Musica o depressione bipolare? Pazzi normali che sognano un mondo migliore
Cosa hanno in comune Mariah Carey, Kurt Cobain, Francis Ford Coppola, Gaetano Donizetti, Mel Gibson, Ernest Hemingway, Marilyn Monroe, Catherine Zeta-Jones, Jaco Pastorius, Edgar Allan Poe, Robert Schumann, Nina Simone, Sinead O'Connors, Axl Roses, Tom Waits, Peter Gabriel, Frank Sinatra, Britney Spears, Sting, Vincent van Gogh, Amy Winehouse e Ludwig van Beethoven?
Per la medicina la risposta la conoscete già, ma per l'arte si tratta invece di coraggio, creatività, resistenza, libertà e ossessiva e quotidiana ricerca di una ragione per vivere. L'arte diventa un mezzo per sopravvivere. Spesso accusati di egocentrismo, hanno dedicato la loro vita alla musica ogni giorno con rinnovato entusiasmo, salvo in alcuni momenti piombare nella disperazione piú completa. Hanno saputo usare questa disperazione come combustibile per produrre musica ancora piú bella.
La medicina la chiama depressione bipolare, mentre la musica la chiama devozione assoluta. Una devozione che nasce piú da un bisogno di sopravvivenza e che talvolta si conclude con una morte precoce. Questi grandi artisti si sono fatti accompagnare e spingere da questa misteriosa malattia fino a creare dei capolavori di bellezza senza precedenti. La medicina non riesce a curarla, ma soltanto a alleviarne i sintomi somministrando litio e riducendo almeno i disagi per chi coabita con loro.
Questi grandi artisti si sono serviti della malattia per scoprire chi veramente erano e, senza compromessi, hanno creato bellezza, perchè il mondo ne ha avidamente bisogno. Si parla spesso di genio e sregolatezza ma non credo siano gli aggettivi piú esatti per descriverli, sembrano piú gli aggettivi che si osservano da fuori. Entrando dentro la loro pelle scopriamo invece un mondo diverso, un mondo diviso in due : da una parte i sogni irraggiungibili, meravigliosi e dall'altra le paure indescrivibili. Tra questi due mondi la musica diventa come l'astronave per poter vivere.
Secondo voi avrebbero potuto raggiungere certi livelli di abnegazione artistica senza la "malattia"?
Il mondo senza la Nona di Beethoven sarebbe per voi lo stesso? Per me no!
Ed è con la loro stessa vita che riescono a creare la bellezza. Usano gioia e dolore, disperazione e speranza per creare valore artistico. A titolo di esempio vorrei condividere questa canzone che tenta di riassumere lo stato d'animo che si prova da dentro e spero possa aiutarvi a capirli meglio.
Prima di fingere cerca di aiutare,
Prima di andare prova anche a salutare
Prima di indugiare ascolta queste parole
Ma prima di morire fai all'amore
Fai all'amore con chi non ha saputo mai soffrire
Fai all'amore con la vita e con la tua idea
Ed inventa una risorsa che sempre ti accompagnerà
E a volte la vita resta anche se tutto va
Ed inventa un motore che ti può portare qui
Fino a scoprire quale sia il tuo vero alibì
E la spazzatura un bisogno diverrà
Quel giorno tutto rimarrà
Perché c'è soltanto un presente nel quale la mente può ritrovarsi
Perché c'è soltanto una storia tra noi
Perché c'è soltanto la musica che ci permette di andare avanti
Perché c'è soltanto un pazzo normale in questa città
Testo, musica e voce : Lorenzo Pistolesi (Firenze)
Con la Mediterrean Union Orchestra
Voce : Ruba Aziz (Tripoli)
Oud : Jalal Abdallah (Beirut)
Basso : Fabio Mueller (Shaffusa)
Piano : Leila Kramiz (Ginevra)
Chitarra elettrica : Carlo Maciocco (Cagliari)
Qui potrete ascoltare il brano e sentirne l'energia
Foto di Maurizio Leoni (c)
Ecco qui tutte le altre creazioni un bacio, buon ascolto e grazie per aver dedicato del tempo a questa lettura.
Ringrazio @davinci.polyglot che ha realizzato il post intitolato Miti del cervello e neurotrasmettitori dal quale ho preso spunto per scrivere questo post che è una traduzione del post di @aboutcoolscience intitolato Brain myths and neurotransmitters
tradotto da @imcesca revisionato dal @davinci.polyglot team.