Fra le vie del mio destino - Stephan

in #ita6 years ago (edited)

So di averci messo un po' a scrivere questo capitolo, ma sono partita per Vienna e fra preparativi e partenza non ne ho avuto il tempo. Vi chiedo scusa per l'attesa.
Capitolo precedente:QUI

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Immagine CC0 creative commons

Capitolo II - Stephan

Sentii il campanello suonare e, stordita, mi domandai chi mai potesse essere, non aspettavo visite.
Indossai le mie ciabatte e la vestaglia, mi diressi poi alla porta di ingresso.
Poteva essere solamente la signora Bernadette, la padrona di casa.
Dall'occhiello si scorgeva una figura in ombra, di cui non si distinguevano i lineamenti, ma si poteva notare il suo corpo asciutto e alto.

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Immagine CC0 creative commons

Aprii.
Quegli occhi di ghiaccio mi penetrarono.
Lo riconobbi, era lui! Di scatto chiusi la porta, ma c’era qualcosa che impediva la chiusura: era il suo piede che la bloccava. Non poteva essere:mi aveva trovata! I miei occhi verdi erano invasi dal terrore.
Usai tutta la mia forza per contrastare quelle spinte violenti. Guardai l'ingresso, poi la camera da letto. Pensai di poterci arrivare e chiudermi a chiave, lì vi era anche il mio cellulare, potevo chiamare la signora Bernadette. Diedi uno spintone violento alla porta, per provocare dolore al suo piede e recuperare del tempo. Feci uno scatto felino per superare il piccolo ingresso, ma proprio quando stavo per varcare la soglia della camera da letto, mi sentii tirare i capelli e mi buttò a terra. Allargò le gambe e mi si mise sopra, mi teneva i polsi; quello guardo era davvero inquietante. Chiusi gli occhi e urlai.
Mi svegliai di colpo nel letto, tutta sudata e con le lacrime in viso.
Mi guardai attorno, ero sotto le coperte e non vi era nessuno sopra di me.
Stavo sognando. Il cuore sembrava lo avessi in gola. Mi andai a ripulire la faccia con acqua ghiacciata e poi mi guardai allo specchio. Avevo proprio una brutta cera. Mi vestii e mi sistemai un po’ e, siccome non avevo nulla con cui fare colazione, scesi giù al bar.Il locale aveva grandi vetrate tutto attorno, entrava luce da ogni parte. Il bancone era tutto di marmo, molto elegante. Mi sedetti e chiesi una spremuta d'arancia ed una fetta di dolce al cameriere, un ragazzo alto e massiccio, con un bel sorriso, portava la sua divisa con eleganza. Mi domandò di dove ero. Io rimasi un po' perplessa da questa domanda, gli risposi che venivo dal Sud Italia. Gli chiesi come avesse fatto a capire che non ero della zona. Lui mi rispose: “Perché non ha ordinato uova e pancetta!”
Gli sorrisi, era una persona assai buffa. Iniziammo a parlare, lui si chiamava Stephan. Aveva i capelli neri e gli occhi marroni, un volto delicato e pulito. Era molto carino. Mi informò che era il figlio del proprietario del locale. Mi chiese, inoltre, come mai fossi lì. Io gli risposi che volevo viverci, perché l'Italia non era il posto in cui avrei voluto passare la mia vita.

Parlare di lavoro..jpgImmagine CC0 creative commons

Stephan: Quindi sei venuta qui per viverci ?

Giulia: Sì, la mia vita doveva avere una svolta.

Stephan: Come mai non lo hai fatto prima?

Giulia: Perché mi prendevo cura di una mia zia, era molto anziana, non avevo nessuna voglia di lasciarla morire da sola.

Ci fu un attimo di silenzio. Stephan poi continuò:

Stephan: Dunque, presumo che tu stia cercando lavoro.
Ti proporrei di lavorare nel bar con me, anche perché effettivamente avrei bisogno di una mano, ma non ti ci vedo molto come barista.
Piuttosto stavo pensando… Conosco un amico a cui potrei parlare di te, lui cerca una segretaria. Hai anche i requisiti che servono. Hai una bella presenza, un’ottima conoscenza dell'inglese e conosci l'italiano, ha parecchi pazienti provenienti dall'Italia. Lui è un medico molto famoso, e, sì, mi sembra proprio che cerca una segretaria! Mai avuto esperienza?

Giulia: In realtà io non ho mai lavorato prima di oggi, ma imparo in fretta.

Stephan mi sorrise.

Stephan: Allora posso fare il tuo nome Giulia?

Mi sentii un po' imbarazzata, mi domandai come mai fosse così interessato ad aiutarmi.

Giulia: Ti ringrazio infinitamente, sei davvero molto gentile.

Stephan: Qualunque cosa per una bella donzella come te.

Ci mettemmo a ridere. Fu una mattinata davvero piacevole, avevo conosciuto una persona gentile, che mi aveva fatto allontanare dalle preoccupazioni e angosce provocatemi da quel sogno.

Al prossimo capitolo!

Sort:  

Mi ero persa il secondo capitolo, perdonami.

Ho adorato anche questa parte che scorre decisamente troppo in fretta.
Pare che il passato inizi a fare capolino, la nostra protagonista è scappata da qualcosa che l’ha fatta star male per tanto tempo e ha voluto dare un taglio netto alla sua vita.
Quanto è possibile scappare davvero?

E questo nuovo ragazzo che sa di nuovo e di freschezza?

Sempre molto bello ❤️

Se avessi dovuto riassumere questo capitolo,non avrei saputo fare di meglio!
Sono veramente felicissima che il racconto ti stia piacendo! 😁
Grazie 😍

Figurati ❤️❤️

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