© 2015, Andrea Zampese - pubblicazione con consenso - io soggetto della foto

Introduzione

Ebbene sì, sono una campionessa italiana ormai da anni.. ma non solo, alle mie spalle ho anche tre titoli europei e quattro finali ai mondiali.
Titoli importanti per uno sportivo, eppure .... chi mi conosce?

Prima di tutto parto con il dire che questo post sarà puramente a scopo conoscitivo.
Il mio obbiettivo è quello di fare conoscere il mio sport (disciplina olimpica a tutti gli effetti) ad un numero ampio di persone.
Perché forse il problema più grande - anzi sicuramente - non è che non si conosce me, ma è che non si conosce proprio quello che faccio.

D’altronde... chi è che non manderebbe il proprio bambino o addirittura la propria bambina a fare bmx?

La mia storia

Ho iniziato nel lontano 2006, facevo danza classica allora, ma forse non faceva per me.
La prima volta che sono salita su una bmx, a 9 anni, me ne sono innamorata.
Un colpo di fulmine vero e proprio! Mi è bastato un attimo per capire che quello sarebbe stato lo sport della mia vita.

Ho iniziato a correre per puro divertimento, me la cavavo piuttosto bene e alle gare facevo invidia a tutti i maschietti che arrivavano dopo di me.
Gareggiavo in giro per l'Italia e me ne tornavo a casa ogni volta con un sorrisone gigante e qualche coppa.
Solo un anno dopo il mio debutto, nel 2007, ho vinto il mio primo campionato europeo.
Da quel momento è partito il mio decollo verso le gare internazionali e il bmx è diventato per me anche un modo per viaggiare il mondo.
Da piccola viaggiavo con mio padre e la mia famiglia, dopodichè ho cominciato a viaggiare con la nazionale italiana o da sola.
A 18 anni i miei coetanei organizzavano i 18esimi più epici del momento, io invece mi ritrovavo su un aereo dall'altra parte del mondo.. e di questo mi sento ancora oggi fortunata.
Di esperienze ne ho fatte tantissime e con me porto dei ricordi molto belli e ricchi di emozioni, ripeterei tutto mille volte.

Ma.. non tutto è stato così bello quanto può sembrare.
La mia carriera qui in Italia è stata veramente difficile.
Ho sempre gareggiato contro i maschi e viaggiato da sola.
Non starò qui a raccontare tutta la mia storia e tutti i motivi che mi hanno portata a prendere le mie decisioni.
Fatto sta che ora ho abbandonato la strada del professionismo e non sto più gareggiando all'estero.
Continuo ad allenarmi per passione e gareggio raramente.
L'unica gara a cui partecipo con certezza ogni anno sono i campionati italiani, il titolo di campionessa italiana me lo voglio tenere bene stretto!
Nel frattempo ho cominciato l'Università e alleno i bambini nel tempo libero.

Molto amaramente devo dire che qui in Italia non vedevo futuro per me, non riuscivo a continuare perchè sapevo che una volta finita la carriera mi sarei ritrovata ancora dipendente dai genitori, persa, con un futuro molto difficile da costruire. Già è complicato ora a 21 anni, figuriamoci a 30 o 35.
Mi sentivo sempre più grande e responsabile, con una grande voglia di essere indipendente e camminare con le mie sole gambe.
Continuando a dedicarmi solo del bmx non avrei avuto la possibilità di cominciare a costruirmi un futuro.
A volte penso che se fossi nata in America o anche solo in Olanda o in Francia sarebbe stata tutta un’altra cosa, avrei probabilmente investito tutta la vita sul mio talento.

Ma dei “se” non ce ne facciamo nulla, quindi l’unica cosa che mi resta ora è dare e permettere a qualcuno di avere le cose che io, purtroppo, non ho avuto.
Non rimpiango nulla della mia carriera, anche perchè so che in un modo o nell’ altro la passione e lo sport mi accompagneranno tutta la vita.

Che cos'è il BMX:

Per esattezza il mio sport si chiama Bmx racing.

Bmx è il tipo di bici. Racing perchè si pratica in tracciati percorribili in circa 40 secondi con salti e paraboliche.
In gara l’obbiettivo non è fare acrobazie come si potrebbe pensare, ma è una gara di velocità.
Si parte in 8 e vince chi arriva primo all’arrivo.
Un misto di forza, esplosività, velocità, tecnica e anche resistenza.
Pensate ai 400 metri nell’atletica, il concetto è quello (con un po’ di dossi in più e una biciclettina).

In Italia è uno sport poco conosciuto e poco praticato. In molti non ne hanno mai sentito parlare, non potete neanche immaginare quante volte ho dovuto spiegare ad amici e conoscenti di che cosa si trattava.
Ci sono anche pochi riders e poche piste, è un mondo davvero piccolo, la competizione è poca, ci si confronta - bene o male - sempre con gli stessi.
Ed è un vero peccato... perchè ho visto molti amici e appassionati come me dover smettere per lo stesso mio motivo.

So di per certo che questo problema ce lo hanno anche molti altri sport qua in Italia.
Ma ciò che spero vivamente quest’ oggi è aver fatto conoscere uno sport nuovo a qualcuno che alla domanda “Hai mai sentito nominare il bmx racing?” sia in grado di rispondere “Sì”.

Per qualsiasi domanda non esitate pure a chiedermi qui sotto nei commenti.

Un saluto, Camilla