Fumo?? No, grazie - 2° parte

in #ita6 years ago

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Continuo il percorso di ieri con questo seguito, dove il discorso del fumo si ricollega al passaggio alle Scuole Superiori, con nuove amicizie e comunque il mantenimento, soprattutto nei fine settimana, delle vecchie conoscenze, e qualche problema collegato al fumo c'era sempre stato, già dall'estate precedente.
Quando eravamo a pieno organico, il nostro gruppone superava di poco la ventina di unità, dove caratteristica comune e dominante era l'appartenenza alla "prestigiosa" categoria dei fumatori, in quanto se non fumavi erano guai.

In quella allegra combriccola di ragazzi e qualche ragazza eravamo solo in due a non fumare, ogni tanto si aggiungeva un altro ragazzo che non fumava, ma a questo era meglio non avvicinarsi troppo rompendo le palle con il fumo, perché era molto veloce e diretto con le mani, faceva veramente male quando le usava, mentre io ed un altro sfigato come me eravamo ciclicamente il bersaglio dei pesanti sfottò di quella manica di imbecilli.

Se non hai motivazioni più che solide e forti, con questa costante pressione prima o poi ti convincono a provare, e per quieto vivere diversi ragazzi di quella compagnia avevano iniziato a fumare in quella maniera, per evitare di essere oggetto delle particolari attenzione della massa dei ragazzi fumatori, perché è molto più facile fare quello che fanno tutti piuttosto che affermare i propri pensieri e le proprie convinzioni.

Anche i ragazzi più tranquilli, quando sono in mezzo ad un branco di deficenti, si lasciano trasportare dall'eccitazione e dall'entusiasmo generale di prendere fortemente per i fondelli i malcapitati di turno, l'insulto più ricorrente che girava sulle loro bocche era senzapalle, da cui derivava l'appellativo di froci, in quanto senzapalle, quindi non eravamo buoni di trombare, ma venivano a rotazione usati anche testadicazzo, pezzi di merda, imbecilli, stronzi, bastardi, mongoloidi, succhiapalle, pervertiti, visdecaz, ed altri ancora.

Tutto perché non fumavamo, eravamo dei diversi, non facevamo quello che faceva il branco, non volevamo condividere questa passione, il fumo era visto come un elemento che rendeva grandi, che faceva acquistare fascino a chi tirava le prelibate boccate dallo zampirone incandescente, eri macho se fumavi, finocchio se non lo facevi, il tutto in una ridicola ottica estremamente riduttiva, ma finché ci si fermava alle parole, per quanto pesanti ed offensive che erano, era dura da digerire ma ancora al limite della sopportazione, ma una maledetta sera si superò il confine, e se avevo ancora qualche residuo dubbio al riguardo del fumo, dopo quella notte tutto fu molto più nitido e chiaro.

Maledetta notte

Era un sabato sera, inizio estate, e dopo una serata passata in discoteca, non avevamo ancora voglia di andare a dormire, non era tardissimo, saranno state circa le due di notte, per cui si decise di andare in un capannone del padre di uno dei componenti della comitiva, quella notte eravamo circa una quindicina in tutto, di cui tre ragazze, che sarebbero state oggetto di esplicite attenzioni da parte dei più svegli e navigati.
C'era anche un tipo, molto pericoloso, da cui bisognava starea alla larga, soprattutto quando aveva bevuto, e quella sera il gomito l'aveva alzato diverse volte, se avesse preso una ragazza sotto braccio, e si fosse infilato in una delle due stanze del capannone (da noi ribattezzate "scannatoi"), tutto sarebbe filato liscio, altrimenti bisognava tenere gli occhi ben aperti, per la propria incolumità.

Avevo 15 anni all'epoca, mentre questo schifoso ne aveva 18 o 19, era molto più grande di me sia di altezza che di stazza, un armadio, ed era pure molto manesco, non perdeva mai occasione per ribadire la sua supremazia del branco, e quando scherzava arrivava sempre lungo.
Ora volta entrati nel locale, in questa fabbrica di accessori per l'automazione, se non ricordo male, c'era un buono spazio comune, tra le varie macchine utensili posizionate qua e là, che non dovevamo toccare nella maniera più assoluta, pena l'impossibilità futura di continuare ad utilizzare quella dimora, ed in fondo sulla destra c'erano le due famose stanze, ad una ventina di metri dall'ingresso.

Il fenomeno aveva già preso sotto braccio una ragazza, che era la più allegra delle tre presenti, ma mentre stava andando verso la stanza più vicina, si fermò, e dopo avermi trovato con lo sguardo, si accese una sigaretta e mi disse di fumare.
Gli risposi che se lo poteva scordare, che non avrei mai fumato nella maniera più categorica, ma incominciarono le sgradite sorprese.

Erano già pronti all'evenienza, e con un cenno d'intesa ci immobilizzarono, a me ed all'altro ragazzo che non fumava, e venne minacciosamente verso di me, porgendomi la sigaretta da fumare.
Spostai la faccia e lo mandai a quel paese, e come reazione immediata ottenni che mi prese il braccio sinistro, perché questo era un altro imbecille a cui dava fastidio il fatto che ero mancino, e me lo girò dietro la schiena, ma il dolore alla spalla venne subito superato nettamente da un altro, fortissimo, localizzato ed allucinante, al punto tale che mi fece trovare una forza inaspettata da liberarmi della presa dei tre mi stavano tenendo fermo.

Mi aveva appoggiato la sigaretta accesa sulla mano, nel punto centrale cerchiato della mia mano sinistra, ancora a distanza di tanti anni si intravede l'anomalia a livello dell'epidermide causata dall'ustione con la punta incandescente della sigaretta, per chi non lo sapesse, ci sono 700 gradi centigradi di temperatura sul terminale, e l'effetto che procura con il contatto della pelle è molto invasivo.

Mi fiondai nel gabinetto di servizio dell'azienda, e tenni per diverso tempo la mano sotto l'acqua fredda, ma il dolore non accennava a passare, per cui dopo un congruo numero di minuti tamponai delicatamente la mano ed uscii dal bagno, il bamboccio era intento a parlare, e come mi vide fece per venirmi incontro, dicendomi di non rompere tanto il c...o, che una bruciatura prima o poi ce l'hanno tutti, io non feci tanto né quanto, salutai tutti, e fu l'ultima volta che mi ritrovai con questo individuo, un altro paio di volte raggiunse la comitiva, e come lo vidi me ne andai prontamente, non volevo avere più nulla da spartire con lui.

Il fastidio ed il bruciore si trascinò per diversi giorni ancora, e ci volle diverso tempo per ripristinare, più o meno correttamente, la lesione causata dallo scotto, la foto non rende perfettamente l'idea, ma dal vivo è molto più intuibile il punto esatto in cui la mia mano fu toccata dalla sigaretta, e questo fatto non fece altro che rafforzare ulteriormente la mia convinzione che non avrei mai fumato nella mia vita.

Per il momento chiudo qui questo secondo post, a cui seguirà il terzo e forse ultimo, grazie a tutti per la lettura.

Sort:  

Diciamo che capisco perchè hai sviluppato questa idiosincrasia al fumo. Fumare ha una sua ragione d'essere, è un trato della socialità, come bere insieme, o un'espediente che allevia certe tensioni in caso di necessità. Ma certamente non mi sentirei di consigliare a nessuno che non lo faccia di provare. Io sono una fumatrice assolutamente modesta. Fumo molto poco e mi godo le poche sigarette che fumo. Non ne vado fiera assolutamente, ma è una debolezza che non mi sento di mettermi a combattere vista anche la dsua modesta entità. Credo comunque che le campagne che sono state fatte in questi anni contro il fumo siano state molto utili a dare la giusta consapevolezza alle persone. Ma non so se siano state produttive. Comunque la storia che racconti è abbastanza raccapricciante. buona settimana

Grazie del passaggio, Francesca, questa mattina sono un po' stretto nei commenti.
In effetti, non mi è mai piaciuta l'idea del fumo, ed il fumatore, più o meno accanito, associa alla sigaretta diverse "qualità", tra cui una delle più frequenti è quella di rilassamento, e non discuto sul fatto che questo sia vero o falso, rimarco solo il fatto della sua pericolosità, direttamente proporzionale al numero delle sigarette fumate.
Se tengo in una qualche maniera ad una persona, mi dispiace che questa fumi, perché so che si sta facendo gratuitamente del male, ma ognuno è libero di agire come crede, questo è fuori discussione.
Grazie del tuo prezioso contributo e del tuo costruttivo commento

Allora.... io sono una fumatrice! Lo so che non fa bene ma al giorno d' oggi non fa bene nemmeno mangiare una fragola con tutta la chimica che c'é in giro, e quelli che soffrono di problemi ai polmono spesso vivono in città completamente piene di smog.... anche se il fumo non fa bene mi sembra esagerato a volte come ci si concentra su una cosa, quando in qualsiasi supermercato possiamo trovare bevande alcoliche..... non ho nulla contro l' alcool, ma so che é importante saperlo dosare perché é molto più pericoloso del fumo.... fumare ti uccide lentamente, l' alcool ti può uccidere in una notte!!! Immaginati di vedere tutte quelle immagini vomitevoli che trovi sui pacchetti di sigarette su un bel vino rosso... Fumare fa male ma se c'é chi lo fa è perché rilassa, credo che ognuno è costruito in modo diverso e ognuno deve sapere per sé se gli fa bene o male. Perché una persona senza vizi sarebbe un Santo ;-))))

Grazie del gradito commento e del tuo passaggio.
Sono molto contento che sia passata da questa parti una fumatrice, e concordo con te che ognuno di noi è libero di decidere come meglio crede per la sua salute, ma fumare ma tremendamente male, tutto quello che vuoi, che uccide lentamente, ma ti fa male ogni giorno che vivi, perché non devi pensare solo al cancro ai polmoni, perché influisce negativamente su tutta la salute del tuo corpo, limitando e riducendo ogni funzione vitale.
Certo, l'inquinamento c'è dappertutto, ma visto che è così alto, perché ti devi mettere un tubo di scappamento di un'automobile direttamente in bocca ed aspirare i fumi dello scappamento della marmitta?? Fumare assomiglia proprio a quello, una concentrazione pazzesca di sostanze cancerogene, che anche se non raggiungeranno il loro nefasto scopo, in ogni caso peggioreranno sentibilmente la tua qualità di vita.
Ok, fumare ti rilassa, va bene, fuma pure, l'alcool fa male, per carità, ma fa male l'eccesso, un bicchiere a pasto è pure salutare, fumare anche 5 sole sigarette al giorno è sempre un danno, più limitato ma è un danno, ed in ogni caso la tua aspettativa di vita si riduce, perché, come la sigaretta che brucia, il fumo ti brucia la vita.
Dai retta ad un patacca, fatti un grandissimo regalo, a te ed a chi ti vuole bene, smetti di fumare, sei giovanissima, nel giro di una decina d'anni non ci sarà quasi più traccia del fumo nel tuo organismo, io non ho mai fumato, sbaglio a tavola che mangio un po' di più di quello che consumo, quindi sono un po' in sovrappeso, ma il fumo non mi avrà mai, ho visto le persone morire in conseguenza del fumo, non è una bella morte, credimi, e purtroppo dei danni li produce sicuramente, non sempre di quel tipo ma danni di questa natura ed entità sicuramente.
Scusa Carolina se mi sono permesso di dirti queste cose, ma per quel poco che ti conosco, mi dispiace che fumi, perché so che ti fai del male

Grazie dei cari consigli, voglio cercare di fumare il meno possibile, ma smettere sarebbe togliermi una cosa che apprezzo, e sono come tanti altri artisti piena di voglia di vivere a fondo ;-D Comunque l' intenzione di ridurre il vizio c'é :-)))

Che cosa orrenda che hai dovuto subire, solo perché non facevi quello che facevano tutti quanti.
Mi piacerebbe pensare che questo sia un fatto isolato ma purtroppo non lo è e quando accendo la tv sono bersagliata da storie di violenza e di bullismo.
Mi dispiace Mad ❤️

Questi fatti ci sono sempre stati, e purtroppo non è sempre facile difendersi.
Questo era veramente una grande testadic...., perché a volte sembrava schizofrenico, da quanto era volubile ed imprevedibile, un tipo allucinante.
Quando l'hanno conciato per le feste hanno riso davvero in tanti, perché per un buon decennio ne aveva fatte di cotte e di crude.
Il bruciore da scotto di sigaretta è indescrivibile, vorresti strapparti la pelle, per eliminare il male che si sente.
Grazie del sempre gradito commento, cara @g-e-m-i-n-i

Tutto per una sigaretta? Ma che cosa passa in testa a questi individui mi chiedo? Se vuoi fumare fallo pure, ma costringere gli altri è una cosa dell'altro mondo...e poi il gesto di bruciarti la mano è stato proprio da vile! Hai fatto bene ad allontanarti, non erano amici, gli amici non fanno questo
Bel post Mad, complimenti.

Eri molto piccola quando sono successi questi fatti, cara @bariski, ed erano altri tempi, era una sorta di bullismo anche questo, imporre la propria volontà sugli altri e dimostrare di essere talmente "forte e dominante" da poter prendere una decisione così importante come quella di fumare o meno e sottomettere altre persone alle tue bravate.
Ho fatto bene ad andarmene, perché è stata la scelta più logica e giusta, ma mentre me ne andavo vidi un paio di sbarre di ferro, molto indicate per essere sbattute nei denti, e per un secondo ho accarezzato quell'idea, anche senza effetto sorpresa avrei avuto facilmente ragione di lui, era troppo forte il dolore che stavo provando alla mano, ma sarei passato di là, perché pur non avendo mai picchiato seriamente nessuno, l'avrei colpito ripetutamente alle ginocchia, e con tutta probabilità gli avrei fatto saltare l'articolazione, era da troppo che faceva il bello ed il cattivo tempo, ma ripeto, come logica ho fatto la scelta giusta, e rifarei la stessa scelta mille volte.
Era il classico tipo che si crede il più forte di tutti, il più bello, il più fenomeno, il migliore, quello più bravo a picchiare sempre e comunque, ma che prima o poi trova quello più veloce o cattivo, e lui lo trovò, e di questa scoperta ne porterà per sempre il ricordo, perché finì in rianimazione, da quante ne prese.
Lo rividi qualche anno fa, del "brillante" e portentoso bullo non c'era apparentemente più nulla, dico apparentemente perché dopo averlo sentito lamentare per le permanenti conseguenze che il suo fisico riportò dal violentissimo pestaggio che subì (giustamente, perché aveva pestato i calli alla persona sbagliata), lo guardai, e gli chiesi se lui era a posto con la coscienza per il suo comportamento che aveva tenuto in precedenza, soprattutto in giovinezza.
La risposta fu avvilente, praticamente non era pentito di nulla di quello che aveva fatto, erano normali goliardate da ragazzi, nulla di più, ed allora io, che volevo dire l'ultima, gli dissi...
"Non lamentarti di quello che ti hanno fatto, sono normali goliardate da adulti", e lì l'ho lasciato, godendomi lo stupore del suo viso per la frase che gli avevo brutalmente riservato, in un certo senso è stata la mia vendetta.

Tutto questo scaturito da una maledetta sigaretta, che ha rappresentato l'espressione suprema della sentimento di sopraffazione che ha sempre alimentato la vita di questo soggetto.

Grazie mille del gradito commento, del passaggio e del tuo sostegno, cara @bariski

Letto tutto d’un fiato con molta suspance! Mi prudevano le mani @mad-runner! E purtroppo queste cose capitano ancora, le persone irrispettose dell’altro esistono ed esisteranno sempre ahimè.

Certo, @clode, di ingiustizia è pieno il mondo, e di discorsi ce ne sarebbero davvero tanti da fare, ma io penso che ognuno di noi, nel nostro piccolo, dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per comportarci sempre secondo un sentimento di giustizia, che può arrivare tranquillamente a giustificare un pesante atto di legittima difesa, perché ci commette un reato, chi fa una cosa riprovevole di qualsiasi genere, è lui che commette un crimine o una violazione dei diritti umani, per cui è lui che innesca un processo del quale è unico responsabile, certo, non si può uccidere una persona perché ha rubato una mela, ma una reazione forte ad un atto di bullismo, ad uno scippo, ad una tentata rapina a mano armata, è sempre legittima, ho unito diverse tipologie di offese ma il concetto che volevo esprimere penso sia abbastanza chiaro.

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