La finale (by @kork75)

in #ita5 years ago

La finale

A fatica riesco a raggiungere il bordo dell’arena, mi sistemo in modo da avere un’ottima visuale, sono a meno di due metri da un lottatore di cui fino a ieri ne ignoravo l’esistenza. Lo ammetto, questa è un’ottima posizione, da privilegiato, d'altronde essere un membro dell'ecclesia ha i suoi vantaggi. Mi soffermo curioso a guardarlo questo lottatore e mi chiedo, com'è possibile che un ragazzo da un fisico così esile sia riuscito ad arrivare in finale. Capisco subito dalle voci intorno a me che il suo nome è Acusilao, un rodiano. Lo osservo con attenzione e noto che non riesce più a piegare il braccio sinistro per esteso, inoltre ha un grande ematoma sulla scapola destra provocatogli da una gomitata ricevuta nel corso dell’ultimo incontro, almeno così mi rivela un ragazzino seduto dietro di me. Sul volto porta i segni della dura lotta. Il naso ormai è solo un pezzo di cartilagine molle, gli occhi sono pesti e neri e quel labbro tagliato e ricucito, non migliora di certo il suo aspetto. In queste precarie condizioni fisiche il giovane si appresta ad affrontare la sfida più importante della sua vita, quella che conduce alla fama e alla gloria eterna, in altre parole, il titolo olimpico. Il suo allenatore è Diagora, il più grande campione del Dodecaneso, una leggenda, un mito vivente. Da ateniese a questo punto, posso solo tifare per Acusilao, augurandomi che la corona d’alloro del "pancrazio", non finisca per l'ennesima volta sul capo di uno spartano.

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Immagine CC0 creative commons

Ora la mia attenzione è tutta per lui, l'allenatore rodiano. Diagora è un omone, un colosso di quasi due metri, a dispetto della sua età ha ancora un fisico asciutto e tonico. È uno di quegli ex lottatori che non passano di certo inosservati all'interno di uno stadio. La sua fama precede di molto la sua imponente statura, ho visto la folla spostarsi al suo passare, i ragazzini scandire il suo nome a ritmo di battimani, i vecchi scaldarsi nel ricordare le sue gesta, insomma un idolo indiscusso. Lui umilmente stringeva mani e rispondeva a tutti, anche solo con un semplice cenno del capo, sfoggiando sempre un sorriso sincero e autentico. Non facciamoci dunque ingannare dalla sua mole, il vecchio allenatore è un uomo buono e generoso, una brava persona, almeno così dicono di lui a Rodi, ma qui a Olimpia i più anziani la pensano diversamente. Il ricordo degli appassionati di “Pankration” è quello di un lottatore sanguinario e spietato che non lesinava scorrettezze per vincere, anche a discapito della vita dell’avversario, se lo dicono loro, c'è da crederci.

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Immagine CC0 creative commons

All'interno dell’arena, non ha ancora fatto l'ingresso l’altro lottatore, un tale Simeone. Le urla e i “ belati” di "quelle capre" degli spartani m’irritano a tal punto che ho un diverbio con il mio vicino di posto, uno spartano che insulta pesantemente Diagora, dandogli del pederasta pervertito. L'epiteto del tifoso spartano scatena le invettive di una cinquantina di rodiani seduti qualche gradino sopra di noi, penso che quest’uomo sia un pazzo. Manca ormai poco all'incontro e mentre Diagora allaccia con minuziosa cura i guantoni del suo lottatore, lo richiama alla giusta concentrazione del momento, urlandogli rabbioso in faccia.

“Guardami negli occhi, me lo ricordo tuo padre, era un perdente, ma quando combatteva, dava spettacolo, infiammava le folle, ci metteva il cuore. Questo è quello che fa la differenza, il cuore”

Lo sguardo di Acusilao guarda oltre, come perso nel vuoto, non sembra dar peso alle parole dell’allenatore, un pensiero fisso gli martella la testa e la sua domanda arriva dritta e diretta, come un pugno sul muso di Diagora.

“ Cinzano, come sta? E’ morto? L’ho ucciso?”

“ Cinzano era un lottatore, come lo sono stato io e lo sei te. Era qui per la gloria e la vittoria Olimpica, ha combattuto stoicamente e ha saggiamente gettato la spugna in segno di resa. Non ci pensare era solo un nome, un ostacolo per il tuo sogno, come lo erano Timosteo e Filone. Concentrati sull’incontro e sulla tua ultima sfida”


Con questo racconto partecipo a:
theneverendingcontest n° 24 S4-P5-I1 - Contest
Il tema e l'ambientazione sono quelli proposti da @pawpawpaw, vincitrice del contest n° 23 S3-P5-I1:
Tema
Sfida
Ambientazione
Antica Grecia
Saluti @kork75

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