Fra le vie del mio destino - La casa sulla 45esima strada

in #ita6 years ago

Fra le vie del mio destino

Capitolo I - La casa sulla 45esima strada

aereo.jpg
Immagine CC0 creative commons

Erano appena le 03.00 della notte quando le suole dei miei scarponcini di color giallo ocra presero contatto con l'asfalto ruvido di quella città. Mi portai la mano destra al petto, col pugno serrato, e chiusi gli occhi. Mi ripetevo che dovevo aver coraggio, dovevo procedere in avanti.
Le gambe mi tremavano.

L'aereo aveva fatto qualche ora di ritardo e dovevo raggiungere l'appartamento,a Long Island City, che doveva essere poco distante dall'aereoporto internazionale di John Fitzgerald Kennedy, o almeno credevo.
Raggiunsi il Terminal 1, presi la navetta e dopo circa 12 minuti arrivai alla Jamaica Station.
Tutti quei grandi schermi, tutta quella gente. Era incredibile come alle 03:30 della notte vi era ancora così tanto movimento.
Da lì presi la metro per Long Island City.

_Jan_2006_edit1.jpg
Immagine CC0 creative commons

Durante il tragitto, che feci ovviamente in piedi, notai come non riuscivo ad incrociare alcuno sguardo: chi era al telefono parlando di affari, chi aveva gli occhi fissi al cellulare, chi leggeva il giornale, nessuno alzava lo sguardo, tutti impegnati a fare qualcosa.
Ero appoggiata alla mia valigia, color verde acqua, quando i miei pensieri furono interrotti dalla voce robotica del treno che annunciava l'arrivo a Court Square-23rd Street.
Uscii fuori dalla metrò e guardai l'orologio: si erano fatte le 04.00.
Mi incamminai.
Non vi era quasi nessuno nei dintorni,la luce dei lampioni di quella zona era molto fioca.
Il mio cappello color bianco panna mi scivolò a terra per via del vento,che mi scompigliò i capelli.Le lunghe ciocche castane mi coprirono gli occhi e per, recuperare la vista, dovetti sistemarle in un lato e raccolsi poi il cappello.
Guardai nuovamente l'orologio: 04:10.
Dovevo sbrigarmi, per una donna non era buona cosa stare in giro da sola a quell'ora.
Ormai ero a Long Island City, dovevo solo arrivare all'appartamento; la signora sapeva che sarei arrivata di notte e mi aveva comunicato che avrebbe messo le chiavi nel vaso di una pianta di garofani di fianco alla porta.

garofano.jpg
Immagine CC0 creative commons

Percorsi velocemente gran parte della ventunesima strada. La padrona di casa mi aveva spiegato che alla mia destra avrei dovuto vedere il parco Comunale John F. Murray.
Mi aveva detto che proprio di fronte a quel parco, sulla sinistra, vi era una piccola chiesetta e più avanti dovevo svoltare a sinistra verso la quarantacinquesima strada.
Sulla sinistra avrei poi trovato una casa a tre piani. L'avrei riconosciuta perché per ogni finestra vi era una tenda da sole verde.
Finalmente ero arrivata e, ponendomi di fronte alla porta,vidi ai lati della soglia due piante, una di gerani e l'altra di garofani. Controllai se vi era qualcuno nei dintorni, ovviamente non vi era anima viva, mi misi poi a cercare le chiavi.
Trovate! Era un mazzo con due chiavi.
Trovai al primo colpo la chiave della porta d'ingresso, alla fine erano solo due e avevo il 50% di probabilità di azzeccarci.
La mia destinazione,ora,era il terzo piano.
"Dove sono gli ascensori quando servono?" mi chiesi tra me e me a bassa voce. Guardai in alto prima di salire, poi guardai la valigia e mi feci forza: erano solo tre piani, nulla di impossibile, ma per me in quel momento era una tragedia.
Tuttavia la mia voglia di andare a dormire era più forte della pigrizia che mi assaliva. Sospirai e iniziai a scalare la dura montagna.
Arrivata finalmente in cima, aprii la porta.

Mi trovai davanti ad un'entrata rettangolare abbastanza accogliente, con un mobiletto a sinistra, che sosteneva un vaso di ceramica bianco e un porta oggetti. Più avanti si stringeva in un piccolo corridoio, il quale al lato destro era munito di un mobiletto a muro con una porta in legno scorrevole. Lo aprii e vi trovai grucce per appendere i cappotti. Alla fine del corridoio c'era un grande ambiente.
Subito sulla sinistra si poteva ben vedere un mobiletto basso, di un colore azzurrino, che accoglieva,su di sé, una piccola televisione; vi era poi una finestra con tende bordeaux e di fronte al televisore vi era un divano a tre posti di colore bianco perla. Alla mia destra vi era un tavolo,rettangolare, lungo almeno un metro e mezzo, con quattro sedie attorno di colore metallico. Subito dopo, alle spalle del tavolo, vi era una grossa finestra,coperta anch'essa con tende bordeaux.
Di fianco alla finestra, sempre sulla destra, vi era la cucina ed un'isola di fronte ad essa. In mezzo al soggiorno e all'isola della cucina vi era un altro piccolo corridoietto. Prima di iniziare quel minuscolo corridoietto, di fronte a me, si trovava una stanza, con una porta marrone scorrevole chiusa. La aprii e vidi un letto matrimoniale di fronte a me e due comodini ai suoi due lati. A sinistra, in linea con la porta era presente un televisore a muro e due mensoline. Sempre sulla sinistra vi era un grande armadio,mentre sulla destra una finestra bella ampia. Uscita poi dalla stanza percorsi il piccolo corridoietto e arrivai al bagno, non molto grande. La sua particolarità era una grande vasca a doccia,contornata da piccole mattonelle di diverso colore, tipo mosaico.
Mi sentivo un po' spaesata, non nascondo che in quel momento,anche se la casa era abbastanza accogliente, mi sentii sola.
Cercai di non pensare a quella solitudine, chiusi la porta e mi diressi verso la stanza da letto,tuffandomi sul materasso.
Stesa con il volto rivolto verso il soffitto notai una velux, mi alzai di scatto e guardai oltre essa. Si vedevano le stelle, la luna.
Era incredibile come ero felice per quella sciocchezza.
Adoravo osservare il celo stellato e la sua bellissima luna. Era la cosa che adoravo di più in quella casa.
Mi misi sotto le coperte e guardando l'universo mi addormentai.

notte stellata.jpg
Immagine CC0 creative commons

Finalmente era arrivato quel giorno che tanto aspettavo, finalmente ero pronta per ricominciare una vita nuova e lasciare indietro quel passato maledetto.
Separatore colorato.png
Immagine CC0 creative commons

Spero che il primo capitolo della mia storia vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito abbastanza da procedere nella lettura del racconto. Se volete,fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento qui sotto,sono sempre apprezzatissimi! Vi do appuntamento al prossimo capitolo!

Sort:  

Hai stuzzicato la mia curiosità, dall’inizio prometti molto bene!
Seguirò la storia sicuramente 😊😊 il tuo modo di scrivere è fluido e scorrevole, un vero piacere!

Mi hai resa incredibilmente felice! Grazie!
Spero allora di non deludere le aspettative e di accendere in seguito ancora di più la curiosità!

Già il posto che hai scelto mi è piaciuto tantissimo, mi viene in mente il Grande Gatsby, è più forte di me!

Figuratiii è quello che penso 😊 non lo farai, lo so!

^_^ Allora ci metterò il doppio dell'impegno. Al prossimo capitolo.

Certo 😊😊

This comment has received a 9.99 % upvote from @webdeals thanks @g-e-m-i-n-i.

This comment has received a 9.99 % upvote from @webdeals thanks @g-e-m-i-n-i.

This comment has received a 9.99 % upvote from @webdeals thanks @g-e-m-i-n-i.

Coin Marketplace

STEEM 0.17
TRX 0.13
JST 0.027
BTC 58990.94
ETH 2670.56
USDT 1.00
SBD 2.44