un giorno chiese ad Umberto, il nostro capo, detto, appunto, il boss - e io ero lì, ed ascoltai - perché non si chiedesse anche al Negus di verificare che il suo progetto stesse in piedi. Spesso, arrivavano delle cose improponibili sul piano tecnico, che necessitavano di un grosso lavoro di rielaborazione per tentare di conciliare aspetti estetici e possibilità di costruire quanto aveva progettato.

Il boss rispose che se avesse chiesto al Negus di preoccuparsi, già in prima battuta, di tali problematiche, il suo progetto ne sarebbe stato mortificato. Lui, all'inizio, doveva volare alto, lasciar galoppare la fantasia. Doveva ...sentirsi libero...

Ecco.

Io credo che un buon prodotto, che sia un'architettura o un post, la preparazione di un piatto o la pianificazione di un viaggio, sia sempre il frutto di questa doppia misura: conoscenza tecnica e capacità di derogare alla regola.

Un po' come nel jazz... Che, di questo tipo di approccio ha fatto la sua filosofia...

Ecco.

Io credo che questo faccia la differenza tra un prodotto tecnicamente inappuntabile e un buon prodotto. E che, in definitiva, sia la strada da seguire per tentare, e sperare, di produrre qualcosa di significativo. Sia che si stia progettando un'architettura, scrivendo un post, elaborando un piatto o pianificando un viaggio...

Il presupposto dell'arte. Traguardo che molti di noi non raggiungeranno mai ma, se non fai tuoi questi principi, ...non partecipi proprio alla gara...!!

6 - rockwell - autoritratto.jpg

Dunque, tornando a bomba:

C'è chi scrive male, e la questione finisce lì.
C'è chi scrive male e abusa di punti esclamativi e sospensivi, ed è peggio ancora.
C'è chi scrive correttamente e, però, ...è una palla...!!
C'è chi scrive correttamente e lo leggi con piacere.
C'è chi scrive bene, utilizzando (anche) punti e puntini in modo creativo e lo leggi con altrettanto piacere.

Attenzione: in modo creativo ho detto, non a ca@@o di cane!

7 - rockwell - rimbrotto.jpg

Ah... qualcuno si chiederà: "Il Negus, il boss,... ma Massimo non aveva un soprannome?"
Certo. Lo chiamavamo ”massimochi”.

In studio o nei luoghi dove allestivamo - e spesso eravamo decine e decine di persone - capitava che qualcuno ti chiedesse qualcosa e tu lo rimandavi ad un altro:

"No, non sono io che me ne occupo, chiedi al Negus"
"Ah, grazie"
"No, non chiedere a me, vai dal boss"
"Perfetto"
"Guarda, prova a chiedere a Massimo"
"Massimo chi?"

!!!

8 - rockwell - stupore.jpg

A buon intenditor ... poche parole...!!


Tutte le immagini sono tratte dal web e sono libere dal Copyright

Ettore Sottsass: Memphis 'Carlton' Bookshelf (1981)
Norman Rockwell: Happy Birthday, Miss Jones (1956)
Norman Rockwell: Bully Before (1921)
Norman Rockwell: Little Boy Writing a Letter (1920)
Norman Rockwell: Visit to a Country Editor (1946)
Norman Rockwell: Triple Self Portrait (1960)
Norman Rockwell: Facts of life (1951)
Norman Rockwell: The Discovery (1956)

Sort:  

Giro l'angolo. E dietro l'angolo lo vedo. Mi fa un cenno con la mano. Il cuore mi accelera e un filo di sudore mi scende lungo la nuca. Stringo il volante e accosto. Calo il finestrino e lui si avvicina, lentamente e con stile. Si vede che è abituato a dare disposizioni che le persone eseguono. "Il semaforo era rosso". "Sì, ho visto, ma dovevo solo girare a destra..." Mi sembra una spiegazione convincente, del resto non ho davvero creato alcun disagio alla viabilità e, mi sembra di ricordare, che a destra si può girare anche quando il semagoro è rosso. O forse no. Mi osserva con occhio sornione. Colgo anche dell'esasperazione, si vede che le persone ci provano spesso ad arrampicarsi sugli specchi quando parlano con lui. "Quindi per lei il semaforo è un consiglio? No, signora, il semaforo non è un consiglio. Il semaforo è un ordine!"
Beh le regole sono un po' la stessa cosa, ci permettono di fare musica. Poi qualcuno le infrange, e magari il traffico è più fluido e non si formano le file. Però magari fai il botto :) Bella discussione, bel post e Norman Rockwell è il migliore.

Senza conoscere le regole, 99 su 100, non vai da nessuna parte. Se le conosci arrivi. Se le infrangi spesso fai il botto. Se ci giochi con destrezza e arguzia voli!

E, comunque, la tua ministoria è scritta benissimo, come sempre! 😉

Quale onore, Mr. Dob. Grazie dell'apprezzamento e della considerazione generale, anche se capisco di rientrare piuttosto nella categoria del "Massimochi". Ci ho fatto pace, del resto un vecchio detto sostiene che chi sa fare fa e chi non sa fare insegna.
Sono d'accordo sul fatto che il genio DEVE derogare alle regole. Quindi, se ti chiami Dobrovich o Tassini, col pennello al massimo il blu lo usi per il cielo o il mare o il manto della Vergine Maria e cose così. Se invece ti chiami Franz Marc o Vasilij Kandinskij, col blu magari ci fai una capra oppure un cavaliere. Lo stesso vale nella scrittura o nel jazz. Solo se sei in grado di usare anche le regole, lo scarto che creerai sarà un valore aggiunto, perché sarà una conquista consapevole.

Comunque, l'uso degli esclamativi non è questione di regole, ma piuttosto di stile. Quale autore ami molto che ne fa un uso abbondante?

P.S. Che bella l'immagine della maestra vivace e gaudente coi suoi pupazzetti inchiodati alle loro seggioline... :D

Sono perfettamente d'accordo con te.
Tranne sul fatto che tu appartenga alla categoria massimochi.

Un autore che amo molto che fa uso abbondante di punti esclamativi, interrogativi e di sospensione?
Me moi même, naturellement!
Anche se, col tempo, acquisendo maggiore confidenza col mezzo, conto di disfarmene di una buona metà!
A plus tard ma chérie.

Leggere i tuoi post è uno dei miei piccoli piaceri quotidiani.

No no, grazie a te!

Stasera non ho molto sonno.....guarda caso proprio dopo aver scritto un post su come dormire meglio .... e mi son messo a spulciare un pò di post di un pò di persone confesso che sono talmente tanti che sto andando a simpatia, beh cosa dire mi è andata proprio bene! Queste tue parole mi hanno dato spunti importanti ed è anche molto motivante sotto certi punti di vista. Grazie mille!

Ti leggo solo ora....
Beh, grazie! 😊

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The streets are also on my blog.

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